CI MANCA SEMPRE UN SOLDO PER FARE UNA LIRA

Olbia-Torres 0-2
Olbia: Van der Want; Cacciotti (63′ Aloia), Dametto, De Angeli, Negrean; Vispo, Steri, Gallo (63′ Malesa); Mastinu, Cossu, Caboni (75′ Formuso). A disp.: Deiana, Falasca, Geroni, Luciano, Doddo, Riehle. All.: Biagioni
Torres: Fadda; Cafiero, Raucci, Masala, Biondi, Cossentino, Demartis, Casini, Scotto (86′ Solinas) Lisai (75′ Girardi), Musto (79′ Chelo). A disp.: Iali, Della Guardia, Gagliardini, Gueli, El Kamch, Delogu. All.: Sanna
Arbitro: Meraviglia di Pistoia
Reti: 52′ e 66′ Musto (T)
Espulsi: 71’ Cafiero e 82’ Negrean per doppia ammonizione.
Amm: Raucci, Caboni, Cossentino, Dametto, Casini, Demartis, De Angeli
Note: Corner 7-6 per Olbia; recupero 1′ e 5; 1300 spettatori
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Un parterre de rois delle grandi occasioni: tanti amici, importanti e meno. Giulini su tutti e tanti ospiti, decine di riconvertiti (vecchi tifosi che da anni latitavano dalle gradinate del Nespoli), qualche imboscato turritano e non pochi casteddai-portoghesi, oltre a centinaia di visi nuovi mai visti prima, per inaugurare al meglio la nuova Primavera Bianca targata Marino.
Insomma, un brulicare di oltre MILLETRECENTO spettatori incuranti del tempo inclemente e poco rispettoso dell’evento tanto atteso. A dirigerlo, questo incontro, un arbitro che non solo nel nome (Meraviglia) ma anche nel curriculum (4 anni di D e 60 incontri in totale) aveva tutta l’aria di essere degno dell’occasione tanto ghiotta.
Tutto questo all’incipit dell’incontro, poi…
Una sonora scoppola inferta dai rossoblù!
Una Indiscutibile figura di m…a, per tutti noi!
Ci si perdoni la poca padronanza dei sinonimi, ma accontentatevi di quel che passa il convento. Perdere una gara ci sta, perdere un Derby è sempre da metter nel conto. Perdere in questo modo, invece, non sta né in cielo né in terra.
Ad evitar inutili discussioni, diciamo a chiare lettere che i ragazzi di Marco Sanna hanno meritato ampiamente i 3 punti, perché sono stati più squadra, più agonisti, più equilibrati.
Ma la sensazione netta è anche che l’Olbia abbia giocato male le pedine del suo scacchiere e giocato ancora peggio le sue mosse. Questa impressione rimane tutta intera, anche nel feedback retrospettivo che, giocoforza, il cronista è costretto a fare quando batte alcune ore dopo la sua tastiera del pc per descrivere questa sonora DISFATTA.
Per riuscire a dirla ancora meglio abbiamo persino provato ad interpellare il presidente Marino:
-Presidente, vorrei farle una domanda.
“No, oggi io non parlo!” la sua laconica risposta.
Insisto: -Ed allora chiedo al vicepresidente.
Peggio mi sento: “No oggi non parla neppure lui!.
Non mollo la presa:
-E mi dica chi è deputato a parlare?
Neppure Marino si schioda: “Oggi parla l’allenatore.”
Beh, ma io l’allenatore l’ho già sentito mentre spiegava ai colleghi che il problema è “l’under che manca; ché Vispo non può essere sostituito; ché poi sono gli episodi che decidono… etc. etc.”.
1098217_516888271818890_5557223827445916667_nSta di fatto che, a notte tarda, lo staff dirigenziale dell’Olbia è ancora riunito e non certo per bere un drink in omaggio a questa pessima… figuraccia.
Comunque sia, c’è poco da stare tranquilli, nelle prossime ore si saprà se e come l’Olbia continuerà il suo cammino Riformista e, soprattutto, se a guidarlo sarà ancora Biagioni.
La sensazione è che stavolta “il dado è tratto”. Ed il Rubicone per una nuova guida tecnica sia più che probabile.
Comunque, non tocca a noi decidere, e quindi staremo a guardare gli eventi. Certo così com’è l’Olbia non può, né deve continuare ad essere.
Alcuni esempi: a che serve portare una risorsa come Andrea Cossu, per farlo giocare in una posizione ed un ruolo che non è suo e, ancor di più, non è consono alla sua classe cristallina?
Cosa serve avere in panchina gente delle caratteristiche e della forza di Falasca e Geroni, e poi giocare con una coppia di “alfieri” Steri-Gallo del tutto simili tra loro (per non dir quasi doppioni) e poco inclini alla distribuzione dei palloni alle punte?
A che serve far andare via uno come Giglio (Beppe, quanto ci manchi!) e poi non insistere sull’unica risorsa, con quelle caratteristiche potenziali, che allo stato abbiamo nel nostro ristretto roster (il 96 con la dote del gol) che ha, a nostro modestissimo avviso, il potenziale per essere l’unica punta centrale disponibile. La Torres ha Musto, e l’ha fatto giocare con insistenza, anche dopo prestazioni non sempre esaltanti, ed il ragazzo del ’96 con la doppietta di oggi è salito a quota 9 reti. Storcete il naso quanto vi pare, ma se in panchina ci fosse stato Mauro Giorico, Alessandro Aloia sarebbe stato titolare. E che dire dell’insistenza sul Florin di questi tempi? Non si racconti che è l’unico mancino, perché per esempio Malesa ha giocato spesso e con grande consistenza in quella parte bassa della fascia, e poi c’è anche Doddo ’96 in alternativa. Sta di fatto che Demartis (grandissimo) da una parte e Musto (implacabile) dall’altra hanno, purtroppo per noi e per loro, ridicolizzato i nostri giovani eppur bravi talenti.

Delle cose buone salviamo su tutti Dametto che, non lo scopriamo certo noi, ha classe e padronanza del ruolo da vendere, e Vispo che, al di là dei dubbi di Biagioni, ha mostrato di essere una pedina in grandissima crescita per personalità. continuità e impegno.
Per il resto, attendiamo i dispacci dal comando generale, per capire con che sorte dovremo convivere. L’unica cosa certa è che, personalmente, mi sono risparmiato una sgroppata di 600 km a Castiadas , domenica prossima. Perché perdere con la Torres, anche se ti fa incazzare molto di più, lo puoi metter pure in conto, ma andare a balbettare a Castiadas (che adesso vince persino fuori casa) non è cosa che si addica più al mio anziano cuore.
Ad Majora, sempre con fede e amore di Cuore indomito e Bandiera Bianca al cielo…
Simprie.

Foto di Seb Calamusa