OLBIA-IMOLESE 0-2
Olbia (4-3-1-2): Ciocci; Arboleda (60’ Pisano), Boccia, Emerson, Travaglini, Lella (64’ Occhioni), Giandonato, Chierico (57’ Palesi), Biancu (57’ Mancini), Udoh, Ragatzu; a disp.: Van der Want, Barone, Pinna S., Brignani, Renault, Sanna A., La Rosa, Demarcus; All.: Max Canzi.
Imolese (4-3-3): Melgrati, Lia, Angeli, Vona, Liviero; Benedetti, D’Alena, Boscolo Chio (71’ Palma); Matarese (57’ Lombardi L.), Padovan (83’ Belloni), Turchetta (57’ Masella); a disp.: Hysi, La Vardera, Cerretti; All. Gaetano Fontana;.
Arbitro: Andrea Arcora di Roma
Reti: 25’Angeli; 35’ Benedetti
Note: corner 9-5; amm. Biancu, Pisano, Emerson, Vona, Matarese, D’Alena, Angeli.
A.A.A. Olbiacalcio: Difesa Cercasi!… per informazioni “rivedere” i 16 gol in 9 partite…
una sequela di “pappine” che rischia di offuscare il già disastroso record negativo, dell’avvio nella stagione 2019-20 (quella del Covid e del miracolo di Ogunseye a Gorgonzola per la salvezza all’ultimo secondo). In quelle prime 9 gare della stagione, con Filippi in panchina, di reti ne incassammo 18 che è e rimane il peggio del peggio di tutte le C uniche del nostro dopoguerra.
In una gara, dove pur avendo avuto una dozzina di palle gol, noi non siamo stati in grado di segnarne una che una, grazie soprattutto alla spettacolare prestazione di Melgrati, arrivato ad Imola a stagione già iniziata, ma anche perché abbiamo incontrato una difesa Vera che, a ben vedere finora ha incassato, 9 reti (pressoché la metà della nostre) e che per 5 volte su 9 non ha incassato gol.
Già dall’avvio, con la “doppia sorpresa” nel centrale difensivo di destra: in panca Brignani per un fastidio muscolare, in panca anche La Rosa (con una carriera indiscutibile di centrale difensivo più che solido) dentro il giovane talento Salvatore Boccia alla sua quarta presenza tra i professionisti, la seconda da titolare.
Il promettente difensore oristanese ha avuto a che a fare con un lungagnone (una decina di cm in più di Boccia) come Stefano Padoan che, da subito, ha messo in ambasce il suo giovanissimo avversario. Problematica anche la “eccessiva” spregiudicatezza con cui, puntando moltissimo sulle sgroppate di Arboleda (spesso davvero devastanti, ma oggi assolutamente sfortunate) abbiamo lasciato spesso e volentieri la loro fascia sinistra alla mercé di Turchetta, Liviero, Benedetti (quest’ultimo in assoluto il secondo migliore in campo, dopo Melgrati) che con una serie di incursioni ci hanno battuti e annichiliti.
E pensare che il loto primo tiro in porta è arrivato con Padovan con un destro deviato in angolo, solo al 22’. Noi fino a quel momento avevamo avuto le nostre prime 4 buone chanches, quelle più ghiotte la deviazione di testa di Ragatzu su cross di Arboleda di poco alta ed il tiro di Lella, su cross di Udoh, “murato” da Liviero.
Sempre Lella è “protagonista” indiretto del loro primo gol.
Il Nostro Nunzio di Santeramo deve intervenire magnificamente per sventare (in angolo) una stupenda cavalcata di Benedetti arrivato “vis-a-vis” con Ciocci. Da quel secondo corner, dall’angolo sinistro del loro attacco, calcia corto Turchetta, sul pallone prima di Boccia arriva Padovan che spizza col sinistro verso il centro dell’area piccola, per Angeli che, altrettanto libero, sfugge ad Emerson e sventa anche il tentativo di tackel di Giandonato per centrare il bersaglio dell’1-0..
La serafica calma dell’Olbia che, nei primi 20’ aveva dato la sensazione di governare tutte le fasi di gioco, si tramuta ben presto in una nervosa ricerca del gol dettata più dalla fretta che non dalla testa. Abbiamo almeno altre 3 nitide e buone palle: quella decisamente sfigata capita a Ragatzu che al 46’, faccia a faccia con Melgrati, lo scavalca con una palombella di destro che, sulla linea trova la scarpa sinistra di Angeli che, “in nomen homen”, evidentemente in giornata “celestiale”, sulla linea di porta manda a ramengo il nostro Urlo.
Da quel momento in poi, di fatto si gioca, ad armi pari. Loro ci riprovano con Padovan che, al 34’ spalle alla porta, difende il pallone supera entrambi i centrali e conclude in porta dov’è molto attento Ciocci.
Non passano nemmeno 60 secondi che arriva il raddoppio: sempre sulla loro sinistra, Turchetta scappa ad Arboleda e s’invola in tandem con Benedetti che, appena entra in area, riceve il pallone e lo addomestica con un tiro ad incrociare verso il palo lontano di Ciocci. 2-0, palla al centro e senza più sussulti (se si esclude un siparietto comico tra Arbitro e Segnalinee su una palla buona per noi ma in fuorigioco per la bandierina lato cavalca-ferrovia) si va al riposo per il rinfresco.
Nella ripresa, nonostante i 7’ di recupero, si gioca si è no per 30’.
Vuoi le lentezze di Melgrati nei rinvii, e le perdite di tempo dei compagni, comunque mai sanzionate neppure verbalmente da Ancora. Vuoi i due infortuni ad Arboleda e Lella (in forse la loro presenza a Montevarchi), vuoi l’altro “fuori programma” di 6 minuti del Guardalinee lato Tribuna che per qualche guaio alle gambe (crampi?) deve lasciare il posto al 4* uomo per le fasi finali, si è davvero tirato a campare in una ripresa per niente piacevole come la prima.
’unico a rimanere se stesso Melgrati che con i 3 miracoli (su Ragatzu al 46’ che di testa “costringe” l’estremo difensore sarentino agli “straordinari”, ed ancora… su Ragaztu prima e Udoh dopo su tiri ravvicinati al 56’ ed, infine, nella deviazione sulla bomba di Mancini al 73’) porta a casa 3 punti d’oro e la palma virtuale del “man in the match” senza se e senza ma.
Ed all’Olbia restano solo i… cattivi pensieri, prima di martedì prossimo in trasferta a Montevarchi.
Ad Majora Ragazzi, sempre e comunque OlèOlbiaOlè,
Simprie.