Olbia-Astrea 3-1
Olbia: Ciotti, Pinna, Miceli, Dametto, Cotali; Geroni, Coloritti (74’ Malesa), Piredda (84’Steri); Cossu, Molino, Mastinu ((68’ Aloia); a disp.: Van der Want, Cacciotti, De Angeli, Formuso, Caboni, Negrean,; all.: Mignani.
Astrea: Placidi, Sannibale, Vecchiotti Mollo, Di Fiordo (68’ Briotti), Cipriani, Cruciani; Gentile (65’ Carlini), Di Iorio (74’ Isla), Di Benedetto; Giuntoli; a disp.: Riccioni, Guiducci, Pentassuglia, Belardinelli; all.: Righetti
Arbitro: Bertozzi di Cesena
Reti: 32’ Mastinu, 50’ Matheus Coloritti, 58’ Molino, 87’ Giuntoli.
Note: Amm.: Vecchiotti, Di Iorio
È utile, quando aspiri alle cose grandi, curare quelle piccole.
Ed oggi le difficoltà erano, paradossalmente, nella semplicità dell’impegno.
Un Astrea volenteroso, ma che ormai ha poco meno del niente da chiedere a questo scampolo di stagione, non poteva rappresentare alcun rischio.
Bene però, ha fatto Mignani a non fidarsi dell’ovvio ed a raccomandare la massima concentrazione e nessun rilassamento. L’Olbia odierna ha continuato nella strada che sembra prediligere di questi tempi, vale a dire quella imporre il suo gioco, accerchiare l’avversario e infilare la rete con uno o con l’altro dei suoi calciatori. Nell’Olbia del nuovo corso, quella che utilizza al meglio le fasce, soprattutto con gli interventi dei sempre più convincenti Pinna (macchia indolore, ma pur sempre macchia, il rigore) e Cotali (davvero un’arma in più su quella linea maginot) , sua eminenza Andrea Cossu sta assumendo sempre più la cartina di tornasole delle legittime aspirazioni di questo gruppo, di questa società, di tutta la città. Oggi il principe di Fonsarda, è salito in cattedra per rivendicare a buon diritto il ruolo del Fellini della propria squadra. Due assist per i gol, una compartecipazione decisiva nello sblocca risultato di Mastinu, una traversa e tanto altro. Oltre al carisma ed un talento fuori dal comune, messo a disposizione della squadra e dei suoi sogni. Sempre più il grande e umile fedelissimo Sconvolts diventa l’indiscusso patriarca della splendida pattuglia bianca.
Oggi, va anche detto, non era il caso di sottilizzare per le nostre oggettive carenze nei sedici metri, visto che si affrontava la difesa più perforata del girone (con quelli odierni sono 60 i gol sul groppone). E comunque il leitmotiv dell’era Magnini (un golletto alla fine si riesce sempre a infilarlo) non poteva che essere sfruttato, anzitutto dal tandem del nostro invidiabile MoMa che portano il Duca di Ovilò finalmente in doppia cifra (10 reti finora) e il Mastinu di Montelepre ad un inaspettato (quantomeno alla vigilia del campionato) record di 14 reti in carniere. Il massimo della sua ancora giovane carriera.
Nelle 9 gare con Magnini (imbattuto finora) l’Olbia ha conquistato 21 punti (6 vittorie e 3 pareggi), segnando in tutte le gare per un complessivo di 15 reti all’attivo, subendone di converso 8, che per la verità non sono poche, visto che di fatto solo in 3 occasioni su 9 non abbiamo subito gol al passivo. Con lui in panca però sono andati a segno ben 9 giocatori diversi in sole 9 gare (il gol di testa del Chapecoense Matheus di oggi è solo l’ultimo in ordine di tempo). Se solo si riflette sul fatto che le precedenti 31 reti ( in 18 gare) furono segnate pressoché tutte (per l’esattezza 24 gol) da soli 3 calciatori ( Mastinu, Molino, Giglio) si capisce che non possano essere casuali le le reti dei Malesa o dei Dametto in un’Olbia che, anche sotto questo aspetto sta davvero cambiando volto.
Ultima, ma non ultima annotazione: Siamo finalmente tornati in Cima!
Siamo cioè la prima delle sarde. Un ruolo che, res hic stantibus, sembra calzarci a pennello.
Avanti a tutta e davanti tutti. E quest’anno non era mai capitato, e siamo a quota 50 punti (51 sul campo). Lo scorso anno che arrivammo terzi nella graduatoria finale con 58 punti, alla 27 giornata di punti ne avevamo solo 42 ed eravamo abbondantemente fuori dei playoff.
Insomma, vada come vuole andare, stiamo volando ai nostri massimi livelli di questi ultimi anni; possiamo superare abbondantemente i nostri precedenti 58 punti (finora il massimo in queste stagioni di D). Forse non arriveremo neppure terzi perché le altre saranno così brave da vincerle tutte.
Ma noi ci siamo e, quel che ormai sembra chiaro a tutti, ci resteremo. Perché siamo portatori sani di serenità e di allegria, perché sappiamo quel che valiamo e lo dimostriamo sul campo. Perché nessuno può più contestarci il carisma. Insomma stiamo dove meritiamo di stare: Con le prime della classe.
Lassù in cima, laddove in pieno giorno risplendono le stelle.
Perché ormai lo sappiamo bene che ”I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là”.
Ad Majora ragazzi, Ora e per Sempre OlèOlbiaOlè,
Simprie.