Sessantunesimo Derby nei 31 Campionati in cui Olbia e Torres hanno dovuto confrontarsi sul campo (nella tabellina la sintesi delle sfide in otica Olbia).
E, alla vigilia, questo 61° Derbyssimo di Sardegna, configura a nostro svantaggio, una Voragine di 30 punti, dopo 21 gare, tra Noi e la Torres di Alfonso Greco; ottenuti con un Abisso di Rendimento e Prestazioni che, mai nella storia di tutti i derby di campionato e della relativa classifica, che hanno interessato le due squadre, è stata così smaccatamente imbarazzante.
Anche nelle stagioni di Eccellenza tra il 2010/12 in cui la Torres, di Fiori/Ennas e del triplete di Mauro Giorico, era pressoché imbattibile, il massimo distacco storico fu di 23 punti, tra i rossoblu ed i bianchi, nella stagione 2020-11.
La Torres che incontriamo domenica, al di là della sconfitta netta di Rimini, è più che attrezzata per la promozione diretta.
L’andamento del campionato ha detto con chiarezza che l’alternativa per il primato è una questione che riguarda solo gli uomini di Greco e il Cesena di Domenico Toscano.
Di contro noi ci arriviamo, scoprendo in maniera drammatica che, il nostro quotidiano calcistico, che ci impone una sfida all’ultimo respiro tra “cenerentole”, vale a dire Noi a 17 punti e la Fermana a 14, per stabilire chi sarà la retrocessa diretta in serie D.
Questo il quadro oggettivo, di una sfida che non ammetterebbe alcuna variante. La Torres in casa ha completato un percorso uguale a quello del Cesena: 10 gare, 8 vittorie e 2 pareggi, ha però solo segnato meno 18 reti, contro le 27 dei romagnoli, ma incassando le stesse 7 reti.
Noi fuori casa siamo ultimi in classifica con appena 5 punti conquistati, come Fermana, frutto di una vittoria a Pesaro e due pareggi, ad Arezzo e con il Sestri Levante, segnando la miseria di 7 gol e incassandone 21, più di chiunque altra squadra.
La Torres ha segnato 8 gol quasi la metà del totale nei primi 30’ e, questa abilità è diventata una “abitudine” negli ultimi tempi visto che ben 7 delle 10 reti con cui ha sconfitto le ultime 4 squadre ospitate al Vanni Sanna (Gubbio, Arezzo, Pineto e Recanatese), fanno parte di questa “partenza sprint” a cui La Rosa e compagni dovranno fare moltissima attenzione.
La Torres nelle 10 tra le mura amiche, solo una volta ha “steccato”, visto che contro il Pontedera si è dovuta accontentare dell’unico 0-0 casalingo; il secondo pareggio 1-1 l’ha subito con la Spal che, andata in vantaggio al 4’, è stata rimontata da un gol di Diakité al 55’.
Per cinque volte a Sassari Zaccagno ha mantenuto inviolata la sua porta, nelle altre 5 gare i gol sono arrivati 3 nei primi 25’ , 4 nella ripresa tre dei quali nel finale, in occasione proprio delle ultime 3 triplete segnate da Scotto e compagni con Gubbio, Arezzo e Recanatese.
Noi non segniamo un gol da 670’, nello stesso lasso di Tempo, la Torres ha segnato 15 volte.
MA IL DERBY è qualcosa di più di una semplice partita e non si può decifrare solo con i numeri e le statistiche.
All’andata i ragazzi di Greco, l’Alfonso misero in campo tutto quel che una sfida così “storica” e traordinaria richiede: Cuore e Attributi sopra ogni altra cosa.
Noi disputammo un allenamento dopolavoristico, restando a guardare le prodezze dei nostri avversari.
Nel simbolico “colosseo” del Vanni Sanna, tutto sembra pronto per l’estremo sacrificio di una “sconfitta” annunciata.
Lo scorso anno fino al 94 minuto e 8 secondi, affondavamo nella 22ª sconfitta nei derby di campionato, ma… “CHE FINIMONDO, ALL’ULTIMO SECONDO, RAGATZU HA FATTO GOOOLLLL.”
Ad Majora Ragatzi, restituiteVi il sorriso, Regaliamoci un Sogno.
Tore Zappadu