Prima di parlare dell’appuntamento sportivo, consentiteci una disgressione umana e di sentimento. A corredo dell’articolo che segue, postiamo la foto della “capriola” di Fabio Oggiano quando segnò il gol del vantaggio bianco nel “derby” numero 15. Quella foto, anzi l’intera sequenza della splendida acrobazia di Oggiano ce la regalò un amico del calcio di provincia e di tutti noi, Andrea Di Palermo, fotografo e sostenitore dei gialloblu, ma sempre e comunque gentile e disponibile anche per tutte le squadre ed i tifosi ospiti. Questa vigilia e questo derby lo viviamo nel suo ricordo che, comunque vada, ne onorerà memoria, professionalità e passione davvero ineguagliabili. Buon riposo, Andrea; dal cielo Viterbo ed Olbia sono ancora più vicine ed oggi si gioca con uno sguardo rivolto oltre l’ultimo orizzonte, dove tu avrai un posto in prima fila… perchè sei sempre un ospite non solo gradito, ma del tutto SPECIALE.
Arriva il 18° appuntamento (calcolando solo le gare di campionato, che per queste categorie sono comunque le uniche che contano per davvero) di questo che, a buon titolo può esser giudicato il quinto derby per la storia bianca di questo centodecesimo anno di storia e sfide agonistiche.
Da due anni ci va giù storta, sempre e solo perdenti. Tre sconfitte dentro e fuori. Si gioca, ora questa 14 puntata del ritorno di stagione, per correggere il brutto, bruttissimo recente passato. Lo scorso anno a Viterbo giocammo da dio (inziale minuscola ma sempre da dio sportivo) vincevamo e dominavamo l’incontro; Oggiano fece un garone, segnò il gol del vantaggio, saremmo potuti passare almeno in altre 3 o 4 occasioni.
Il trio OM2 (Oggiano, Molino e Mastinu) fece impazzire una difesa che, probabilmente, anche per qualche peccato di egoismo di un Oggiano comunque ispirato (non a caso nel mercato di dicembre proprio i castrensi fecero una corte spietata al nostro funambolo di fascia che infatti traslocò nella Tuscia) non venne comunque più perforata. Nel finale una banale autorete dell’esordiente Khalì (anch’egli approdato alla Viterbese capolista di quest’anno) costò una sconfitta per 2-1, davvero immeritata. Nel ritorno una partita non certo da antologia, fu decisa da un gol da fuori area di Pippi al 94.
Altra sconfitta anche quest’anno all’andata; un 3-1 comunque eccessivo e propiziato da una serie di episodi, tutti a svantaggio dei bianchi.
Il primo di questi si verifica appena dopo 5’ dal vantaggio bianco con il rigore messo a segno da Molino, con Mastinu che viene comunque fatto “fuori” da un brutto intervento che finirà per bloccarlo per un mese e, ancora più decisivi furono l’espulsione di Giglio e la grande vena del nostro ex enfant prodige Khalì che non solo fece gol, ma fu protagonista in tutte le azioni offensive dei suoi nuovi compagni. Insomma tre scoppole che, allo stato, non prometterebbero niente di buono per questo ennesimo confronto.
Ma l’Olbia di oggi è e vuole essere diversa dalle sue sorelle maggiori del mesi scorsi e quindi… giochiamocela fino in fondo, come abbiamo fatto sempre contro i valorosi gialloblu già promossi in lega pro.
Dicevamo che Viterbese-Olbia è quasi un derby, visto che con loro abbiamo giocato più gare che con Lanusei, Muravera e Arzachena messi assieme.
Prima degli scontri di queste due stagioni, le ultime sfide furono quelle di 35 anni fa e le prime addirittura 68 anni addietro, ma tra noi e loro non sono né poche né insignificanti le assonanze ed i punti di contatto. Ad oggi, come detto, abbiamo archiviato 17 incontri: 5 li abbiamo vinti noi, 5 sono stati i pareggi e 7 volte ha vinto la Viterbese. Noi abbiamo segnato 18 gol, loro 19.
Il primo incontro tra queste squadre storiche della provincia italiana (Viterbese nasce nel 1908, tre anni dopo di noi) si ebbe il 26 ottobre 1947, eravamo in serie C entrambe; vinsero loro per 3-1 (gol di Farano per noi, Teveroni (2) e Morgia per loro) alla fine di quel campionato loro retrocessero, noi ci salvammo ma non ci iscrivemmo alla serie C in quanto non c’erano più le risorse finanziarie per potercelo permettere. Detto per inciso, al ritorno vincemmo noi per 3-0, con gol di Farano, Lasagni e Donatini.
Dopo quei due primi incontri del dopoguerra, ci siamo scontrati, prima dell’attuale biennio, per 12 volte vincendo, grosso modo ognuno a casa propria e pareggiando ora al Nespoli ora allo Stadio della Palazzina. Tutte queste gare datano primi anni ‘70 inizi anni ’80. La prima di queste nuove sfide, fu disputata ad Olbia il 2 gennaio del 1972, la vincemmo noi per 2-0 con reti di Fiorani e Selleri.
Ma vediamo anche gli “incroci” del passato, dopo aver ricordato quelli recenti di Oggiano e Khalì.
In quegli anni, ed anche dopo, non furono pochi gli allenatori che si dettero il testimone tra le nostre panchine: tra i più celebrati da entrambe le tifoserie ricordo i mitici Gennaro Rambone, Roberto Franzon e Valentino Persenda. Negli scontri degli anni settanta per quattro gare disputò la sfida anche Marco Spano, su ruiu, olbiese purosangue, figlio del Maestro Piero “Saccheddu“, ma sempre e solo con la maglia della Viterbese. Una sfida la giocò anche Rosolino Puccica (altro mister del bel gioco apprezzato su entrambe le sponde): era il 25 maggio del 1980, finì 1-1 con reti di Gianni Muresu e di Angelo Vacca, ovoddese che giocava per loro. Anche all’epoca, come oggi, non pochi i nomi targati “4 mori” tra i laziali: Vacca, appunto e ancora Boi, Arrais, o come allenatore uno come Pietro Paolo Virdis.
Anche Luciano Foschi, militò tra i gialloblu per tre stagioni a fine anni ’90, prima di chiudere la sua carriera da giocatore in maglia bianca rilevandola come giovane allenatore nell’anno del nostro scudetto dilettanti e della ultima promozione in Serie C.
Tra gli “scambi diretti” degli ultimi tempi, quello di Oberdan Biagioni, deciso e forte trainer di entrambe le squadre. Infine Simone Cirina, grande centrale della grande Olbia dei playoff (tre stagioni 79 gare e 8 reti all’attivo) e lo scorso anno nostro rivale nella gara persa all’andata. L’ultimo incontro del vecchio secolo, data 26 aprile 1981, con un 3-1 per la Viterbese (reti di Gufi e di 2 di Orazietti; per noi Cerasani) giusto per rimediare allaloro sconfitta dell’andata al Nespoli quando per 1-0 vincemmo con una bella rete di Cerasani.
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