Entella-Olbia 3-2
Entella: Massolo; Cleur (63’ Belli), Pellizzer, Baroni, Germani; Eramo (70’ Ardizzone),Paolucci, Nizzetto; Currarino (63’ Adorjan); Caturano (63’ Mota), Diaw (80’ Zigrossi); a disp. Paroni, Crialese, Di Paola, Benedetti, icardi, , Petrovic, De Lima;all. Boscaglia
Olbia: Marson,Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Vallocchia (65’ Tetteh), Muroni (75’ Biancu),Pennington (65’ Piredda); Ragatzu, Ogunseye, Ceter; a disp.: Crosta, Van der Want,Pitzalis, Pisano, Senesi, Vergara, Calamai;all.: Carboni
Arbitro: Lorenzin di Castelfranco Veneto.
Reti: 18’Eramo; 53’ e 91’ Ogunseye; 60’ (rg) Diaw; 72’ Mota.
Note: corner 4-1; amm. Ceter, Paolucci, Cotali, Biancu; rec. 2’e 3’.
I nostri antichi diciani: “Ca s’ammuscia illu ‘jocu, lu culu illu focu.” E noi, in una partita cheavremmo meritato di chiudere molto meglio, siamo finiti con… lu culu in lu focu.
E, il risultato, tutto il risultato è solo colpa, merito e demerito nostro. Abbiamo regalato, con una piccola, ma determinante, serie di “cazzate” tutti e 3 i gol all’Entella. Nonostante tutto,abbiamo sempre mostrato di essere in gara e di non subire lo “strapotere” di questo Entella che sta, semplicemente, scavalcando la stagione per approdare diritta in serie B, alla quale era già destinata. I bookmaker alla vigilia davano la vittoria dell’Olbia 1 a 13,5; il pareggio a 4,9; la sconfitta ad 1,15.
Insomma era tutto già scritto,non avremmo dovuto avere scampo. Eppure la gara, sin dall’inizio aveva preso una brutta piega per i liguri. Come col Pisa, solo tiri da lontano (la traversaci salva con Currarino al 15’), ma fin al gol, mai una sbavatura difensiva e grande difficoltà dei loro avanti ad entrare nella nostra area. Poi arriva la prima amnesia, ad opera del nostro indiscutibile leader, si proprio Ragatzu che, in versione ripiegamento, si “inventa” una capocciata “fantozziana” all’indietro e “regala” un calcio d’angolo. Un calcio d’angolo, come col Pisa a sancire la nostra ingenua e “coglioncella” fragilità; e come col Pisa tre giorni fa regaliamo un avversario tutto solo predisposto “allo smash”. Avantieri fu Di Quinzio a regalare il tapin facile-facile a Zammarini; oggi sono cambiati solo gli interpreti: Nizzetto (grande partita del nostro ex Talento) in angolo e Eremo, tutto solo al limite dell’area. Nella ripresa altro angolo, altri, soliti e melensi, “marcamenti” a “cagarella”, con Caturano che, pur essendo pressato e caricato da Cotali, ha lo spazio per calciare: Marson para, e quindi l’arbitro finisce per dare il penalty che ci fa andare in bambola.
E, giusto per non farci mancare niente, Muroni (una giornata storta capita anche ai più bravi) geloso della semicazzata di Bellodi che, al 41’ del primo tempo, aveva omaggiato Caturano per l’involata suicida, fortunatamente sventata (almeno quella) da Iotti; Muroni dicevo serve la leccornia all’astuto Mota Carvalho che non è così “pirla” come il compagno che ha sostituito. Tre pappine, tre cadeau, tre “presenti” omaggiati per ricordarci che, ancora, gli incubi del passato, più o meno recenti, non sono svaniti. Carboni ha da lavorare soprattutto in queste inezie, in questi particolari che di fatto trasformano questa bella squadra, in un manipolo di “ragazzi”con la sindrome della insostenibile leggerezza del …“non saper essere”. E sempre,per continuare con i compiti a casa, probabilmente sarà meglio insistere con questo tridente che non appena (e ci capita spesso nei 90’) “prendiamo” noi il pallino del gioco, siamo sempre lì pronti a compiere sfracelli. E che sia Ragatzu, Ceter o il RobertONE, ritrovato alla sua inesauribile potenza, di sicuro un gol alla fine arriva. Tre come loro non ci sono in nessuna delle concorrenti, e quindi non vanno per niente centellinati. L’Olbia che ci piace è quella a trazione anteriore. E non è certo un caso se sia il primo con assist di Pinna che, il secondo, su invito di Cotali, i gol siano arrivati dal “lavorio” sulle fasce di questi due “novantasette” che, avranno anche qualche attimo di pausa, ma ormai sono una delle risorse indiscutibili della formazione tipo. Tra le cose importanti che portiamo a casa da questa trasferta, ci è piaciuto (e tanto) il rientro splendido di Kocis Piredda. Se la sua sciagattata che ha piegato le mani di Massolo, non fosse finita sulla traversa all’83’, probabilmente oggi staremmo festeggiando un’autentica impresa. Perché, meglio non dimenticarlo nonostante la rabbia per l’occasione sprecata, stiamo sempre discutendo di un incontro che ci ha visto soccombere(di misura) con la favoritissima per il salto in B, una squadra costruita perla serie B, una squadra che finora ha asfaltato tutti gli avversari fin qui incontrati. Tutti, meno noi… che, a tuttoggi siamo stati gli unici a segnare due gol, per giunta, nel loro fortino. Abbiamo perso, e loro non han rubato niente, sono fortissimi, niente da ridire, ma al netto dei “nostri regali”, probabilmente le quote dei bookmaker oggi li avrebbero mandati in rovina.
Forza ragazzi, questa è la strada giusta, ma, per favore, RICOMINCIAMO A VINCERE….
Ad Majora Ragazzi, nunc et semperOléolbiaOlè
Simprie.