MA E’ ANCHE COLPA NOSTRA

Arzachena-Olbia 1-1
Arzachena: Ruzzittu, Atzei, Castaldi, Bonacquisti, Brack, Boi, Illario (46′ Galli Angeli), La Rosa (89′ Tozzi), Sanna, Branicki,IDUE Oggiano (89′ Mulas); all. Giorico; a disp.: Sordi, Rossi, Dedola, D’Alterio, Gambardella, Cavallaro.
Olbia: Ciotti, Pinna, Dametto, Miceli, Cotali; Geroni, Piredda, Coloritti; Cossu (90′ De Angeli), Molino (65′ Caboni), Mastinu (79′ Gallo); all. Mignani; a disp.: Wan der Vant,Cacciotti, Aloia, Steri, Gallo, Malesa, Florin
Arbitro: Turchet di Pordenone
Reti: 8′ Daniele Molino, 28′ Sanna
Note: Espuslo 69′ Piredda per doppio giallo; Amm. Coloritti; Brack; Miceli.
Punto perso fino al 69’, punto guadagnato dopo quel fatidico minuto.
Probabilmente si tratta comunque di un punto che sancisce il ridimensionamento dei sogni di gloria. Quantomeno quelli relativi al riaggancio delle “prime donne” della classifica. Visto com’è andata al Grosseto, abbiamo davvero perso un’occasione per spiccare il volo, attestarci su questa cima di mezzo e lasciare dietro il gruppetto delle sarde di prima fascia. E, in buona misura, è colpa nostra.
Invece siamo ancora tutte lì assieme, a giocarci, in tutta evidenza, solo il loggione dei playoff. Ed è, mi spiace dirlo, anche colpa nostra. Sembra che andiamo a cercarci i guai. È la quarta gara consecutiva che terminiamo con l’uomo in meno (con Lanusei addirittura abbiamo concluso il match in 9). E stavolta il doppio giallo a Piredda (del resto abbastanza prevedibile dopo la prima ammonizione) ha bloccato la squadra proprio nel momento decisivo, quello in cui, con un Cossu decisamente ispirato e i laterali bassi (Cotali stavolta più di Pinna) che consolidavano l’arroccamento degli uomini di Giorico, e sembravamo davvero padroni del campo con, almeno in questa fase, un Arzachena davvero in ambasce.
Invece Piredda restava in campo (mister perché non sostituirlo dopo il riposo?) per beccarsi il plateale secondo giallo e l’Olbia riponeva nel cassetto i suoi sogni di rimonta.
E meno male che Ciotti, stavolta, ha chiuso bene su Branicki, altrimenti saremmo al requiem dei nostri sogni.
A sei gare dalla fine, non tutto è più possibile, anche se nessuno lì davanti (a parte ovviamente l’irrecuperabile Viterbese) appare come un fulmine di guerra. Peccato davvero peccato, perché a quota 53 avremmo abbandonato il gruppo dell’elite delle sarde e afferrato la terza piazza con Grosseto che, a parte i continui proclami da superpotenza, appare ancora piuttosto abbordabile. Invece continuiamo a svernare con Torres, Arzachena ed il rientrante Albalonga per sbranarci le uniche due piazze alla nostra portata. Insomma ci manca sempre qualche centesimo per uscire dal magma paludoso di un anonimato dignitoso quanto si vuole, ma pur sempre anonimato.
Dobbiamo vincerle tutte, se vogliamo tenere il passo giusto per evitare altre sdrucciolevoli scivolate; non possiamo più lasciare niente al caso ed alla classifica degli altri.
Quota 70 è la nostra vetta sicura e protetta da ogni spiffero. Qualsiasi altro intoppo sarebbe decisamente deleterio e, se dovesse malauguratamente verificarsi, vorrebbe dire che il punto di oggi non sarebbe davvero servito a niente.

Forza Ragazzi, il nostro futuro è nelle vostre mani. Siamo, siete forti e lo sapete.
Ed allora: Ad majora, ora e sempre OlèOlbiaOlè.
Simprie.