Comunque qualche spiraglio
dall’esperienza del passato

 

Mai come in questa stagione, la storia e la indiscutibile realtà dei numeri, ci raccontano il dramma sportivo di una squadra che, da un punto di vista del rendimento non era mai caduta così in basso.
Proprio alla conclusione dei primi due mesi, di un campionato arrivato alla 9ª giornata, che chiuderà i battenti il 4 maggio con le 34 gare previste dal calendario, ci siamo pressi la briga di confrontarlo con TUTTI gli altri 24 campionati di serie D (quarta serie) disputati nella nostra storia calcistica le prime 9 gare di tutte le stagioni.
Il risultato, rappresentato nella tabella che accompagna queste righe, è ancora più sconcertante di quel che potessimo attenderci.
Di fatto, prima d’ora, NON era mai successo di partire con 5 sconfitte casalinghe; botte aggravate dalle prime 9 gare senza vittoria, cosa che era già accaduto nel 1999-2000, con la partenza ad handicap di un Olbia allenata da Damiano Morra.
In quella precedente ed unica occasione, il cambio in panchina con l’arrivo di Guido Carboni che, pur esordendo alla 9ª con la sconfitta a San Giusto per 0-3, inanellò 3 vittorie di fila (Cuneo, Borgomanero e Entella). Vittorie e punti che di fatto e nella sostanza, cambiarono la musica funebre della prima parte della stagione, portando a casa e con merito una salvezza, grazie alla vittoria decisiva per 2-0 contro il Volpiano all’ultima giornata.
E all’epoca fu davvero festa grande al Nespoli.
Ma 3 punti sono persino meno dei 6 (una vittoria e 3 pareggi) nel 53-54 e dei 7 (una vittoria e 4 pari) di quelli racimolati nel 62-63, che allo stato sono le uniche due stagioni in cui siamo retrocessi in campionato.
Quindi 3 punti oggi come nell’ultimo campionato del secolo scorso, appena 5 gol segnati (quartultimo peggior risultato di sempre), 16 quelli subiti il terzo peggior risultato dopo i 22 del primo anno (53-54) in cui pesano assai i 10 gol subiti in casa al Foggia, e due meno dei 18 subiti nel 2013-14 (la stagione con Giorico e Biagioni ad alternarsi in panchina) quando però avevamo già in attivo 16 reti all’attivo con l’apporto importante (13 reti) di un trio di attaccanti (Pozzebon 6, Molino 4 e Aloia 3) che a fine stagione dei 59 gol 40 portarono la loro firma.
Oggi senza attacco, con una difesa che fa acqua da ogni parte, sembra davvero complicato pensare di venir fuori dalla palude nel quale siamo finiti.
A voler essere ottimisti non sembri fuor di luogo ripetere che, proprio dalla stagione più simile a questa (quella del 1999-2000) dopo 3-0 contro la Sangiustese vincemmo tre partite di fila e, come ho ricordato, cambio tutta la musica e, come si vede dalla foto del titolo, finimmo l’anno davvero in…. Festa.