OLBIA-PONTEDERA 0-3
OLBIA (3-4-3): Rinaldi; Bellodi (82’ Palomba), Motolese, Montebugnoli; Arboleda, Zanchetta (60’ Contini), Dessena (70’ Mameli), Zallu; Biancu (70’ La Rosa), Scapin (46’ Nanni), Ragatzu. A disp.: Palmisani, Van Der Want, Incerti, Mordini, Belloni, Fabbri, Gennari. All. Greco
PONTEDERA (3-4-2-1): Vivoli; Espeche, Martinelli, Calvani; Perretta, Delpupo (67’ Guidi), Ignacchiti, Angori; Benedetti (78’ Fossati), Ianesi (87’ Salvadori); Nicastro (78’ Selleri). A disp.: Lewis, Busi, Pretato, Ambrosini, Marrone, Paudice. All. Canzi
Arbitro: Gianluca Grasso di Ariano Irpino.
Reti: 11’ Zanchetta (autogol); 50’ Del Pupo; 67’ Ianesi
Note: angoli 6-5; amm.: Nicastro, Scapin, Dessena, Selleri, Ianesi; rec. +1’+3’.
La sensazione più DEPRIMENTE a guardar LOLBIA “scolpita” da Leandro Greco è che -a vergognarsi di quel che accade nel rettangolo di gioco, siamo Noi, solo Noi spettatori e/o critici appassionati di questa “insopportabile via crucis, senza fine”, per una squadra (???) allo Sbando (!!!), una Guida tecnica inefficiente, prima, durante e dopo ogni gara, un coacervo di giocatori tra cui alcuni, specialmente lì davanti, non hanno diritto di indossare questa maglia, né tantomeno caratura e qualità tecniche per giocare in questa categoria.
Il dovere di ogni critico è quello di “raccontare” quel che accade nei minuti di gioco di ogni incontro. per fissare nel tempo e nello spazio il “valore” delle prestazioni dei contendenti.
Questa volta la “scomoda” pratica di trovare un senso ad una gara che il senso non ce l’ha, sta tutta nella vecchia e mai “sepolta” massima dello strambo Emilio Fede: CHE FIGURA DI MERDA!!!.
La sintesi più pertinente è proprio questa, niente di più niente di meno.
Il Pontedera ha vinto AGGRATTIS, come si usa dire da queste parti, senza fare alcuna fatica o inventarsi alcun arzigogolo Tattico.
La storia di questa F.d.M.(con la sigla, evito un secondo turpiloquio) inizia e finisce dopo appena 11 minuti dall’inizio, quando nella solita, melensa e sempre mal eseguita tattica della “manovra dal basso”, con ritmi da “sala ballo per pensionati”, Zanchetta si ritrova la palla e, seppur solo e senza pressing alto o asfissiante, si inventa un retropassaggio al portiere Rinaldi, anch’egli pervicacemente “fuori area” forse alla ricerca di funghi, e lo impallina con una palombella che più che incidentale e/o sfortunata è apparsa frutto di qualche “fase di quel decantato lavoro settimanale” improntato al “salto di qualità” che dovrebbe offrirci orizzonti mai… ipotizzati prima.
Ed effettivamente non c’è dubbio che, questo non è stato un autogol qualunque frutto di deviazione o “accidentale”, ma un Gol vero e proprio, uno dei più spettacolari e da cineteca tra i 390 segnati nel girone, fino a quel maledetto minuto.
Zanchetta ha mostrato con chiarezza che, anche all’Olbia, qualcuno è capace di fare gol tirando da lontano; peccato che abbia sbagliato porta.
Nella ripresa altri due tiri da fuori, ovviamente degli amaranto, ma non dà così lontano hanno completato il “cesello” della nostra 9ª sconfitta, ricacciando nei “bassifondi” della classifica sia LOLBIA che la nostra difesa COLABRODO.
Nei 94’ di gioco non abbiamo mai fatto il solletico a Vivoli, o sfiorato i pali o creato qualsivoglia azione pericolosa.
Ad una tappa dalla fine del girone di andata dovremmo essere, stando alla tabella di marcia continuamente decantata da mister Greco, sempre più vicini a completare il percorso per il “godot” pretenziosamente chiamato “Salto di Qualità” e così vanamente atteso.
L’assordante silenzio della società (Marino si incazza ma… probabilmente si ferma lì) e la pervicacia supponenza della guida tecnica (stavolta chiede scusa, e va anche bene visto che a Pescara se era dimenticato di farlo), sono il miglior viatico per… lo sfacelo di un Sogno.
Una nuova “funerea” controprestazione stagionale a senso unico... verso la serie D.
Ad Majora Ragatzi e comunque sia, ora e sempre, OlèOlbiaOlè,
Tore Zappadu