Per impegni precedenti presi, solo in tarda mattinata ho potuto rientrare ad Olbia e rileggere attentamente quanto da me scritto nel pezzo sulla gara Olbia-Anziolavinio. Con un briciolo di serenità riacquisita, rinnego, misconosco e casso tutto ciò che mi sono permesso di scrivere. l’unico vero peccato mortale , l’ho fatto io falsando la realtà. Me ne vergogno e chiedo scusa a tutti.
Innanzitutto ai ragazzi di Venturi che, lealmente e con grinta hanno provato a difendere le loro ragioni agonistiche, cosa che io ho stravolto scambiando il loro ardore per cattiveria. Chiedo scusa a Venturi ed alla società Anziolavino che mi sono permesso di giudicare con supponenza, superbia, malignità e pomposamente dopo averla vista una sola volta (ha perfettamente ragione Francesco Cenci).
Chiedo scusa a tutti i tifosi portodanzesi che, da ieri notte fino a stamane inoltrato si sono dovuti sopportare le mie assurde farneticazioni. Non posso certo chiedere a nessuno di far finta di niente, come se niente fosse accaduto. Perché così non è. Però non voglio aggiungere danno ulteriore all’orrore che ho messo in moto.
Avete tutti ragione, solo io ho torto marcio.
E mi tengo, accesa ad un lumicino, la speranza che questo momento di follia agonistica sia unica e isolata nella mia vita professionale. E chiedo anche scusa a tutti i ragazzi dell’Olbia che, sia pure indirettamente ho coinvolto nella violazione di una regola sacrosanta del mondo del calcio: le partite, i calci dati e quelli presi, nonché le polemiche finiscono quando l’arbitro chiude il match.
Chiedo scusa infine all’Olbia coinvolta indirettamente, per via del mio ruolo finora ricoperto dentro la società. Al presidente Scanu ed a tutto lo staff, riconsegno quindi quel ruolo, così mortificato ed imbruttito da questa vicenda. Da oggi non sono e non sarò mai più addetto stampa della squadra. Continuerò la mia opera di critico e di appassionato dell’Olbia, del calcio e delle categorie nelle quali i bianchi di volta in volta militeranno. L’ho sempre fatto solo per passione, e continuerò; sperando che, magari per ragioni, legate alla salute, la ragione non mi si offuschi com’è avvenuto ieri.
Per finire ribadisco che ho definitivamente cancellato dal sito tutto ciò che di offensivo e volgare avevo scritto e pregherei, con umiltà, quanti hanno operato in rete il copia/incolla di voler fare altrettanto.
Perché davvero io non mi riconosco in quanto scritto e firmato nella giornata di ieri.
Scusatemi tutti, o almeno quelli che possono.
Tore Zappadu