LA MIA BANDA SUONA IL ROCK
Olbia-Cynthia 4-3
Olbia: Ciotti, Pinna, Cotali, Geroni, Dametto, Miceli, Cossu (88’ Steri), Gallo (58’ Malesa), Coloritti, Molino (77’ Caboni), Mastinu; a disp.: Van der Want, Cacciotti, De Angeli, Aloia, Vispo, Negrean; all. Michele Mignani
Cynthia: Tomarelli, Menicucci (89’ Bendia), Tell (55’ Giangrande), Di Ventura, Scardola, Pucci, Bertoldi, Torri (70’ Mortaroli), Attili, Pace, Senesi; a disp.: Scarsella, Paloni, Apuzzo, Cappelli,; all. Santolamazza
Arbitro: Gualtieri di Asti
Reti: 14’ e 61’ Mastinu, 23’ Di Ventura, 37’ Andrea Cossu, 45’ Attili, 74’ Scardola, 86’ Miceli
Note: amm. Gallo, Miceli, Malesa, Cotali, Dametto; Menicucci, Scardola (diffidato salta la prossima). Rec. 1’ e 4’.
Presto o tardi, coloro che vincono sono quelli che credono di poterlo fare.
Mignani aveva detto, con giudizio e preveggenza, di temere il Cynthia ed è stato buon profeta. Prescindendo da qualche errore arbitrale (forse il rigore generoso, di sicuro la spinta non vista nel terzo pareggio nel finale) la Cynthia è stata una delle più belle realtà viste al Nespoli. Ed averla battuta con fatica, ma anche con merito, è segno di buon e forte carattere. Oltre che di una condizione invidiabile.
A 5 passi dalla fine del campionato, con 11 gettoni a sua disposizione mister Michele Mignani è ancora imbattuto, ha vinto 7 volte, pareggiato 4 e, appunto, perso mai: 25 punti in saccoccia e, bando alla scaramanzia, quel che conta è che di punti ne mancano appena 5 per migliorare il record dell’Olbia nella serie D dell’ultimo triennio (58 punti per 2 volte).
Solo l’inattaccabile Viterbese con 29 punti nelle ultime 11 gare ha fatto meglio di noi. Tutti gli altri stanno dietro..
Nessuna notte è tanto lunga, da impedire al sole di risorgere.
Con il mister ligure (comunque chiamato troppo tardi) la squadra ha assunto una fisionomia propria che, via via , è andata consolidando un’immagine di compagine solida e conscia dei propri mezzi che, da tempo mancava nello sviluppo della stagione. E quando a questo piccolo capolavoro dell’applicazione e della fatica si aggiungono pedine come Cossu, Dametto, Molino e Mastinu (citiamo solo quelli che ci sono piaciuti un pochino più degli altri quest’oggi) difficile non raggiungere i traguardi che ci si prefissa. Che si debba sempre vincere, è ormai una condizione obbligatoria, per avere ragione di una concorrenza che comunque non molla la presa. Che si riesca comunque a farlo… è davvero possibile.
Una volta raccolte. le opportunità si moltiplicano.
Domenica per esempio con Albalonga che ha perso di misura e su rigore contro Grosseto, ci giochiamo parte di quella “legittima” così faticosamente raggiunta. Sarà dura. Ma è certo che, da Mignani in qua, sono soprattutto gli altri a doversi preoccupare dell’Olbia, piuttosto che l’inverso. Ma torniamo ai protagonisti e, in specie, a quel miglior fico del bigoncio, il principe di Fonsarda che, come abbiamo più volte ricordato, è davvero il patriarca indiscusso del bellissimo gruppo dei Magnini boys.
Andrea Cossu oggi ha fatto di tutto, e non solo sui gol (in tutti e 4 c’è il suo magico e talentuoso piede fatato) ma per quella padronanza del campo e del ruolo che, alla lunga, rincuora i compagni e sfianca gli avversari.
L’Olbia bella dei tempi andati è rinata, anche grazie al diamante più lucente del suo collier. Risorta dalle ceneri di un passato che sembrava averla seppellita.
Certo a questo punto, aumentano persino le nostre responsabilità. Siamo di fatto e obbligatoriamente i capofila della pattuglia sarda che aspira ai playoff ed ad un potenziale ripescaggio. I numeri li abbiamo tutti, e probabilmente, adesso e per il futuro più di chiunque altro.
Giochiamocela, sul campo perché la Speranza è il Sogno che si realizza ad occhi aperti.
Non molliamo la presa e forse la realtà potrà essere più bella dei sogni, più concreta della speranza.
Ed allora, coraggio ragazzi, ad Majora come e per Sempre…OlèOLBIAOlè.
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