….in cammino verso Budoni

Olbia-San Cesareo 4-1
Olbia: Van der Want; Cotali, Dametto, Miceli, Pinna; Piredda (60′ Steri, 84′ Malesa), Geroni, Doddo; Cossu; Mastinu (75′ Caboni), Molino. A disp.: Deiana, De Angeli, Negrean, Formuso, Vispo, Aloia. All.: Mignani.
San Cesareo: Sabelli; Stazi, Aguglia, Tarantino, Fagioli; Blandino (55′ Utzeri), Sabelli, Biancardi (90′ Baldacci), Romondini; Leonardi (80′ Mastrosanti), Loglio. A disp.: Opara, Benedetti, Ciampi. All.: Perrotti.
Arbitro: Marcenaro di Genova
Reti: 34′ Miceli, 39′ Geroni, 40′ Daniele Molino, 74′ Bianciardi, 85′ Caboni
Note: amm. Piredda, Leonardi, rec. 1’ e 3’
Il calcio è come lo specchio, ti sorride solo se lo guardi sorridendo. E l’Olbia del Duca di Ovilò ritrova il sorriso e molinoo1continua a sperare di…farlo anche domenica prossima. Una domenica, quella di Budoni, che dovrà essere il coronamento di un cammino lungo e complicato che, comunque, ha ancora la possiibilità di diventare MAGICO.
Apparentemente il San Cesareo era solo una vittima predestinata. E bene hanno fatto Mignani e la sua truppa a non prendersi, come suol dirsi, il “culo a gioco” e preparare al meglio questa gara. Intanto, oltre al piacevolissimo ripristino delle divise bianche, con il richiamo del “mio capitano”.
Non mi spiace ripeterlo, ma un’Olbia, quest’Olbia con Daniele in panchina a me non garba. Ed il mio disappunto è senza se e senza ma, perché se è vero che nel roster tutti sono uguali, anche nel calcio esistono quelli che “giocoforza” sono e restano un po’ più uguali degli altri. Poi può anche succedere che uno rimanga fuori per qualche gara, ma tre fila, per un talento naturale come Molino, sono oggettivamente una eresia. E, non se ne abbia a male nessuno, ma questo lo penso indipendentemente dall’indiscutibile valore degli altri fichi del bigoncio. Un’altra bella sorpresa nel leggere la distinta l’ho avuta dal rientro (in questo caso probabilmente dovuto a cause di forza maggiore) di VdW, l’olandesino volante che (anch’egli) a me piace un po’più di tanto e che, fortunatamente, ha ripreso a giocarsi le sue chances. A parte la premessa, come dicevo, l’Olbia si è riappropriata del proprio sorriso e della sua spensieratezza. Con tutta la forza e la convinzione di cui dispone, il suo organico e il suo carattere, oggi ha fatto davvero bene. Il ritorno al tridente ha consentito, guarda caso, di segnare 4 gol ad una squadra che, seppur retrocessa, un poker secco lo aveva raccattato solo un’altra volta e, manco a dirlo, con la regina Viterbese. Il tridente è la soluzione necessaria dell’Olbia che, come si sa, non dispone della punta d’area di sicuro affidamento. E difatti con il tridente, oggi siamo andati in rete con 4 atleti diversi. Se vogliamo sognare in grande, dobbiamo però pensare in piccolo. Perché sono proprio i dettagli che, talvolta, ci hanno appesantito le gare andate storte e i troppi punti persi per strada. La gara con San Cesareo ha detto a chiare lettere che c’è poco altro da sperimentare. Ce la dobbiamo giocare alla “morte” anche domenica prossima. Nello stesso modo e con la stessa voglia di superare un ostacolo sicuramente più complicato di quello odierno. Perché Apparentemente siamo già nei playoff, visto che se finisse oggi, per via degli scontri diretti, battiamo la concorrenza dell’Arzachena. Un Arzachena che domenica andrà a far visita alla Viterbese, dominatrice del torneo che, di sicuro non regalerà niente, ma che avrà comunque i postumi della settimana di gloria che si appresta a vivere e non proprio una “adrenalina” agonistica a mille.

Apparentemente anche oggi il problema vero dovevano essere i risultati delle altre concorrenti, nella speranza che qualcosa si racimolasse anche dagli altri campi. Alla fine dei 90’ delle 9 gare della 33 giornata, tutto là sopra (dove batte il sole della classifica) è esattamente come prima. Quel che cambia è per l’appunto che ora ne manca una sola, di tappa per il traguardo finale.
Ma, al di là di tutto, quel che l’apparenza e lo scontato non dicono è che c’è poco da rilassarsi. Ed a Budoni sarà “guerra” calcistica vera. Meglio non attendersi riscontri clamorosi dagli altri campi, perché finalmente abbiamo capito che Tutto dipende solo ed esclusivamente da noi. Chiudiamo la pratica di domenica, prima di pensare alla roulette dei playoff. Ed il Pincelli diventi, non solo nel rettangolo di gioco, ma anche sugli spalti terra di conquista sportiva dei nostri tifosi e della nostra Storia.
Ad majora Ragazzi, ora e per sempre olèOLBIAolè.
Simprie.