IL DERBY NUMERO 104 SI GIOCA IN CLAUSURA
(AGI) – Olbia, 28 dic. – Trasferta vietata per i tifosi della Torres che non potranno assistere mercoledi’ 6 gennaio alla partita di calcio, valida per il campionato nazionale dilettanti di serie D, che la squadra sassarese disputera’ contro l’Olbia allo stadio “Bruno Nespoli”. Per ragioni di ordine pubblico, in occasione del derby del Nord Sardegna, il prefetto di Sassari Pietro Giardina ha disposto la vendita dei biglietti ai soli residenti nel comune di Olbia, che al momento dell’acquisto dovranno esibire il documento d’identita’. (AGI)
Rivivremo ancora questa serenità, godrendo di questi spettacoli?
ECCO A COSA SERVONO I PREFETTI:
INCASINARE IL GIOCO PIU’ BELLO DEL MONDO.
Sono sempre stato convinto della inutilità di queste figure istituzionali (i Prefetti) arcaiche e senza senso e ruolo, in un sistema democratico. E questa ennesima ridicola ordinanza ne è un’altra dimostrazione: questo reperto borbonico della nostra Costituzione, va abolito e cancellato anche dalla memoria. Non conosco il prefetto Giardina, ma il problema non è la sua persona o le sue idee, il problema è proprio la Istituzione in sé che è fuori da ogni concezione democratica e pratica. Detto in parole semplici, questa Carica rappresenta per la Legge il Governo Italiano nel territorio. Non è una istituzione sarda, né tantomeno ha alcuna autorità morale o sportiva, per decidere qualcosa di così assurdo e fuori luogo, in nome di un ordine ed una sicurezza pubblica che si deve “governare” e gestire con ben altra professionalità ed altre decisioni.
Siamo alla solita vergognosa farsa che un sparuto gruppo di ultras teppistelli (rossoblù o di altro colore poco importa) mettono in scacco una intera regione, vietando di assistere al match tutti i sardi per bene (sassaresi compresi). Ma, stando a quel che è scritto nelle poche righe (per giunta non doverosamente motivate) quel che è più insopportabile è che non possano entrare i golfoarancini, quelli di Telti, di Monti, di Loiri.. o di San Gavino; che non possano entrare i genitori di Caboni, di Cossu e di Dametto che sono di Quartu, di Cagliari, di Arborea. È ridicolo, fuori luogo e fuori di ogni ragionevole comprensione.
Marino e soci debbono far sentire la loro voce. Perché qui, in Sardegna, come altrove, anche e al pari di quei pochi e sempre più isolati scalmanati che vanno al campo solo per fare a pugni, questi Prefetti inutili e costosi, nominati da un Governo che, lo ricordo, nel suo programma oltre all’abolizione delle Province aveva anche la più necessaria e doverosa soppressione delle Prefetture, sono anch’essi responsabili di rovinare lo sport e il calcio in particolare.
In attesa che Renzi ed i suoi ministri facciano bene il compito che si sono affidati (scomparsa delle Prefetture) sarebbe utile che il dottor Giardina ritornasse sulla sua decisione e limitasse quantomeno ai soli sassaresi (visto che non è in grado di circoscriverlo, come sarebbe stato opportuno, solo ai pochi noti e schedati facinorosi ultras turritani) la visione del più storico e glorioso Derby del calcio sardo.
Il Derby sardo più nobile di tutti, nel gioco più bello del mondo che, lo ripetiamo, anche queste ordinanze sbagliate e inopportune, stanno contribuendo a rovinare.
Simprie