Palestrina-Olbia 1-2
Palestrina: Di Stefano; Massimi, Ruggiero, Kalambay; Paz, Rossi, Tuninetti (85’ Cerro) Di Cori (85’ Della Penna), Bosi (76’ Neccia); Delgado, Bezziccheri. A disp: Arnoldo, Lolli, Bendia, Cangiano, Cristofari, Fratarcangeli. All. Cangiano
Olbia: Saraò; Ravot, Peana, Varrucciu, De Cicco; Barone, Capuano, Brenci (87’ Budroni); La Cava (87’ Masia), Molino, Oggiano (77’ Mastinu). A disp: Deiana, Malesa, Del Rio Iv., Steri, Del Rio Al., Taras. All.: Biagioni
Arbitro: Trischitta di Messina
Reti: 1’ La Cava (O), 15′ Tuninetti (P), 31’Oggiano (O)
Amm.: Ruggiero, Bosi (P), Saraò, Capuano (O)
Note: Angoli: 3-2 per l’Olbia. Recupero: 2′,4′. Gara giocata a porte chiuse.
Un’Olbia convalescente conquista, al suo quinto tentativo, la prima vittoria fuori dalle mura amiche. Riesce nel suo intento contro una delle due squadre(l’altra è la Cynthia) che non ha mai vinto nel suo rettangolo di gioco. Anche se, a ben guardare sia l’Ostiamare che l’Aprilia (che sono le altre due squadre ad aver violato lo Sbardella) non hanno avuto vita facile. Probabilmente, contro di noi, i laziali hanno pagato le assenze di Paolacci (infortunato) e Pralini (squalificato), ma tant’è: una volta tanto tutto è girato nel verso giusto per i bianchi e non possiamo che esserne felici. La squadra ha impiegato un tempo per chiarire come sarebbe dovuta andare e ci ha messo una ripresa per impedire che qualcosa, come troppo spesso accaduto finora, potesse rovinare la festa. Biagioni ha optato (per necessità, vista l’assenza di Sannino) per i 4 under tra i 10, inserendo il nuovo arrivato Brenci (’94) nel centrocampo che recuperava anche Barone e, per la prima volta rinunciando a Steri (finora unico sempre presente dello scacchiere bianco) ed, in avanti, optando per La Cava al posto di Mastinu. Le cose vanno da subito al meglio ed al primo affondo proprio Mario La Cava rompe il profondo silenzio sin qui manifestato con un guizzo dei migliori della sua antica arte di cannoniere e, su servizio di Oggiano, spizza al millimetro alle spalle di un sorpreso Di Stefano. L’Olbia non molla l’osso e mostra di avere tutta l’intenzione di chiudere il match, ma un perfetto assist di Bosi raggiunge il talentuoso argentino classe ’95 Rodrigo Tuninetti che da posizione favorevolissima di piatto beffa Saraò. Ma l’Olbia non ci sta e continua a proporsi in avanti con costrutto e dinamicità ed al 31’ con sua maestà “Ciabi” Fabio Oggiano, imbeccato da un assist della riccioluta capoccia di Molino, rimette tutto a posto. Fino al fischio finale della prima parte di gara, l’Olbia potrebbe passare almeno altre 3 volte, quasi sempre con la Cava, piuttosto attivo in questa giornata, ma per un verso o per l’altro il risultato rimane intangibile. Così sarà anche nei secondi 45’, nei quali l’Olbia non rischia alcuno spiffero dalle parti di un Saraò, sempre sicuro e vigile tra i pali e nel comandare la difesa. Adesso, c’è una settimana per rinserrare le fila e provare a superare uno degli ostacoli storicamente più ostici dei bianchi: Arriva la Nuorese. E l’Olbia deve dimostrare da subito, soprattutto contro i forti verdazzurri di Artedino, che questi strabenedetti 3 punti con Palestrina non sono un episodio, ma il punto di partenza di una nuova storia tutta da scrivere.
Ad majora, ragazzi
Simprie