Lo score impietoso dei precedenti racconta di 2 sole vittore bianche, 8 vittorie per loro e 6 pareggi.
Nella scorsa stagione 0-3 dell’andata per loro, con doppietta di Santini e gol di Vano, al ritorno 1-1 con Ragatzu in gol al 69’ recuperato sempre da Santini con un tapin su piazzato deviato di testa da Panelli e nelle 16 sfide abbiamo subito 26 gol, segnandone appena 9.
L’ultima nostra delle due vittorie risale all’ottobre del 1971 e, anche allora, per noi segnò il numero 10 Franco “Pelè” Marongiu.
Nel Rimini di oggi non c’è quasi nessuna traccia di quello approdato al Nespoli nel Gennaio scorso. Cambiata la proprietà, cambiato il mister, stravolta quasi totalmente la rosa precedente.
Questa “rivoluzione” è costata parecchio alla squadra romagnola, quantomeno ad inizio stagione quando niente sembrava girare per il verso giusto. Dopo 8 giornate, i Biancorossi di Emanuele Troise occupavano in solitario il fondo della classifica 4 soli punti, frutto di 1 vittoria sulla Juve NG, 1 pari con Perugia e 6 sconfitte, 12 gol segnati e 22 subiti la peggior difesa del girone.
Sembravano del tutto vane le “soluzioni” sui continui cambi di modulo, apportate di gara in gara dalla panchina e il sostegno di un pubblico mai inferiore ai 2800 paganti. L’apice negativo a Pontedera, alla 8 giornata: nel secco ed inappellabile 0-4.
Eppure, come racconta Simone Colombi, l’espertissimo estremo difensore “accasato” proprio la settimana prima per tamponare la falla di 22 reti subite in sole in 8 gare”: «Il mio termine di paragone è stata proprio la partita di Pontedera, prima non c’ero e non mi permetto di giudicare. Guardando a quello che è successo dal match in Toscana fino alle settimane successive –spiega il portiere- la squadra ha fatto un cambio importante e soprattutto in poco tempo. Già dal match contro l’Ancona, maggiore solidità difensiva e più qualità. Ecco dal match di Ancona ho iniziato a percepire che eravamo una squadra, prima non era così».
Noi domani incontriamo questo Rimini diventato squadra che, da 7 turni non perde un colpo :4 vittorie e 3 pareggi, 15 punti raccolti per arrivare a 19, vale a dire ad un sola lunghezza dalla zona playoff.
Adesso cambiano davvero poco, uomini e modulo (4-3-1-2) appaiono più che consolidati. Oltre al portiere che, dopo le 4 di Pontedera, ha chiuso a doppia mandata la sua porta: 3 gol subiti, 4 clean-sheet ed una sicurezza che ha contribuito a rassicurare tutti i compagni di movimento.
Tra loro non è sicuramente di poco conto l’apporto dello scatenato tandem Lamesta, 4 gol e 4 assist, e Morra 8 gol ed 1 assist.
In questo cammino di “crescita” il Rimini si è preso lo sfizio di eliminare dalla Coppa Italia, un trio niente male come Gubbio (1-0), Perugia(1-0) e Cesena (2-0) e mercoledì 13 se la vedrà ai quarti di finale con il Vincenza per il passaggio diretto (gara unica) in semifinale.
Insomma un recupero da prendere con le dovute cautele, contro la squadra, oggettivamente più in forma nel girone.
Ad Olbia mancherà per squalifica Megelaitis, il metronomo della mediana romagnolo, uno dei tre “sempre-presenti” con Morra e Langella; anche Capanni ed in dubbio per alcuni problemi fisici, ma fa parte della rosa e potrà essere utile nel corso della gara.
Arbitra l’incontro Dario Madonia di Palermo che, ha un precedente con entrambe le squadra: un Rimini-Torres (1-1) della scorsa stagione ed un Lecco-Olbia (1-1) nella stagione 2020-21.
Queste le probabili formazioni, tra parentesi [quadrate] i dubbi, in quelle (tonde) gli anni di ogni giocatore:
Olbia 4-3-2-1: Rinaldi(21);
Arboleda (26) [Zallu (20)], Bellodi (23), Motolese (19), Montebugnoli (21);
Cavuoti (20), Mameli (18) [La Rosa (35)], Dessena (36);
Biancu (23), Ragatzu (32);
Scapin (21) [Gennari (19)]).
Rimini 4-3-1-2: Colombi (32);
Lepri (20), Pietrangeli (23), Gigli (27), Semeraro (22);
Iacoponi (21); Leoncini (19) [Lombardi (23)]; Langella(23);
La Mesta (23);
Morra (28), Cernigol (28)[Capanni (23)]

Ad Majora Ragatzi e Buona Partita a Tutti,
Tore Zappadu