“De Orgogliu, ti ses postha a Tribulare”.
BENTORNATA, OLBIABELLA!
Olbia-Monza 2-1
Olbia: Aresti; Pisano, Dametto, Iotti, Cotali; Muroni, Pennington, Piredda, Biancu (79’ Murgia); Ragatzu, Ogunseye; a disp.: Van der Want, Idrissi, Pinna, Manca, Vasco Oliveira, Visto, Senesi, Arras, Marongiu, Leverbe; all. Mereu.
Monza: Liverani; Adorni, Caverzasi, Riva, Tentardini (79’ Origlio); Giudici (61’ Barzotti), Guidetti, Perini (79’ Galli), D’Errico; Cori, Palazzo (61’ Cogliati); a disp.: Del Frate, Carissoni, Palesi, Negro, Ponsat, Romano; all. Zaffaroni
Arbitro: Cosso di Reggio Calabria
Reti: 10’ Ogunseye; 53’ Ragatzu; 73’ (rg) D’Errico
Note: corner 2-5 per Monza; amm.: Piredda, Dametto e Aresti; Guidetti. Rec. 0’e3’; spettatori 786.
Davvero una prova convincente e significativa di una squadra che vuole esserci e che può e deve recitare un ruolo importante in questo torneo: Orgogliosa, per l’appunto.
Contro una pari grado, più che apprezzabile, Voi giovani di belle e grandi speranze, avete combattuto molto più che alla pari, avete giocato come gruppo e, perché no, con indiscutibile classe e talento.
Classe cristallina quella della nostra mitica “Barriera Tabarchina”, di quel Simone di Calasetta che poco prima del nostro vantaggio salva la storia e la faccia di questo match, rispondendo alla grande ad una inzuccata di Perini ed infine appena 5 secondi prima del fischio di chiusura si supera su una ennesima incursione di Cogliati, salvando partita, risultato, i tre punti e, perché no, il suo ed il nostro Natale.
Simone Aresti è uno dei valori aggiunti di questo gruppo. Ovviamente, anche a lui è capitato e capiterà di sbagliare, ma indiscutibilmente è uno dei migliori portieri di tutta la serie C, e se parasse anche i rigori “inventati” dagli arbitri sarebbe…. Santo subito.
E giusto per raccontare di valori aggiunti, cosa possiamo aggiungere per l’Esteta di Quartu? Il suo piazzato, prodotto con quella nonchalance che solo chi dispone di classe purissima si può consentire, lo porta al massimo storico dei suoi gol personali, restituendogli tutto il credito e l’attenzione che, grazie all’impegno, la serenità, il lavoro e la fatica che sta spandendo per e con questa maglia, merita più di ogni altro complimento tecnico.
Ragatzu DEVE RIMANERE almeno per questa stagione, poi è più che giusto che il CAGLIARI si ricordi di Lui.
Eppoi lui, il RobertONE di Mantova, simbolo promozionale tra i più autentici dello Ius Soli, per suoi valori di natura sportiva e di simpatia umana. Ogni domenica dimostra la sua capacità di miglioramento in qualità e quantità del gioco. Ha percorso decine di chilometri, ha saltato e brigato su ogni pallone, in avanti ed in difesa. Ha segnato un gol ineccepibile, su un cross divino del Cucciolo della Lanteri di Baddimanna (RobertINO Biancu), per bravura e precisione, ma quel che stupisce, quantomeno il sottoscritto, è davvero la duttilità e l’adattamento alla diverse fasi del gioco.
Assieme a loro oggi mi piace ricordare Cotali e Muroni, sempre meravigliosamente sul pezzo e sempre qualitativamente produttivi anche nelle situazioni più complicate. Sono loro due, assieme ad Aresti, Ragatzu, Ogunseye e Dametto, che tirano la carretta (presenze e minutaggio) più di chiunque altro, ed è più doveroso sottolinearne la imprescindibile importanza.
Contro queste colonne d’Ercole, e non solo loro naturalmente, si sono infrante le velleità di un Monza mai domo e che, almeno a tratti, ha mostrato di meritare ampiamente tutto il bene che si gli è stato cucito addosso. Al Nespoli per la prima volta, i brianzoli, hanno perso per la seconda di fila una gara in trasferta, ed in trasferta i ragazzi di Zaffaroni hanno vinto a Viterbo (0-1) ed a Siena (0-3). Ieri per la prima volta sconfiggiamo il tabù con Monza, visto che questo è il primo nostro successo dopo 5 incontri disputati.
Per l’ennesima volta non è fuori luogo ricordare i parametri oggettivi di questo ultimo passaggio del girone di andata. Noi, anche oggi, abbiamo incontrato una squadra ben più “matura” ed esperta della nostra.
Le età medie a confronto (giocatori schierati) oggi era di 25,6, con due soli under (Adorni e Tentardini) nell’undici iniziale per gli ospiti, e 23 anni tondi per noi con 6 under tra i titolari. Ma c’è anche un altro aspetto che, quantomeno noi, non abbiamo mai dimenticato di sottolineare. Anche il Monza, come tutte le altre squadre, dispone di una rosa che consente una maggiore quantità di cambi: nelle 18 gare fin qui disputate, compresa questa, Zaffaroni ha effettuato i cambi per 63 volte (3,5 sostituzioni a partita). Per sceglierne altre due, prese a caso, segnaliamo che il Livorno (prima della classe) ne ha utilizzato finora una media di 4,6 a partita e il Prato (ultima in classifica) 4,4 sostituzioni a partita. Noi siamo, in questo campo il fanalino di coda del girone, probamente anche di tutta la serie C, visto che nell’era delle 5 potenziali sostituzioni per ogni gara, siamo fermi a 39 sostituzioni in 18 gare, vale a dire 2,15 a partita; oggi è stata la 4 volta che abbiamo sfruttato un solo cambio, una volta soltanto ne abbiamo utilizzato 5 (disfatta di Alessandria) ed una volta persino nessuno (vittoria con Pisa).
Insomma, visto che siamo dentro il mercato invernale, meglio darsi una mossa è accaparrarCi qualche regalo sotto l’albero delle sante feste e, per cortesia, niente carbone nella calza.
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OléOlbia Olé,
Simprie.