Dalle dimissioni di Zeman, per motivi di salute, almeno da un punto di vista del Modulo e della “filosofia di gioco” non sembra sia cambiato molto.
Quantomeno all’apparenza, 4-3-3 come modulo, giocare con velocità, ritmo e coralità per segnare  un gol in più dell’avversario.
Eppure, con il suo vice Giovanni Bucaro, a dirigere le operazioni in 6 partite (5 sconfitte e una sola vittoria in casa contro Lucchese per 1-0) di gol segnati ne sono arrivati 7 ma quelli subiti sono stati 18.
Nell’ultimo tentativo di “correre ai ripari” con l’arrivo di Emanuele Cascione, al posto di Bucaro, le cose sono tornare alla normalità: in 3 gare 1 vittoria (1-0 in casa, con Pontedera) una sconfitta a Cesena per 0-1 con un gol all’84 del difensore Pierozzi di testa su calcio piazzato di Donnarumma, ed un pari senza reti in casa con Entella nell’ultima giornata.
Insomma, l’Olbia ha l’occasione di incontrare un Pescara, comunque la si veda, convalescente che, innanzi tutto gioca a Non prenderle e che soprattutto nella fascia sinistra deve rinunziare a Milani, per squalifica, che nelle ultime 6 partite in cui non era stato schierato (Torres, Recanatese, Carrarese, Fermana Juventus e Spal) il suo Pescara è stato sconfitto 5 volte, pareggiando solo in casa con la Fermana.
Come sostituti Moruzzi (2004) o Pierno (2001) con il primo favorito, sul più esperto compagno, in quanto utilizzato da mister Cascione nel finale contro Entella proprio nella sostituzione di Milani.
Una difesa accorta e molto più attenta delle “panchine” precedenti che, per Cascione, si basa sulla centralità della mediana guidata da Squizzato l’unico giocatore (assieme al match winner Merola) mai sostituito nel reparto avanzato.
È lui l’asse prontante del gioco di interdizione e ripartenza del Pescara, ed è con lui che i nostri Biancu e La Rosa dovranno fare i conti.
La ridotta potenza offensiva delle ultime prestazioni non deve comunque far dimenticare che con 54 gol segnati, il Pescara è il secondo attacco del girone, la Truppa dei marcatori (15 in totale i calciatori andati a segno) è guidata dal 2000 Davide Merola (15 reti, con 4 rigori tutti segnati), Cuppone (8 reti, di cui 1 su rigore, 2 invece quelli sbagliati), Tunjov (2001) 7 reti (3 rigori tutti segnati), 5 sono le reti di Cangiano che però segna soprattutto dalla distanza (2 gol) e sugli sviluppi di calcio piazzato (3).
A proposito di piazzati, tiri dalla distanza e rigori: il Pescara è davvero la regina incontrastata: con 11 rigori a favore e con una media impressionati di tiri da lontano a partita da far paura (Tuniov e Cuppone i più attivi).

La quarta formazione di mister Cascione non dovrebbe allontanarsi da questa:
Plizzari in porta, Floriani Mussoni, Brosco, Mesik, Moruzzi, i 4 di difesa;
In mediana Squizzato, Dagasso ed uno tra Tunjov e Aloi;
In avanti: Merola e Accornero sulle fasce, Cuppone centravanti.
La seconda Olbia di Biagioni invece:
Van Der Want in porta al posto dell’infortunato Rinaldi;
Arboleda, Bellodi, Motolese e Montebugnoli i 4 difensori;
La Rosa e Biancu a coprire la Mediana, sulla tre quarti Dessena e Catania;
Nanni e Ragatzu in attacco.
Arbitro: Daniele Virgilio della sezione di Trapani.
Simprie