STATISTICA CONFRONTI TOTALI:
N° 16 sfide; 9 vittorie Carrarese; 5 vittorie Olbia; 2 pareggi- Gol fatti 20, Gol subiti 31.

La prima volta ad Olbia, con la Carrarese, ci incontrammo al “Comunale”, il campo del ponte di ferro alle case popolari. Lo chiamavamo così anche in quella tragica domenica del 24 gennaio 1960:
Vincemmo noi, ma per Noi e per Loro quei novanta minuti furono solo il cammino di un condiviso doloroso… calvario umano e sportivo.
Questo il Tabellino di quel primo confronto tra le nostre due squadre, in Olbia il 24 gennaio del 1960:
OLBIA-CARRARESE 1-0 
Olbia: Nespoli, Giuliani, Costagli, Dioni, Baggiani, Bellucci, Juliucci, Duman, Misani, Balzano, Podda Egidio.

Carrarese: Cacciatori, Sani, Bigalli, Morelli, Neri, Berto, Carmassi, Frediani, Tonzar, Rossi, Schamuos.
Arbitro: Gani di Genova.
Rete: 77’ Gianfranco Bellucci
Quella squadra era allenata da un tandem, “Nisio” (Dionisio) Giagnoni e “su mastru” Piero Spano: Vincemmo noi, anche se dal 35’, per l’indìcidente di Bruno nell’uscita su Noris Schamous (questo il suo nome all’anagrafe, ma nei tabellini della Carrarese era riportato sempre come Scamos), giocammo in 10.
All’epoca non c’era alcuna possibilità di sostituire alcun giocatore. In porta giocò Giuliani, noi  segnammo al 22’ della ripresa il gol che tutti sperammo di dedicare alla salvezza di Bruno che al “Fatebenefratelli” lottava tra la vita e la morte, ma… «Bruno Nespoli, brillante portiere dell’Olbia, ha concluso domenica notte la breve giornata terrena nella fredda corsia dell’ospedale regionale e lontano dai suoi cari». Franco Porcu, il corrispondente della Nuova, il mattino del 25 gennaio, confermò quel che tutti Noi presenti al campo, avevamo temuto e drammaticamente capito.
Quel “Comunale” ultimo palcoscenico del suo umano martirio, è diventato per Sempre il “Bruno Nespoli”, in onore di un simpatico ragazzo di 22 anni, 1 mese e 18 giorni che, di leva come “sassarino del 152° reggimento”, giocava a pallone di nascosto dal suo comando militare e studiava per diventare geometra per far contento babbo Pasquale, impresario edile di San Sepolcro.
Quattro anni fa, all’età di 88 anni, è venuto a mancare anche Noris Schamuos o Scamos, come noi lo abbiamo sempre ricordato, l’altro incolpevole protagonista di questa indimenticabile tragedia.
Al ritorno vinsero loro per 3-2, una gara in cui nel finale (al 74’ Silverio Balzano ed all’81’ Bruno Baggiani) rimediammo il 2-2, di Neri e Sereni i loro gol, ma una inzuccata di Maurizio Frediani su calcio d’angolo all’89’ segnò la nostra prima sconfitta.
Soltanto in altre due stagioni dello scorso millennio (1978-79 e 1987-88), ci scontrammo sul campo. 
La prima delle due sconfitte del ’78-’79, maturò il 1 ottobre del 1978 alla prima di campionato al Nespoli, vinsero loro con un gol di Gian Cesare Discepoli una mezzala dai piedi buoni, giocherà anche nella Torres, che proprio in quella Carrarese allenata da Corrado Orrico (quello della Gabbia) segnò 9 gol, il top nella sua ventennale carriera.
Nella formazione della “Ruota” quell’anno giocava anche Giuseppe Fazzi, che con noi aveva esordito in serie C (38 gare e 11 reti nel ’69-‘70), mentre con la Carrarese, in tre stagioni dal ’76 al ’79, fece 102 presenze e 16 gol.
Vi giocava anche Claudio Cianchetti, nato in provincia di Frosinone nel ‘54, un mediano ma buon cursore di fascia, mancino naturale con il vizio del gol, che nella stagione precedente, con la nostra maglia bianca disputò 37 gare e segnò 5 reti.
Discepoli, che è stato anche un buon allenatore sia con la stessa Carrarese e anche con una esperienza di B alla Spal, si scatenò nella prima di ritorno (4-2 per loro) segnando 2 reti, la prima su rigore e la quarta per il 4-0 parziale; propiziò anche l’autorete del nostro Giancarlo Carboni, mentre il 3 gol fu realizzato da Silvio Francesconi due stagioni a Carrara (65 presenze, 7 reti) scomparso nel maggio del 2020 a 68 anni, risultando malauguratamente uno dei primi ex calciatori falcidiato dal Covid.
Dieci anni dopo nel 1987-88, si gioca alla terza di campionato al “Marmi” e, stavolta, Vinciamo noi, gol di Stefano Paralupi all’inizio (8’) e bella resistenza per tutta la gara, di una difesa (Sapochetti, Mariani, Zironi, Del Nero, Favalessa, Truddaiu, Scugugia, Cavazzini i nostri guardiani di tutta la stagione), che quell’anno incassa appena 21 reti che rimane a tuttoggi,  il secondo miglior risultato nella storia delle nostra C, comunque denominata.
Sotto una formazione di quella stagione, quando per la prima e unica volta vincemmo a Carrara.

In quella Carrarese giocava in porta, un nostro grande ex: Giampaolo Pinna, nato a Mores nel 1964, 89 gare e 81 reti subite con noi, e 134 gare e 101 gol subiti con Carrarese nelle 5 stagioni disputate con i toscani.
Stefano Paraluppi, modenese, 25 anni quando arriva ad Olbia, ha la fama di essere davvero un attaccante di razza, aveva esordito con la Reggiana in serie B, l’anno successivo stupisce tutti ad Imperia in C2, dov’è il protagonista assoluto di una salvezza alla penultima giornata con il 2-1 al Carbonia, fu proprio lui a riagguantare i minerari per il pari e propiziare anche la matematica salvezza dei liguri raggiunta con il gol vittoria finale di Valtorta. Ad Imperia, anche se giocò un unico campionato, scrissero di lui: «Stefano Paraluppi, uno sconosciuto attaccante modenese, dal fisico notevole ed una impressionante somiglianza con il giovane Gigi Riva».
È vero, ma nel nostro immaginario “schedario” delle glorie bianche, quella somiglianza (che comunque c’era ed era davvero molto evidente) l’avevamo già riservata a Paolo Benesperi, ed a lui rimane.
Invece Paraluppi, che oggi allena la PGS-Smile, una squadra femminile del campionato emiliano, anche se solo per una stagione di bianco vestito, con 32 presenze nonché capocannoniere con 7 gol, è e rimane il realizzatore di quella piccola grande impresa della nostra storia: la prima ed unica vittoria in trasferta contro la Carrarese, un’avversaria mai banale della nostra storia secolare, allora capolista in classifica ed alla fine promossa meritatamente in C1.
Vittoria in trasferta, finora unica dunque, ma anche sconfitta in casa, la seconda dopo quella del ‘77. Alla terza di ritorno nel finale, all’88’ un rigore contestato dai nostri, porta Maurizio Antonucci, attaccante con 31 gare e 6 reti in quella stagione, a vendicare la sconfitta dell’andata per loro amarissima anche perché quella fu anche l’unica sconfitta subita in casa dalla Carrarese in quella annata della promozione in C1.
Per inciso, Antonucci quest’anno è stato chiamato a dirigere i giovani talenti della U14 della Carrarese che giocano contro i nostri giovanissimi allenati da Giovanni Sanna.

GLI INCROCI TRA LE DUE SQUADRE

A ben vedere i legami diretti e indiretti, cominciano dai tempi… antichi. Non è un caso se Orlando Ricci, guida tecnica della U.S. Carrarese “Pietrino Binelli”, come si chiamava negli anni trenta, dopo la stagione 1941-42 in serie C con gli azzurri, venne ad allenare l’Olbia nel dopoguerra, nella nostra seconda stagione di C nel 1947-48. Altri due allenatori importanti, si sono impegnati nell’una e nell’altra sponda per le sorti delle due squadre: Guido Mammi e Gianfranco Favarin.
C’è poi una discreta “pattuglia” di Portieri: Roberto Aliboni, 28 gare e 25 reti subite nell’annata del 1975-76 di Orazi per il rientro immediato dal purgatorio delle serie D nella C2. Poi il già citato Giampaolo Pinna e infine Luca Pastine, carrarese doc, che, dopo aver lasciato un ricordo indelebile (74 presenze, 65 reti subite) nella società di Patron Mauro Putzu, ha concluso la sua carriera nella squadra della sua città (31 presenze 24 reti subite) nella C2 del 2005-06, rimanendo nei ranghi societari per alcuni anni anche come preparatore di portieri.
Oltre ai già citato Claudio Cianchetti e, quello di Ivan Varone nel nuovo millennio, particolare spessore, con entrambe le squadre, ebbe l’apporto di Claudio Vinazzani un protagonista del decennio tra il 1976 e 1986 in serie sia nel Napoli che nella Lazio. Il fortissimo mediano alla “Benetti”, nato a Carrara, dopo un esordio a 17 anni con la Massese in serie C, arrivò nell’Olbia di De Petrillo sempre in serie C nella stagione 1973-74, direttamente dalla Carrarese dove, nella stagione precedente in serie D, aveva collezionato 24 presenze ed 1 rete.
Con noi Vinazzani (31 presenze, 3 gol) giocò una stagione eccezionale, dimostrando il suo eclettismo, visto che, a parte il ruolo di portiere, il mister pisano lo fece giocare, secondo le varie contingenze, in tutti i ruoli possibili.
L’ultimo atleta che ricordiamo è Nunzio Falco, attaccante mezza stagione alla Carrarese (15 ticket e 4 gol) nel 1998-99 in C1, poi le tre stagioni di inizio millennio con i Bianchi nella C2 riconquistata, 75 presenze e 27 gol all’attivo.

GLI INCONTRI DEL QUINQUENNIO IN SERIE C
Dal duemila nella nostra C unica di queste ultime 5 stagioni, la Carrarese, assieme al Pontedera, è l’unica sempre presente nelle nostre sfide: 5 campionati finora e 10 sfide tra di noi; tutte le altre avversarie hanno una o più volte… marcato visita.
Questo il consuntivo allo stadio dei Marmi nel nuovo millennio:
5 sconfitte per noi, in tutte le 5 trasferte con risultati sempre eclatanti, dal 2016 al 2021, questi i risultati in sequenza a loro favore: 4-1; 3-0; 4-3; 4-2; 3-0.
Viceversa al Nespoli siamo imbattuti con:
3 vittorie negli ultimi 3 anni così ripartite:
-1-0 lo scorso anno con colpo di testa di Altare su assist di Pennington; -2-1 nel 2019-20 Luca La Rosa (con la sua 5ª rete di stagione) e Andrea Cocco che coprono la falla del primo tempo apertasi con il gol di Pasciuti, con Aresti grande protagonista per una vittoria importantissima
;
-3-1 nella 27ª del campionato 2018-19 con un gol al volo di Ragatzu ed un gol, a conclusione di una cavalcata infinita verso a rete, di Biancu, ed il sigillo di un Maffei all’ultimo (94′) minuto nella sua miglior giornata, per rimediare al gol iniziale del loro ex di turno Ivan Varone, con noi (15 gare 2 gol) nel girone di ritorno nella stagione 2013-14 della promozione in serie D;
Infine i 2 pareggi, unici della storia ed entrambi per 1-1 al Nespoli:
2017-18 segnano Ragatzu su rigore al 25’ per un fallo su Murgia, e il loro pareggio con Davide Cais, all’ultimo minuto buono, il 95’ per farci “traballare” le speranze di salvezza.
2016-17 una rete per parte, prima loro con Cristini al 9’ e noi con Kouko al 60’, nella prima storica panchina del “cincinnato” Mastro Bernardo Mereu che dopo, quel pari alla quartultima, infilò un filotto nelle tre vittorie finali, sempre per 1-0 il primo a Pistoia, poi in casa con Siena e infine apoteosi finale in trasferta ad Arezzo.
Davvero un’impresa, quella con Mastro Bernardo in panca, Kouko, Ogunseye e Ragatzu lì davanti e… Maerten Van der Want  là dietro a… salvarci il “sedere” come si conviene a un grande portiere: in sintesi 4 gare, 10 punti conquistati, 1 solo gol subito, 4 realizzazioni e una salvezza strepitosa all’ultimo sprint.
Tore Zappadu