E fa MALE,  MALE da morire

 

Livorno-Olbia 2-1
Livorno: Mazzoni, Morelli (74’ Pedrelli), Gonnelli, Gasbarro, Franco, Luci, Giandonato (66’ Montini), Doumbia (55’ Murilo), Maiorino (55’ Perez), Valiani, Vantaggiato (74’ Ponce). A disp.: Pulidori, Borghese, Hadziosmanovic, Marchi, Pedrelli, Zhikov, Baumgartner, Gemmi, Montini, Ponce. All.: Andrea Sottil
Olbia: Aresti, Pinna, Dametto, Leverbe (81’ Iotti), Cotali, Feola, Muroni, Piredda, Biancu (62’ Senesi), Ragatzu, Ogunseye. A disp.: Van der Want, Idrissi, Manca, Pisano, Pennington, Marongiu, Vispo, Arras. All.: Bernardo Mereu
Arbitro: Fabio Schirru di Nichelino.
Reti: 38’ Maxime Leverbe, 44’ Valiani, 84’ Ponce
Note: angoli 6-3; Amm: Cotali, Luci, Giandonato, Valiani, Leverbe, Montini; Spettatori: 5789. Rec.: 1’e5’
Anche agli sfigati, raccontare la sfiga non da alcun piacere.
Stavolta c’è andata male, al di là del tanto bene e del poco male che abbiamo saputo metter in campo. Detto del Livorno, corazzata indistruttibile (unica imbattuta tra le 56 della serie C), e del risultato “scontato” nel pronostico (l’inverso lo pagavano 7 a 1): questo 2-1 è bugiardo, bugiardo, bugiardo.
Il vantaggio di guardare, e rivedere, le immagini in televisione, è quello di esser certi che le ingiustizie negli episodi chiave ci abbiano fortemente penalizzato.
Innanzi tutto la punizione su Cotali, quella che ha generato il pareggio labronico è stata letteralmente inventata, visto che era stato lui a subire il fallo. E sul gol, l’ipotesi del fuorigioco non è affatto campata in aria. Eravamo a due minuti dalla chiusura del primo tempo e la “svista” non è stata certamente di poco conto.
In secondo luogo il rigore su Ragatzu è stato di un’evidenza tale da farci pensare, per una volta ancora, alla, diciamo così, malevola predisposizione di…Schirru per noi sardi. L’arbitro, anche per via dei suoi trascorsi, qualche motivo per farsi “ricordare” ce lo ha lasciato. Oggi, ha rinverdito il curriculum, visto che era così vicino e perfettamente libero nella visione, per non sancire il nettissimo fallo sul piede destro del nostro attaccante.
Con la Var, oggi avremmo pareggiato.
Peccato, perché oggi, per davvero, dopo aver scritto un’altra bellissima pagina di questo nostro bellissimo campionato, avremmo meritato anche di muovere la classifica. Questa è la strada giusta (ovviamente in fervida attesa del mercato di rafforzamento di questo prossimo Natale).
La batteria centrale della difesa con il rientro de l’étoile parisienne, Le Maxime, è apparsa più convincente e sicura. Così a centrocampo, con il rientro di Piredda (comunque ancora lontano dal ritmo gara) e, più di ogni altra cosa, la restituzione a Muroni della sua mediana di smistamento, sono stati ripristinati gli equilibri necessari ad affrontare qualsiasi avversario.
Una chiosa sul nostro gioiellino Biancu che, dopo qualche istante di adattamento, al 34’ è stato incredibilmente abile a trovarsi ad un passo dal… paradiso. Ha ciccato questa ghiotta occasione, ma è stato grande a cercarsela e, lo dico con convinzione, Mereu e la società fanno benissimo a metter così tanto fieno nella cascina della sua indiscutibile classe.
Eppoi, Ogunseye.
Adesso è chiaro, persino a me che ho avuto l’onere di criticarne le prestazioni del passato, che questo ruolo gli si addice. Oggi è stato olimpico nella rabbia e la consistenza nel fare reparto da SOLO. Sta crescendo in qualità oltre che quantità ma, meglio farcene tutti una ragione, da solo non ce la può fare. Gasbarro, lo ha bastonato in tutte le maniere lecite e no; che Schirru (per quel che ho spiegato poco sopra) non se sia fatto una ragione, conta solo per la disciplinare. Ma anche per questo occorre che, prima ancora che subito, arrivi un altro “carrapane” che lo aiuti nell’impari lotta contro i fortini avversari. Anche Ragatzu, rischia la sindrome dello smarrimento, visto che qualsiasi panchina avversaria attua con lui la tattica del marcamento a “coppia” di francobollatori con, sempre meno episodiche triplicazioni delle marcature. Lì davanti siamo deboli, non per il valore di chi ci rappresenta, ma per l’esiguità del numero. Senza andare a guardare in casa del Livorno (Vantaggiato, Maiorino, Valiani, Doumbia, Murilo, Perez, Ponce: li hanno dovuti usare tutti per farci fuori), prendiamo il caso dei nostri cugini smeraldini che contro di noi, utilizzando tutte le cartucce a disposizione di davanti, non ci hanno fatto battere… chiodo. Con quel che abbiamo, siamo deboli, ma forse dovremmo anche rischiare qualcosina di più con Arras.

Perché, lo dico con il cuore ancora sanguinante (penso soprattutto ai nostri giovani cuori bianchi presenti nell’ex Ardenza, per sostenervi) per questa immeritata sconfitta, è davvero un gran peccato giocare così bene e non portare a casa quantomeno la pagnotta.

Assieme a loro, ed a tutti i Cuori Bianchi, vi diciamo Grazie Ragazzi, questo è l’impegno che vogliamo da Voi.
Ad Majora, nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie.