Pisa-Olbia 1-1

Pisa: Gori; Buschiazzo, Brignani, Liotti (81’ Meroni); Zammarini (66’ Birindelli), Marin (81’ Cernigoi), Gucher, Lisi; De Vitis (11′ Masucci), Di Quinzio; Marconi (66’ Moscardelli). A disp. D’Egidio, Cardelli, Masi, Izzillo, Cuppone, Maffei. All. D’Angelo
Olbia: Marson; Pinna, Pisano, Iotti, Cotali; Calamai (73’ Muroni), Vallocchia, Pennington; Ragatzu; Senesi (70’ Ceter), Ogunseye (86’ Biancu). A disp.: Crosta, Van Der Want, Pitzalis, Piredda, Cusumano, Vergara, Martiniello. All. Carboni.
Arbitro: Nicoletti di Catanzaro
Reti: 61’ Zammarini, 64’ RobertONE OGUNseye
Note: corner 6-3; Ammoniti: Pisano, Pennington, Gucher, Cotali; spettatori 5.545 per un incasso lordo di € 50.540. Recupero:+2′ + 4′.

Il Campanile dell’Assunta, sarà pure un po’ angosciante per la sua secolare pendenza, ma persino da lassù quel che l’Olbia Nuova di mister Carboni, ha saputo mostrare nel rettangolo dell’Arena Garibaldi, è stato uno spettacolo più che decoroso.
Ed allora:”Evviva la Torre di Pisa“, una torre che per una domenica, per un pomeriggio è Tutta Nostra, ed ha un Nome (RobertONE) ed un Cognome (Ogunseye) che ha ripreso a “pompare” sangue e adrenalina nel cuore e nell’anima di Tutta l’Olbia Bianca e dei suoi tifosi.
Un punto preziosissimo e, caparbiamente, meritato, da un gruppo che, in tutti i 96’ di gara ha mostrato di essere squadra e di aver personalità ed attributi che fanno ben sperare per il futuro prossimo. Non era facile; dopo Gozzano e la crisi tecnica dell’ultima settimana, era più probabile cadere nello scoramento e rischiare un altro tracollo. Va detto che Guido Carboni, come tutti i mister che subentrano in corso d’opera ed hanno poche ore a disposizione per riassestare la “bussola, non poteva fare miracoli.
E così ovviamente è avvenuto.
Cionondimeno, la sua mano o, meglio, il suo polso, ha avuto il suo peso nella tenuta del gruppo ed in alcune, evidenti, innovazioni.
Soprattutto in difesa, dove di fatto abbiamo consentito al Pisa poche serie incursioni “ragionate”. Squadra corta, tutti i reparti in linea e giocatori sempre in movimento per contrastare o proporre le azioni. A centrocampo molto bene Pennington, inesauribile e decisivo nell’azione del gol. Allo stato dell’arte, tutte le palle pericolose, compresa la rete nerazzurra, sono arrivate da tiri da lontano (sette colpito da Di Quinzio al 17’) e da piazzati, corner o punizioni che fossero. I ragazzi sono apparsi molto più sereni e presenti che in altre occasioni e, quando le cose volgevano al peggio, è venuto fuori il “talento” di Leonardo Marson (nella foto, di Valtriani, una delle sue spericolate ed efficaci uscite) che, in almeno quattro occasioni ha salvato la porta in maniera strepitosa.
Se, quando giochi, il miglior in campo risulta il tuo portiere, si può anche pensare che il pari debba andare stretto agli avversari e che quel punto faticosamente conquistato sia frutto del caso e di una generosa “botta di culo”. Così non è stato, perché per 2/3 di gara, pur non riuscendo a pungere con efficacia, abbiamo tenuto sempre campo, costringendo il Pisa ad un’ansia nevrotica che solo la “zampata” di Zammarini,   nell’occasione lasciato colpevolmente solo nell’area di rigore, ha in parte e, fortunatamente, per breve tempo, evaporato.

Marson, il nostro Grande Guardiano del Faro.

Dallo svantaggio in poi, l’Olbia ha saputo essere un’altra, Vallocchia, finalmente spostato a destra e, come detto, un Pennington strepitoso per corsa e continuità, hanno “tirato” la volata al forcing di squadra che, grazie ad un ritrovato Ragatzu della ripresa, ed a uno stratosferico RobertONE, ha consentito di rimettere in sesto il pomeriggio, il risultato, l’incontro e la Classifica. Tutti, tutti indistintamente, meritano un plauso, perché mai come in questo complicato pomeriggio pisano, il pareggio è frutto dello sforzo collettivo.

È davvero ancora presto per pensare che questo sia solo il primo gradino di una lunga potenziale scalata; ma è certo che si tratta di un passo importante sia per la caratura dell’avversario, che per il piglio dimostrato. A Pisa, con questa di oggi, abbiamo giocato 8 volte perdendone 4, vincendone una e pareggiandone (con l’odierna) 3 in tutto. Ed a chi desse retta alla “scaramanzia” dei numeri diciamo anche che, nelle altre due stagioni in cui abbiamo pareggiato (71-72; 75-76) alla fine ci classificammo comunque prima dei nerazzurri, disputando buoni campionati.

Mercoledì ci sarà la prova del nove, contro la favoritissima Entella che, in questa domenica, ha inanellato il quinto successo consecutivo sulle cinque gare fin qui disputate, riagguantando e superando nel finale una fortissima Alessandria, grazie alla regia ed ai gol di un nostro indimenticato ex (Luca Nizzetto) guida e capitano di questa invincibile (?) armata.

Sulla carta, non ci sarebbe storia… ma è dai tempi di Totò che, qualche volta, anche la carta fa una brutta fine.

Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOlé

Simprie.