Non c’è tempo per piangere. Il campionato chiama e l’Olbia deve rispondere. Anche perché chi arriva mercoledì è, quasi con certezza, la squadra che sarà promossa in serie B. sia perché era stata costruita per disputarla, la serie B, sia perché pur dimostrandosi la più forte in assoluto, a gennaio, in questo piccolo lasso di tempo del calcio mercato, si è addirittura rinforzato. Inserire in organico gente come una vecchia volpe come Matteo Mancosu (subito doppietta alla sua prima apparizione al Pirina di Arzachena) ed uno dei giovani centrali più attenzionati d’italia, Ivan De Santis (’97) con già alle spalle esperienze importanti campionati in C con Catania e Paganese e una grande stagione in B con Ascoli (22 presenze ed un gol nello scorso torneo ); Ascoli che ha deciso di “prestarlo” temporaneamente all’Entella con obbligo di riscatto se promossa in B. Da subito schierati i due nuovi arrivi hanno condotto alla sonante vittoria con l’Arzachena. Una vittoria, giusto riconoscerlo, sicuramente bugiarda nel risultato, visto che i liguri sono andati in vantaggio con un gol su fuorigioco e, dopo il pareggio con Cecconi i ragazzi di Giordo si sono visti annullare un secondo gol regolarissimo dello stesso attaccante, arrivato fresco fresco dal Rimini che, forse avrebbe messo in un binario diverso l’andamento del match.
L’Entella, nelle sue 15 gare fin qui disputate (ne deve recuperare 6) ha messo insieme un percorso accelerato, con poche pause e 33 punti all’attivo, 5a posizione in solitario a 6 punti dalla vetta.
Due sole sconfitte col minimo scarto, a Siena e sul suo campo proprio con la Pro Patria, l’ultima nostra “conoscenza”. Tre i pareggi, un 2-2 ad Arezzo e poi in casa nei derby con Novara (1-1) e due domeniche fa con Gozzano (0-0). Le vittorie sono state 10, tra le quale quella che ci ha riguardato all’andata, quando tenemmo bene il campo e, probabilmente, avremmo meritato il pareggio.
Perdemmo 3-2 e, meglio ricordarlo, l’Entella due gol li ha subiti solo con noi e l’Arezzo.
Gli uomini di Boscaglia hanno la miglior differenza reti (14 gol) tra quelle fatte (25) e quelle subite (11). Segnano abbastanza, ma come detto, subiscono meno degli altri. È, con molta probabilità, proprio l’equilibro quello che caratterizza i biancocelesti. Tra le squadre di vertice, per esempio, è quella che ha il miglior rapporto tra utilizzo giovani e over. Allo stato dell’arte sono infatti, quasi sempre almeno 3 i giovani schierati nell’undici iniziale. E sono, va detto, anche di grande spessore.
Bravo il loro portiere, Samuele Massolo, classe ’96, scuola doriana, da due anni a Chiavari, si è giocato al meglio l’occasione della carriera, quando, nella prima di campionato il più esperto Andrea Paroni (30 anni), uscì per infortunio. Massolo l’ha sostituito così bene (9 gol subiti in 14 gare) che, in pratica non è mai uscito, visto che è mancato solo nella gara persa in casa con Pro Patria.
Fortissimo anche il porto-lussemburghese Dany Mota Carvalho. Un metro e ottanta di imponenza, classe 1998, buona tecnica, grande rapidità di gambe ed un innato intuito del gol, 6 gol e 4 assist in questa stagione.
Il terzo giovane, quasi sempre in campo è stato fino ad Arzachena, il fiorentino Riccardo Baroni, classe 1998, centrale difensivo, lo scorso anno in forza alla lucchese (28 presenze ed 1 gol) che, come accennato sopra, è stato sostituito da Ivan De Santis che, con ogni probabilità, sarà in campo da titolare anche al Nespoli.
L’Entella gioca come noi, uno speculare 4-3-1-2 con Ardizzone o Adorjan al servizio del duo di avanti (Mota-Mancosu); un centrocampo di grande spessore dove, ci piace sottolinearlo, è assoluto primattore Luca Nizzetto, che da noi mosse i primi passi in serie C (13 gettoni ed 1 gol, 566’ giocati), dimostrando tutto il suo valore quantomeno ai suoi tifosi, anche se, non così convenientemente apprezzato dallo staff tecnico e la società, visto che a gennaio rescissero il prestito, assieme ad un altro giocatore fortissimo (Alessandro Marotta) diventato nel tempo e in tutti i campi d’Italia, una vera e propria icona delle serie C e B.
Infine i nostri avversari dispongono di una difesa che, va ricordato, oltre ad aver subito meno gol di tutte le concorrenti, non ha causato neppure un rigore.
L’Entella ha utilizzato finora 28 giocatori tra cui, quasi la metà (13) under. Non così nel minutaggio complessivo che vede infatti i giovani in campo complessivamente per 4.930′, sui 15.840′ giocati, vale a dire il 31,12%. Opposta, com’è risaputo, la nostra “storia”, visto che dei 22 giocatori utilizzati, 17 sono giovani e solo 5 over, con un minutaggio (16.522 minuti sui 19.800’ disputati) che rappresenta l’83,44% del totale. Altra annotazione sulla media età, all’andata i titolari schierati da Boscaglia disponevano di un’età media di 25,91 anni, mentre noi ci schierammo con un undici da 21,55 anni di media, vale a dire quasi 4,5 anni meno.. esperti.
Domenica scorsa ad Arzachena l’Entella è scesa in campo con atleti che, anche per il cambio di annualità, registrano 27,70 anni in media; noi a Busto abbiamo giocato (tutta la partita e senza cambi) con 11 ragazzi di 22,36 anni di media; vale a dire 5,34 anni di “esperienza” in meno dei nostri prossimi avversari.
Infine, non sembra fuori luogo, rimarcare che Entella in 15 gare ha effettuato 60 sostituzioni (di cui 2 per infortunio) con una media tonda di 4 subingressi a partita. Noi siamo fermi a 57 (con 5 per infortuni) in 20 incontri con una media di 2,85 a partita, una sola volta abbiamo potuto/dovuto utilizzare tutti i 5 cambi a disposizione: è stato nella disgraziata gara con Juveunder23, quando si fece male Cotali ed entro Pitzalis.
Insomma, anche soltanto dai numeri si capisce perché, questa sfida del tutto impari, come quella biblica tra la lancia e la corazza di Golia e la fionda e i 5 sassi di Davide, appare sulla carta piuttosto proibitiva.
Sperando ovviamente che il “miracolo” del “sacro testo”…si ripeta.
Buona partita a Tutti.
Simprie