AREZZO-OLBIA 1-1
AREZZO (4-3-3):
Trombini, Lazzarini, Chiosa, Risaliti, Coccia; Foglia ( 69’ Mawuli), Damiani, Castiglia (81’ Settembrini); Pattarello (81’ Iori), Kozak (59’ Gucci), Gaddini (59’ Guccione). A disp.: Borra, Ermini, Montini, Bianchi, Polvani, Renzi, Zona, Poggesi, Masetti. All. Indiani

OLBIA (4-2-3-1): Rinaldi, Fabbri, Bellodi, Motolese; Zallu (46’ Arboleda), La Rosa, Biancu, Montebugnoli; Contini (83’ Corti), Scapin (57’ Nanni), Ragatzu (69’ Cavuoti). A disp.: Palmisani, Van Der Want, Incerti, Palomba, Mameli, Caggiu. All. Greco
Arbitro: Gabriele Sacchi di Macerata
Reti: 63’ Guccione (rg); 66’ Gianluca Contini;
Note: angoli 6-4 per Arezzo; amm.: Scapin, Biancu, Arboleda, Corti, Mawuli; re.:0+5’.
Altra Olbia per un’altra partita.
Contro un Arezzo più incerottato di noi, nei risultato ed in classifica, eravamo obbligati ad una controprestazione che cancellasse o, quantomeno, attutisse la indescrivibile  delusione del Derby.
Nella “Giostra” dei maestri del Saracino, ci siamo difesi bene con il cuore, i denti ed il cervello e abbiamo meritato ampiamente di raccogliere ciò che abbiamo saputo…seminare.
Fuori Zanchetta e Dessena per problemi fisici, il giovane mister Greco, ha idee e coraggio per riassestare in meno di 70 ore modulo, il “fantasma” del Derby, con modulo, schieramento e un carattere di un collettivo coeso e indomito che conquista con pieno merito un punto che vale più di quanto non racconti la classifica.
Riprendersi dalla scoppola di sabato non era davvero cosa semplice, eppure sin dalle prime battute (contro un Arezzo che doveva assolutamente vincere) abbiamo saputo tener botta senza rischiare alcunché, rendendo futili e anche un tantino banali gli assalti sempre rintuzzati da una difesa davvero insuperabile nei primi 45’ minuti.
Una risposta più che positiva alla richiesta di una controprova che il gruppo, unito ed attento, ha saputo regalare anzitutto al manipolo di tifosi sempre presenti nei gradoni del Città di Arezzo, e ancor di più alla propria autostima ed al ritrovato prestigio.
Insomma una buona botta di ottimismo e di rilancio delle legittime aspirazioni che, lo sfascio del Derby, sembrava aver offuscato in maniera decisa.
Di fatto nel primo tempo, a parte la mezza dozzina di angoli, non abbiamo concesso nulla, con un’attenzione impeccabile della retroguardia che ha tenuto botta su ogni palla, regalando a Rinaldi 45’ di completa tranquillità. Abbiamo fatto quello che andava fatto, dopo la disfatta di sabato, anche se di fatto ci siamo “arroccati” con tentativi, pochi ma significativi, di ripartenza con palle lunghe e…pedalare.
Nel primo tempo, da segnalare  solo un tiro di Coccia, fuori di poco al 27’ ed un unico acuto di Scapin che vincendo un duello sulla destra offre a Contini al 37’ una buona palla che, il ragazzo di Massa Marittima, scheggia malamente, ma che alla fine dei conti è comunque il prodromo di ciò che Gianluca ci regalerà dopo un’altra mezzoretta di gioco.
La ripresa appare più vivace, anche perché Nanni lì davanti perde molti meno palloni di Scapin, e l’ingresso di Arboleda ci rende ben più produttivi sulla fascia destra. Tutto cambia con il patatrac del rigore, confusamente regalato da La Rosa ad un professionista del “contatto” come Pattarello e che rischi di farci ritornare ai fantasmi di sabato.
Sull’1-0 per loro, siamo stati bravi a non perdere la bussola ed è bravo Nanni (ancora lui), 3 minuti dopo, a tener botta sulla destra, subire fallo e concedere la “vetrina” della serata a “capogruppo” di questa gara Robertino Biancu che, insidia l’area aretina con una sciabolata di destro respinta alla bell’meglio dalla difesa toscana per il piede educato di Contini che rovescia “dritto per dritto sull’angolo basso di Trombini” il pallone del meritato e subitaneo pareggio.
Uno a uno e palla al centro, per gli ultimi intensi minuti (una trentina compresi i supplementari) nei quali abbiamo siamo stati noi al 77’ con un ispirato e sbarazzino Cavuoti a creare l’occasione più ghiotta, quando, dopo un uno-due con Nanni, entra in area prova a superare Trombini e sulla sua respinta serve l’assist più docile e invitante per Contini che perde la possibilità di salire (lui e Noi) nell’Olimpo di una  felicità che avrebbe significato la terza vittoria nelle prime quattro.
Peccato, perché vincendo non avremmo rubato alcunché.
Ma intanto sorridiamo con fiducia a questo pareggio in una serata che ci racconta tutt’altra storia rispetto a quanto eravamo stati costretti a subire nel bruttissimo sabato sera del Nespoli.
Ad Majora Ragatzi, e Avvidecci Duminica… con Carrarese per un’altra puntata del racconto di questa stagione,
Tore Zappadu