C’è anche un’Olbia che sorride, visto che nella giornata di campionato delle giovanili tutte hanno brillantemente superate le avversarie. La Juniores di Michele Tamponi ha vinto contro i pari età del Budoni, vendicando la sfortunata sconfitta dell’andata. Gli allievi di Renato Caocci hanno chiuso con l’identico punteggio (2-0) la bella sfida degli Allievi bianchi con i pari età della Dorgalese. Anche i giovanissimi di Mario Degortes (furrone) hanno vinto nettamente, per 6-1 con i cugini del Porto Rotondo.
Una citazione particolare per la gara con la quale i giovanissimi di Ernesto Truddaiu hanno vinto con i loro amici del Fanum Orosei per 10-1. È stata una gara particolare perché, proprio al campo Basa si è completato un gemellaggio tra questi ragazzi e le rispettive società che ha un immenso significato umano prima ancora che sportivo. Era il 18 di novembre quando ad Olbia scoppiò l’inferno e, assieme ai tanti dolori, c’era anche da fronteggiare la inattesa emergenza “calistica”, l’Olbia1905 era davvero “alluovinata” non solo in senso metaforico, senza campi, senza più sede, strumentazioni per gli uffici e per la pratica sportiva. Con la stessa sede delle giovanili completamente devastata. L’Olbia dovette rinviare a data da destinarsi non poche partite dei suoi campionati, tra le quali quella con il Fanum Orosei che, però, da subito propose la sua disponibilità all’inversione del campo per garantire (in un’occasione così drammatica) un minimo di serenità sportiva ai loro amici-avversari. E fu così che il primo dicembre ad Orosei si disputò la sfida tra le due squadre, appunto a campi invertiti. I ragazzi blu canarini ed i loro inimitabili “maestri”, di calcio e di vita, predisposero un’accogliente commovente e toccante che solo chi sa di cose e di cuore sardo può apprezzare nella sua pienezza. La loro vicinanza, in umanità e carezze nei gesti, fu qualcosa di unico ed inesplicabile. Nel rettangolo di gioco Peppino Nanni di Orosei si celebrò un atto di sportività e sodalità umana di grandissimo spessore, di cui Olbia sportiva non dimenticherà mai un solo istante. Un contributo di vicinanza che ha avuto il suo “ritorno” proprio in occasione di quest’ultima giornata di campionato in cui l’Olbia ha onorato al meglio non solo l’impegno sportivo (giocandosela per vincere, com’è sempre giusto che sia quando si tratta di sport), ma soprattutto quello umano, ricambiando l’ospitalità e l’amore ricevuto con altrettanto affetto.
E con una targa (nella foto), come presente a imperitura memoria a che, questo passato e questa solidarietà, non vengano mai meno negli atti e nel ricordo collettivi. Bravissimi ragazzi, tutti. Con questo cuore e questo amore per lo sport e per gli altri, Nessuno di voi perderà mai le sfide sportive e della vita. GRAZIE.