Grosseto-Olbia 1-2
Grosseto: Gagno; Ungaro (76’ Torri), Di Giorgio, Maciucca; Libutti, Olivieri, Lauria (86’ Nichele), Zotti (62’ Nappello), Lavopa; Patierno, Di Gennaro. A disp.: Lanzano, Schettino, Baylon, Battaglia, Vaccaro, Cremonini. All.: Orlandi
Olbia: Van der Want; Pinna, Miceli, Dametto, Cotali; Doddo, Geroni, Piredda (86’ De Angeli); Cossu (70’ Gallo), Caboni (81’ Malesa), Mastinu. A disp.: Ciotti, Cacciotti, Formuso, Negrean, Vispo, Molino. All. Mignani
Arbitro: Vigile di Cosenza
Reti: 32’ Caboni, 38’ Zotti (rig.), 55’ Andrea Cossu (O).
Espulso: 66’ Pinna per doppia ammonizione.
Ammoniti: Ungaro, Maciucca, Patierno, Dametto, Piredda, Mastinu, Van der Want
Note: Spettatori circa 2000 di cui un centinaio da Olbia. Angoli: 6-2 per l’Olbia. Recupero: 1’, 4’.

Quando arriva la felicità, non usarla tutta. Perché, a dirla con giudizio, a noi ne serve qualche scampolo anche per domenica prossima.
Se vuoi salire non hai bisogno di guardare tutta la scalinata, sali semplicemente sul primo scalino. Per questo Olbiesi vicini e lontani, dovunque voi siate, comunque la pensiate, sappiate che: Finalmente CI siamo!
Grosseto, è stato solo il primo piolo della nostra scala verso il C…ielo che meritiamo. Noi lo sapevamo di essere più kss1forti, e così è stato. Sul campo lo abbiamo dimostrato nonostante (va comunque detto, pur se serve a poco) un arbitraggio piuttosto deludente. Abbiamo giocato come sappiamo fare da qualche mese a questa parte, con la classe ed il gruppo che si è costruito sull’asse Marino-Mignani, con il principe di Fonsarda in spolvero permanente effettivo. E quando questo accade, non c’è congiunzione astrale che tenga, perchè: non ce n’è per Nessuno.
Che sia Grosseto o… Torrese che dir si voglia. Perché, lo dico con tutta la aridità del miscredente, Nostra Signora di Cabu Abbas ha esaudito il mio desiderio profano, di sicuro irriverente, ma comunque profondamente sentito: incontrare nella finalissima dei playoff i nostri fradiles della Ciogga Valley.
È da così tanto tempo che non riusciamo a batterli che, farlo quando più vale, sarà una goduria fuori dall’ordinario. Abbiamo tifato, esultato e goduto anche quando Musto ha riacciuffato il Rieti. Uno scontro con i laziali sarebbe stato inodore, privo di pathos e di divertimento.
Tra Noi Cozzari e loro MagnaCiogga, invece tutto diventa estremamente attraente. Ho anche il timore (per non dire la certezza) che il solito Prefetto sassarese decreterà la immancabile melensa proscrizione per i tifosi non del sassarese ad una Festa del calcio e dello sport che, anche per via di questi continui ostracismi, rischia di diventare un penoso e penalizzante rito liturgico del becerume agonistico.

Olbia e Torres, le nostre storie, le nostre passioni hanno meritato e lo meritano ancora oggi, il diritto pieno e sacrosanto a restituire questo agonismo ai valori morali e tecnici del più alto senso della sfida e della supremazia sportiva, troppo spesso ostaggio di qualche frangia violenta ed ormai fuori dalla storia sportiva, quando non anche delle responsabilità di chi, dovendo gestire il cosiddetto ordine pubblico, si dimentica troppo spesso sia dell’ordine che del pubblico.
Sarebbe bello che il Derby della Sardegna ritornasse allo stile ed alla rivalità del passato, rivalità mai sopita e che mai sopirà. Senza superare mai, e ripeto mai, i limiti che la sana cionfra e le prese per i fondelli che le rispettive tifoserie hanno tutto il diritto di rivendicare e rispolverare in ogni occasione. Probabilmente questo domenica non potrà accadere, vista appunto la consuetudine pilatesca dei prefetti di turno.
Ma che almeno sul rettangolo di gioco, lo sport e il rispetto reciproco funzionino da monito e deterrente verso una deriva che, oltre che becera e stancante, è quanto di più cretino e astorico possa esserci, nel calcio provinciale della nostra terra, già così strutturalmente malandato per conto proprio.

Domenica c’è in gioco ben più del nostro desiderio di vitamina C; uscir vittoriosi da uno stadio che porta il nome di un grande uomo di sport come il mio amico Vanni Sanna, significa potersi fregiare del titolo di seconda “fila” nel panorama piuttosto scarno del calcio sardo.
Lo vogliamo con tutte le nostre forze, lo volete legittimante anche Voi, proviamo a giocarcela senza “spargimento” di sangue. Tanto tifo, tanta passione, tanta arena, tanto agonismo e tutte le “palle” e gli “attributi” che questo Derby merita. Ma che comunque vada a finire, che vinca lo Sport, che vinca il calcio, e che vinca il migliore: Cioè Noi!
Grandi Ragazzi, grazie per il sogno che ci state concretizzando e, ovviamente, Sempre Ad Majora e per Sempre OlèOLBIAOlè.
Simprie

Ps.: Dimenticavo di chiedere scusa al Grosseto, per averlo un po’ troppo snobbato in questa mia omelia (Laica), ma credeteci, amici toscaniSassari val bene una messa (Laica).