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Al momento in cui postiamo questa Analisi della stagione rossonera, non è certo se la Lucchese possa onorare l’appuntamento con l’ennesimo (il ventottesimo nella storia) confronto calcistico. Da sportivi, ce lo auguriamo di tutto cuore, perché, a ben vedere, la Lucchese di oggi, i suoi giocatori e l’ultima fetta di staff rimasta al proprio posto, è più che ma il “simbolo romantico” che Lotta con passione, cuore, anima per far sì che il Calcio resti Lo Sport più bello ed appassionante del mondo.
Al lordo della penalizzazione per “violazioni economiche e amministrative della società” i ragazzi del nostro indimenticabile amico Giancarlo Favarin (squalificato per tutta la stagione, per una brutta reazione alla fine della gara con Alessandria) hanno conquistato 34 punti, un cammino più che dignitoso, vista soprattutto la drammatica condizione societaria in cui si svolge il loro lavoro. Hanno 6 vittorie (una meno di noi) ma sono stati bravi a perdere solo 8 volte (5 meno di noi).
Lucchese è una squadra arcigna, con un organico davvero coeso e complessivamente molto giovane, visto che la media età di tutti
(24) i giocatori fin qui schierati è di 22,8 anni.
Nessuno della rosa supera i 28 anni e, pressoché tutte le gare, le affrontano con almeno 5 under, uno dei quali Mattia Bortolussi (classe 1996), punta nonché Goleador stagionale con 8 reti, è anche uno dei 4 sempre presenti. Gli altri sono il portiere Falcone, il centrocampista Provenzano e Mattia Lombardo (classe 1995) vero fiore all’occhiello della rosa di Favarin vista la sua grande perizia nel calciare punizioni e rigori che, quasi sempre finiscono in rete. Lombardo mediano e figlio d’arte, dato che il padre Attilio Lombardo, anch’egli grande incontrista del centrocampo, e con il vizio del gol, ha collezionatocirca 550 gare con 79 reti, di cui 18 in nazionale con 3 reti all’attivo.
La Lucchese di Langella-Favarin adotta un 4-3-3, con le punte sempre pronte a dare una mano nella fase di copertura; attacco che si manifesta potenzialmente prolifico nella conclusione delle azioni che, nel 90% dei casi, finiscono con l’assalto alla porta in maniera collettiva.
Ben 12 delle 38 reti complessive sono arrivate su tapin, ribattute o deviazioni nell’area piccola del portiere avversario.
In 8 occasioni le reti sono susseguenti a calci d’angolo, dove Bortolussi (soprattutto di testa) è risultato davvero inflessibile.
In quattro occasioni, De Feo, Provenzano, Zanini, Strechie, sono andati in gol colpendo il bersaglio dalla distanza. Altre volte le reti giungono dopo azione manovrata (4 volte), con punizioni dal lontano (4 reti, manco a dirlo tutte di Lombardo), poi con ripartenze (2), infine oltre a 3 rigori anche un’autorete a loro favore con Pro Patria.
Abbiamo ricordato che questo di sabato sarà la 28ma volta che ci si incontra. Finora solo 4 vittorie nostre (l’ultima del 9 gennaio 1977 per 3-1, con una tripletta di Sergio Bagatti), 14 pareggi e 8 vittorie rossonere.
La Lucchese, probabilmente con l’Arzachena, si contende il “record” di squadra più conservativa; visto che finora ha effettuato solo 89 cambi (poco meno di 3 sostituzioni a partita) in sole 3 occasioni ha utilizzato il bonus di completo dei 5 cambi, in altrettante 3 occasioni ha cambiato un solo uomo, come ha fatto, per esempio, nell’ultima gara di martedì nel recupero pareggiato ad Entella.
Nel contempo, con 8 espulsioni e 13 giornate di squalifica dei suoi calciatori e la “mannaia” caduta sulla testa dell’allenatore, è di fatto la più “indisciplinata” (o, se preferite, probabilmente la “meno serena”) del campionato.
Buona partita a Tutti,
Simprie.