,..allora?
sembra tutto chiaro…
a Rimini…
… Non ci resta che VINCERE!
RIMINI DIXIT:
«Un mese da dimenticare in fretta. O meglio, un mese nel quale imparare in fretta dagli errori fatti anche se ormai sono diventati cronici perché sono gli stessi visti anche prima, ma nel complesso un mese da cestinare.
Involuzione inspiegabile
Le tre vittorie di fila con Recanatese, Pontedera e Ancona del mese di febbraio avevano fatto pensare ad un bel trampolino di lancio in vista del tour de force di marzo.
Invece è successo l’esatto contrario con ben cinque sconfitte in sei partite, coppa Italia inclusa; una involuzione inspiegabile con errori in fase difensiva abbastanza macroscopici e limiti tecnici da far rabbrividire. Non basta il 5-1 al Pescara, arrivato al Romeo Neri nel momento peggiore della sua stagione, per giustificare un’involuzione simile.
I soliti difetti
Le cause non sono nuove: intanto quel brutto vizio di cominciare sempre con un gol al passivo.
E’ successo a Catania (Cicerelli al 17’), quindi a Lucca (Quirini al 18’), poi in casa con il Sestri Levante (26’ Pane) e infine a Ferrara con la Spal (autogol di Gigli al 36’) e a Fermo (9’ Sorrentino). Un trend tipico di chi spesso sbaglia l’approccio e quando questo succede le cause vanno ricercate soprattutto durante la settimana.
Un esempio è la gara di Fermo: prima il 5-1 al Pescara, quindi 10 giorni di sosta che anticipano la sfida in casa dell’ultima della classe che non aveva mai vinto in casa nel 2024, appunto la Fermana.
La classica trappola che ci si finisce dentro se l’approccio non è giusto. E il Rimini giovedì sera non ha mai dato la sensazione di essere sul pezzo neppure quando si è trovato in vantaggio 2-1.
Svogliato, approssimativo, quasi supponente soprattutto quando con una certa facilità arrivava vicino all’area marchigiana.
Sul secondo tempo, poi, è meglio sorvolare. Una sconfitta nata in quei 10 giorni di riposo dove evidentemente Troise non è entrato nella testa dei giocatori, non ha saputo toccare le corde giuste.
L’altra causa riguarda l’assenza di Pietrangeli in difesa. Prima l’infortunio muscolare, poi la febbre, tradotto 12 gol presi senza di lui in questo mese. C’è poco da girarci attorno: il suo recupero è pari a chi sogna l’acqua nel deserto. Ora doppia sfida al “Neri”
Ora Olbia dell’ex tecnico biancorosso Gaburro, e Vis Pesaro che ha esonerato Banchieri dopo la sconfitta con la Lucchese: servono 6 punti».
QUI OLBIA
Il problema dell’Olbia è più di tipo fisico o psicologico?
Mister Gaburro DIXIT:
«Il problema dell’Olbia non è stato ripartire, la verità è che la squadra è dovuta ripartire più volte.
Cerco di essere molto obiettivo e devo ammettere che la prestazione di sabato è stata buona almeno fino al rigore. Purtroppo, abbiamo fatto un finale in cui la partita ci è sfuggita di mano. Il risultato era nelle nostre mani.
Ho fatto vedere ai ragazzi una foto scattata subito dopo il calcio di rigore in cui si intravedono sei calciatori avversari che si sono portati in avanti per replicare in rete l’eventuale respinta del portiere e i nostri tutti fermi e allineati fuori dall’area.
Questa immagine è la mia vera delusione. Anche se la partita non può riassumersi in quella foto.
Noi per un tempo e mezzo abbiamo giocato e avevamo la partita in mano, poi nel quarto d’ora finale abbiamo gettato via tutto».
Rimini è davvero l’ultima spiaggia?
«Lo hanno capito come avevano capito che anche quella con il Sestri era importante. Bisogna trasformare questo “aver capito” in punti, solo che in campo c’è anche l’avversario e il Rimini se domani vince è matematicamente salvo».
Quindi l’Olbia tra Rimini e Perugia la possibilità di fare i playout?
«Io penso che vincendo a Rimini noi rientriamo matematicamente nella forbice degli otto punti dalla quintultima e siamo nei play out, poi bisognerà saperci stare li».
…. giustappunto,,,
allora p tutto più semplice, visto che…
Non ci resta che VINCERE!