Numeri, Protagonisti e Storia
Prima puntata
Va in archivio il terzo scaglione di serie C con cui abbiamo completato la nostra 18ª stagione nella terza serie nazionale.
Gli 8 anni della gestione Marino, furono preceduti dal biennio (“39/”40 e “47/”48) a cavallo della seconda guerra mondiale e dai 9 anni (dal 1969>1978) del presidentissimo Elio Pintus.
È sempre complicato fare sintesi e raffronti tra le tre esperienze, così distanti tra loro negli anni e nelle regole dinamiche del calcio.
Quando si retrocede è pressoché scontato che la delusione cocente, per una stagione davvero mortificante, si rischi di far di tutta l’erba un fascio e mandare in cantina anche le tante soddisfazioni che, soprattutto in questo ottennio, la nostra Olbia è riuscita a regalarci.
Nella sintesi grafica delle tre fasce di Serie C della nostra storia è, comunque, meno complicato constare che il Record di vittorie, lo abbiamo maturato 76 anni, quando in una stagione di 30 giornate conquistammo 13 vittorie, tutte in casa battendo anche allora la capolista promossa in serie B (il Piombino) così come siamo riusciti a fare persino in questo malaugurato anno col Cesena.
Va detto che in quella stagione conquistammo il 7° posto che, rimane, il miglior piazzamento mai ottenuto in C nella nostra storia anche tenendo conto che all’epoca si giocava a 16 squadre e non con le 20 dei giorni nostri.
In quella eccellente prestazione l’Olbia utilizzò 16 giocatori, tra cui 6 Olbiesi compresi i due portieri “Rondello” (Antonio Spano) e “Pieddu” (Paoletto Cocciu) allenati da un esperto Orlando Ricci, ex attaccante nonché allenatore della Massese che col suo carattere fece diventare un fortino il rettangolo di gioco che, già da fine anni trenta era stato “trasferito” in zona “Paul’e Rundine”, vicino a su “Ponte Mannu”, ancor oggi chiamato Ponte di Ferro.
Come detto, con Ricci in panchina perdemmo solo una gara, alla 25ª giornata, proprio contro la sua Massese che vinse per 2-1 con reti di Taroni e Violani per i bianconeri e Vasco Bianchi per noi, un’ala destra che con noi in due stagioni segnò 14 reti con 55 presenze.
Va ricordato che sia nella prima (1939-40) sia in quella più che dignitosa stagione del dopoguerra l’Olbia NON fu mai retrocessa.
Nel ‘40 arrivò quartultima e le retrocessioni erano 3, ma per via degli “eventi bellici” venne “esonerata” dalla disputa della serie C, mantenendo così pieno diritto alla partecipazione nel campionato di C del dopoguerra, in cui pur arrivando 7ª su 16 compagini, non formalizzò l’iscrizione al campionato successivo per carenza di fondi, constatati gli ingenti ed insopportabili costi della stagione appena conclusa.
Per tutto questo è più che doveroso ricordare anche la figura di Gesuino Sardo, l’allora patron e primo finanziatore di quella onorevolissima partecipazione al campionato di primo approccio al professionismo del calcio nazionale.
Quella stagione in cui abbiamo raggiunto il maggior numero di vittorie (nonostante il minor numero di partite rispetto a tutte le stagioni successive) è anche quella dove abbiamo collezionato il minor numero (3) di pareggi, maturati curiosamente tutti in fila dalla 7ª giornata (0-0 a Follonica), allì1-1 con Grosseto in casa nella ottava giornata e un 2-2 in rimonta in quel di Cecina, con due reti del nostro centravanti toscano Romualdo Bertocchi che collezionò 8 reti in 24 gare, tra cui anche una tripletta, sempre con il Cecina nel 5-0 della gara di ritorno.
Nella prima stagione dell’era Pintus, con Zio Palleddu in panchina abbiamo raggiunto la più alta quota di pareggi (19), tra cui dieci 0-0, e la minor quantità (9) di Sconfitte.
Non paia fuori di luogo ricordare la forza di quella difesa (29 reti incassate, il minimo della nostra storia. In porta si alternavano:
-Moreno Tampucci (nella foto): 25 ticket, 13 reti subite, 14 clean sheet, con un tetto di 490’ senza subire gol tra la 9ª e la 15ª giornata;
-Giuliano Bettella: 15 gettoni, di cui 2 da subentrato, 16 reti subite, 7 clean sheet.
Nelle 29 reti subite, questo straordinario tandem di estremi difensori, si sono chinati a raccogliere il pallone dalla rete 3 volte su rigore (2 Tampucci, una Bettella) e per ben 4 volte per sfortunate autoreti dei compagni, in tre occasioni toccò a Tampucci (Selleri, Misani e Frenati gli sfortunati marcatori) e una volta Bettella (nella seconda autorete di Frenati in quella stagione).
Oltre i portieri, il fronte difensivo di quella stagione che ci fece conquistare un 7° posto su20 squadre (il miglior piazzamento mai conquistato) raggiungendo i 39 punti ( 49 ai conti di oggi, perché allora le vittorie ne procuravano solo 2) era composto da: Petta (Cerutti), Misani (Frenati), Giovanni Secchi, Cancellieri (Bernardi).
La rosa era composta da 18 giocatori tra i quali 3 olbiesi DOCG, nonché indimenticabili “monumenti” della nostra storia
-Pinuccio Petta (308 presenze, 8 gol)
-Franco Marongiu (331 presenze 57 gol)
-ed un giovanissimo ventenne, esordiente Angelo Caocci (nella foto) (79 presenze, 7 gol).:
Tore Zappadu
1-La Nostra C… continua