Gianni e Pino, suonano come nomi da cabaret, quelli che ci fanno sorridere e ci regalano spensieratezza per qualche momento ed in alcune occasioni. Ma il Gianni ed il Pino di cui parliamo, hanno a che fare con noi, con la vita e l’esistenza di questo nostro sogno chiamato Olbia1905. Sono, sopra ogni cosa, nostri amici. Ottimisti, coraggiosi, limpidi ed eliaci, come direbbe chi volesse scrivere in poesia ciò che in prosa generalmente si dice: solari.
Uno, il Gianni commercialista, fa anche il contabile della squadra, oltre ad essere il responsabile primo dell’organizzazione di atleti e dipendenti ed accompagnare l’Olbia nelle sue avventure esterne dentro il rettangolo di gioco. L’altro, agente rappresentante, è Pino, il presidente di questo gruppo di amici che, da sempre, ha una qualche reticenza a farsi chiamare dirigente, ma che del dirigente e del capo cordata ha tutte le doti e, soprattutto, i valori morali. Gianni e Pino, nell’inferno del ferale lunedì del maledetto 18 di questo novembre, hanno perso tutto o quasi.
Pino a dire il vero, ha conservato casa e suppellettili perché abita al secondo piano che non è stato toccato dalla furia omicida della mota, ma ha dovuto dimenticarsi di tutto quel che aveva lasciato sotto casa, in strada, cortile, garage e nell’abitazione di sua suocera, andata letteralmente in sfacelo. Le due automobili a disposizione per il suo lavoro, non esistono più. Adesso Pino è un rappresentante appiedato, con grandi disagi economici ed umani e con il cuore triste per il troppo strazio sopportato da lui, dalla sua gente, dalla sua città.
E tra questa gente disperata c’è Gianni, da sempre uomo di lavoro e di passione, tutto casa-ufficio e campo. Lui non ha più niente, perché la sua casa, il suo ufficio erano nella stessa palazzina che si è trovata proprio nel centro dell’alluvione, bombardata da 450 millimetri di pioggia dal cielo e da terra affogata dalla bocca malefica del sottopasso di via Amba Alagi del rio Gadduresu. Adesso vive in albergo, aspettando, come Pino che il sole ritorni e che gli consenta, seppur con il cuore e le reni spezzate, di ripensare al futuro riprendendosi il suo meritato presente. Amici, siamo tutti con voi!
L’Olbia, Olbia, la Vita, il Futuro ha Bisogno di Voi: Ricostruiamo il Nostro Presente per Riconquistare il nostro Futuro.
Simprie
P.S.: NELLE FOTO ALCUNE IMMAGINI ODIERNE DELLA CONDIZIONIDI SFACELO DEL NESPOLI