Alessandria-Olbia 0-0

Alessandria (3-4-1-2): Cucchietti; Zogkos, Prestia, Agostinone; Gemignani, Maltese (63′ Panizzi), Gazzi, Badan (50′ Sartore); Chiarello (63′ Gatto); De Luca (75′ Delvino), Santini (46′ Coralli). A disp. Pop, Scatolini, Gerace, Sbampato, Checchin, Bellazzini, Rocco. All. G. D’Agostino.
Olbia (4-3-1-2): Van Der Want; Pinna (79′ Pisano), Bellodi, Iotti, Cotali; Vallocchia, Muroni, Pennington; Peralta (63′ Gemmi); Ogunseye (79′ Ragatzu), Ceter. A disp. Romboli, Pitzalis, Cusumano, Biancu, Maffei. All. M. Filippi.
Arbitro: Francesco Carrione di Castellammare di Stabia
Note: corner 4-3; terreno in condizioni non perfette a causa di gelo e nevicate precedenti. Ammoniti Santini (A), Chiariello (A), Pinna diffidato salta la Carrarese, Gemignani (A), Panizzi (A). Espulso al 58′ Zogkos (A) gioco pericoloso su Pennington.

Due squadre con la “cagarella” addosso. Uno Zero per entrambe che, seppur spiegabile, è incomprensibile sia per l’una che per l’altra delle contendenti. Tanto più per noi che, con un uomo in più, per oltre mezzora, non abbiamo di fatto mai tirato in porta. E, in sovrappiù, tra l’82° e minuto 85’ ne abbiamo combinato peggio di  Carlo in Francia. Prima sul loro ultimo angolo, rischiamo il finimondo, perché Coralli, lasciato irresponsabilmente solo nell’area piccola, calcia a botta sicura e per fortuna VdW (vivaddio) ci mette una pezza con il suo piede destro, sulla sua ribattuta tocca a Del Vino, procurarci l’affanno con un fendente, diretto giusto all’angolino destro del portiere, ma che stavolta viene disinnescato dalla respinta di Pennington, oggi (e non solo oggi) sempre nel vivo dell’azione che si attacchi o si difenda. E, per non farci mancare altro brivido, all’85’ Bellodi cade nel tranello di Coralli e gli “regala” un piazzato pericolosissimo, dal limite sinistro dell’area dei 16 metri, un vero assist (un rigore lungo) per uno specialista come Gatto che, liscia di pochi centimetri il palo, ma fortunatamente dalla parte sbagliata. Se a questo si aggiunge la traversa di De Luca, al 33’ del primo tempo, bisogna riconoscere che lo zero sul suo tabellino va un più stretto all’Alessandria che a noi. Allo scadere di questa ulteriore occasione mancata,  c’è da segnalare che, per entrambe le squadre, la notizia più positiva arriva dal Biagio Pirina di Arzachena, dove la Lucchese è stata punita e bloccata dai “fradiles”  e, comunque, tiene ancora intatte tutte le più disparate opzioni, nella lotta playout. Nel gruppetto delle 9 disperate, solo Gozzano e Cuneo mantengono  una qualche lieve distanza di sicurezza. Per il resto, tutto è ancora in gioco. Anche per irresponsabilità colpevole di una federazione che, come ha detto bene il nostro presidente Marino, non fa rispettare le regole e non decide, ancora le sanzioni di esclusione (Pro Piacenza) e di sonora penalizzazioni (Cuneo e Lucchese) che, probabilmente, da sole darebbero “certezze”, laddove regna questa indemoniata “ammucchiata” nel fondo classifica. Tornando a noi, detto delle note positive (il portierone Olandolbiese ed il moto perpetuo Pennington) stentiamo a credere che l’esclusione di Ragatzu possa essere stata decisa per scelta tecnica. Sono convinto che Danielinho stesse male, perché in caso contrario, spero sul serio che il Perlata, visto quest’oggi, sia solo la controfigura di quello che ci è stato descritto. A voler osservare il bicchiere mezzo pieno, proviamo a ricordare che questa odierna è la terza volta che non subiamo gol in 24 partite;  ancora: siamo riusciti a non perdere, pur  dovendo registrare prestazioni sotto la sufficienza, da almeno la metà dei nostri “agenti speciali” nella zona del centrocampo e, conseguentemente, la scarsissima o nulla pericolosità dei  Due Mori lì davanti; in poche parole se pareggiamo con i più “affidabili” in serata no, possiamo anche sperare di più, nelle occasioni migliori.. Nonostante tutto, credo proprio che noi abbiamo perso due punti,  perché non abbiamo neppure tentato di vincerla, pur avendone tutte le possibilità. Non esserci riusciti è solo nostro demerito, ma visto che, non da oggi, siamo stati allenati ad abituarci ai “brodini” ricostituenti, attendiamo fiduciosi la nuova chance di domenica.

Al girone di andata Godemmo come matti e chissà che, anche stavolta, la Carrarese non ci regali un altro meraviglioso… miracolo.

A domenica allora, e, anche oggi e come sempre Ad Majora Ragazzi,

Simprie.