Olbia-Pontedera 1-1

Olbia (4-3-1-2): Marson; Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Pennington, Muroni, Biancu; Ragatzu; Ceter, Ogunseye. A disp: Romboli, Van Der Want, Pisano, Della Bernardina, Pitzalis, Cusumano, Gemmi, Bah, Peralta, Maffei. All: Filippi
Pontedera (3-5-2): Biggeri; Vettori, Borri, Fontanesi ,Magrini, Calcagni (68’ Giuliani), Caponi, Serena, Mannini; Pinzauti (52’ R. Benedetti), Tommasini (83’ Masetti ). A disp: Marinca, Prete. All: Maraia
Arbitro: Paride Tremolada di Monza
Reti: 64’ Borri; 70’ (rigore) Daniele Ragatzu.
Note: corner 9-0; amm. Fontanesi, espuslo al 79’ Caponi per fallo pericoloso su Muroni; rec.: 0’/3’.

Continuiamo così. Facciamoci del male.

Due punti buttati al vento dopo una prestazione, se non straordinaria, sicuramente meritoria, molto più meritoria di un’avversaria che ci ha deluso sotto tutti i punti di vista. Ma, ormai è una sinfonia tediosa e scassappalle, quella che ci vede soccombere al primo e, stavolta, unico piazzato a disposizione degli avversari. La nostra armata brancaleone difensiva oggi l’ha combinata ancora più grossa. Visto che, in maniera supina, abbiamo consentito a Tremolada di “inventarsi” una distanza fuori regolamento; l’arbitro ha contato, a modo suo,ben 14 passi ed ha costretto Biancu e Ragatzu ad inventarsi una barrierina del piffero, ad una distanza siderale (nel pc risulta di oltre 14m, guardate il fotogramma) dal piazzato di una vecchia volpe come Caponi che non ha avuto alcun problema a depositarla sulla capoccia di Borri per il tapin assassino che avrebbe rischiato di rispedirci da subito all’inferno, dopo la bella prova di carattere con Entella.
Inutile nasconderlo, anche nei piccoli particolari siamo una squadra inesperta e senza troppa caratura.

La distanza incredibile concessa dall’arbitro alla barriera, nell’azione del gol

Se a questo aggiungiamo l’assenza di una “panchina” dignitosa e credibile, il gioco è fatto.
Inutile nasconderselo. Ci sarà un motivo per cui, in tutta la serie C (badate bene, tutti e tre i gironi) siamo quelli che hanno effettuato il minor numero di sostituzioni durante i 90’. Il Pontedera oggi, con soli 4 uomini (escluso il portiere) a disposizione ne ha potuto cambiare 3, per arrivare a 89 cambi complessivi. Noi siamo sempre fermi a 59 ed, anche oggi, nonostante evidenti necessità di “fiato” e con, sulla carta, 8 (escludendo il portiere) potenziali scelte, li abbiamo tenuti tutti dentro l’armadio, forse perché non “corrispondono” alle necessità o, forse (speriamo) per sfruttarli  meglio magari in altre complicate occasioni. Ma intanto il campionato se ne sta andando e, sempre più, continuiamo a masticare amaro, senza farcene una ragione convincente.
C’è poco da girarci intorno, al mercato di gennaio tutti ci attendevamo qualcosa di diverso, per capirci tutto quel qualcosa che non è arrivato. E che, con tutto l’affetto del mondo, ci lascia in affanno per le giornate (sempre di meno) che avanzano fino alla fine della stagione. Tremo all’idea che, in una qualche partita delle prossime, qualche evento di gioco, potenzialmente possibile ci metta fuori , magari assieme, i due tornanti bassi (Pinna e Cotali) entrambi in diffida da due domeniche. Ed oggi, non possiamo sottacere quanto ci sia mancato Vallocchia. Senza niente togliere a Biancu che, alla fin fine, ha dato il suo sufficiente apporto, con Muroni, Vallocchia e Pennington in mezzo al campo siamo un’altra cosa, un’altra squadra.
Ma siamo contati., maledettamente contati nel numero dei cambi e nella loro qualità.
E siccome dobbiamo farcene una ragione, meglio provare a risolverle le gare che, come questa odierna, ci offrono 9 corner a favore contro zero per loro.  Mi sbaglierò ma non è possibile, non è per noi oggettivamente più sopportabile, che i nostri “piazzati” siano, troppo spesso, di stampo “oratoriale” e quelli degli altri (uno che uno, come oggi il Pontedera) ci bucano come e più del traforo del Gran Sasso.

Lo ripeterò fino alla nausea, ma durante la settimana si deve lavorare su questi fondamentali, lavorare, lavorare fino alla nausea. Siamo stufi di vedere il Nespoli terra di conquista per chi non imbastisce una che una azione degna di merito, avere un portiere (il nostro) che non tocca palla, per tutti i 93’ e viene beccato per i nostri fanciulleschi posizionamenti su una punizione calciata da 40 metri.
Nonostante la rabbia, nonostante la “afasia” da tastiera, non possiamo però, non spendere due parole per la immensa prestazione di Nicholas Pennington. Oggi ha sbagliato due palle al massimo, una delle quali quando (alla fine) non aveva più fiato per respirare. Al centrocampo ha avuto una leggerezza nei contrasti e nei palleggi da far invidia a giocatori più navigati. Su ogni cross dalle fasce (più quella di Pinna che non quella di Cotali) era sempre il più ben piazzato, il più prossimo al tapin conclusivo. Il rigore (ed è il secondo) se lo è letteralmente inventato lui, con una di queste incursioni. È il centrocampista, tra tutti i nostri, il migliore in assoluto negli inserimenti nell’area avversaria dei sedici metri. E copre quanto serve, corre quanto un maratoneta … ed ha compiuto 20 anni soltanto a dicembre. Bravo, Bravo davvero Bravo Nicholas, mantieni i nervi saldi: “Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell’universo…bianco” continua così che il futuro è tuo ed è tutto pittato dai colori Bianco… arcobaleno.
Ovviamente, grazie anche a Te, Divin esteta di Quartu, perché quel rigore (con la sfiga che ci gira da qualche tempo a questa parte) era davvero pesante e complicato. Bello, semplice e decisivo è, obbiettivamente, risultato per il tuo destro chirurgico. Grazie a te, Danielinho… ma con te non servono troppi giri di parole. Uno sei Tu, ed Unico rimani.

Il rigore di Ragatzu, palla a destra portiere dall’altra parte.

Ad Majora Ragazzi, nunc et semper oléOlbiaOLé

Simprie.