CONTE in Campo

e nella Vita

Un altro tassello immortale della Storia dell’Olbia, ha compiuto il suo percorso terreno andando ad infoltire il rettangolo di gioco del Paradiso riservato a tutti i Biancolbiesi.
…Tonino Conte, non aveva ancora compiuto 18 anni, quando per la prima volta (10 gennaio 1955), fu chiamato da Adelfo Benuzzi allenatore dell’Olbia  che, retrocessa dal primo campionato di quarta serie, disputava il campionato di promozione sardo.
A Oristano si giocava Tharros-Olbia e il giovanissimo Conte era, di fatto, il terzo tentativo tutto “biancolbiese” che il mister “testava” per una difesa che nelle prime 12 gare aveva subito 9 reti e che, evidentemente apparivano eccessive per puntare ai quartieri alti della classifica.
Prima di lui Salvatore Dejana e Piero Pisciottu, avevano difeso con i titolari Lazzara, Ceccopieri e Piras, la porta di capitan Tonino Varrucciu.
La Tharros vinse quella gara (1-0), ma anche Conte vinse la sfida con la maglia da titolare, tant’è che disputò 8 delle ultime 9 gare di campionato. Nella stagione successiva, nessuno spazio, perchè mister Aroldo Collesi, in quel ruolo si affidò a Bruno Barbieri, trascorsi Cremonese, Novara e Piacenza.

Con Benedetti in panchina (1956-57), invece Conte gioca tutte le gare e partecipa da grande protagonista alla vittoria del campionato che restituisce all’Olbia la serie D.
Con la maglia numero 2 gioca anche le prime 23 della stagione 57/58 e di seguito, in 9 campionati raggiunge così 219 presenze, con un solo gol a Grosseto, al portiere Innocenti ex del Calangianus, recuperando un buon pareggio (2-2, primo gol di Gino Ieri) che fino a 14 minuti dalla fine vedeva in vantaggio i toscani per 2-0.
La sua carriera venne interrotta per il “pasticcio di Narni”, in cui la società gestita da Mariolino Sardo con Palleddu in panchina, inviarono Conte nella cittadina umbra con una “busta con 800 mila lire” destinate ai calciatori rossoblù come premio partita per l’auspicata vittoria contro la Nuova Cisterna che, avrebbe consentito ai bianchi di effettuare proprio con Cisterna, lo spareggio per non retrocedere.
La Narnese perse quella gara, l’Olbia (5 punti di penalizzazione) retrocesse e Conte si beccò 2 anni (la richiesta del capo ufficio inchieste fu 5) che a 27 anni di fatto, significò il tramonto di una comunque grandiosa carriera in maglia bianca.
Nel giorno del suo addio, mi piace ricordare ciò che scrisse l’indimenticabile amico e collega Giovanni Canu in quella occasione:
«Due anni di inattività che paiono sommergere una vita di calciatore, quale è stata quella di Conte, portacolori ineguagliabile ed indomito combattente su ogni campo di gioco sempre e solo nel nome della “sua Olbia”. Con quel suo particolare modo di esprimersi in campo, s’è fatto sempre benvolere stimare in Olbia, dove e notissimo tra gli sportivi locali».
Più sotto Giovanni ci racconta anche lo stato d’animo di Tonino:
«Non riesco ancora a rendermi conto della vera portata di una simile condanna, ci ha confidato Conte, è come se nulla fosse accaduto, come se si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto o di un brutto sogno che svanirà con i primi raggi dell’alba, Certo non dover giocare sarà un inferno per me, che del gioco del calcio faccio una questione di vita: mi è necessario come il pane quotidiano. Due anni di squalifica! Sono due anni di vita in meno».
Fortunatamente non è stato così, perché la Tua Vita, anche dopo quel brutto periodo, è stata ornata di tanti momenti di gioia con la Tua amatissima Angela, le tue figlie ed i nipoti, ed i tantissimi amici di questa splendida comunità olbiese.
E persino questa odierna “scassinata” Olbiacalcio, negli anni trascorsi NON ti ha mai dimenticato, onorando in ogni ricorrenza ed occasione il tuo immenso ed ineguagliabile Talento di “Terzino Biancolbiese”.
Non ti dimenticheremo MAI, R.I.P….
un Abbraccio Amico Mio,
Tore.