Pistoiese-Olbia 1-3
Pistoiese (3-4-1-2): Pagnini; El Kaouakibi, Ceccarelli, Dossena; Regoli (58’ Forte), Picchi, Luperini (58’ Petermann), Llamas; Fantacci (84’ Cellini); Piu (58’ Fanucchi), Momentè (84’ Rovini). A disp: Meli, Terigi, Tartaglione, Vitiello, Romagnoli, Sallustio. All: Asta
Olbia (4-3-1-2): Van der Want; Pinna, Dalla Bernardina, Pisano, Cotali; Vallocchia, Gemmi, Caligara (52’ Pennington); Peralta (70’ Ogunseye); Ragatzu, Ceter (81’ Muroni). A disp: Romboli, Maffei, Marson, Cusumano, Biancu, Pitzalis. All: Filippi
Arbitro: Nicolò Marini di Trieste
Reti: 35’ Diego Peralta; 53’ Demir Ceter; 58’ Fanucchi; 78’ Daniele Ragatzu
Note: corner 10-2; amm. Picchi, Caligara, Della Barbina, Petermann, Pennington; rec.:+1’/+4’.
Che splendida giornata di Primavera. L’Olbia, abbandona i panni carnascialeschi di mister Hide, e si riappropria della sua faccia migliore, quella di un dr Jekyll che può curare ogni male e domare ogni avversario. Una Vittoria INDISCUTIBILE, nel risultato e nel gioco. Giocata colpo su colpo, contro una Parigrado imbottita di giovani di buone speranze e di qualche anzianotto di discreto lignaggio.
Noi, facendo di necessità virtù, abbiamo messo in campo un debuttante e mezzo. Assenti Iotti e Bellodi, ci siamo affidati a Dalla Bernardina che sicuramente non ha demeritato, ed abbiamo inserito dal primo minuto il golden boy del Camp Nou, quel Fabrizio Caligara, millenial di grandissimo spessore, assalito da un infortunio interminabile, in quanto impiegato per la prima volta da titolare in questa Olbia doubleface.
Caligara che, a gioco visto e a conti fatti, rappresenta il vero valore aggiunto di questo gruppo, già abbastanza prezioso e che può essere la pietra angolare di quel piccolo edificio di “resurrezione” che, stando agli input del patron Marino, ha da essere costruito in queste ultime 7 finalissime.
E la prima di queste Finali, è andata via di lusso, senza patemi eccessivi. Anche grazie a quel biondino di mezzo al gruppo, che di nome fa Maarten e di cognome fa Want che, se non sbaglio, in olandese significa Perché…
Forse, per un segno del destino, visto che ci sarà pure una risposta ad ogni Perché, ma ad Olbia nessuno, ma proprio nessuno ha mai capito PERCHE’ Lui non debba essere il Titolare di questa maglia.
L’OlandOlbiese nato a Delft, la meravigliosa cittadina del grandissimo Vermeer, oggi ha compiuto alcuni autentici miracoli, che sono nel suo DNA. Il primo al 25’ su tiro ravvicinato di Momenté, poi all’ultimo minuto del primo tempo tre paratone di fila e tutte su tiri ravvicinati e complicatissimi (in sequenza Piu, Momenté e Regoli) tutti da posizioni favorevoli e, per parare i quali, VdW ha dovuto caracollare tra sinistra/destra/sinistra della sua linea di porta per impedire, in una sola interminabile azione, un pareggio che, con chiunque altro al suo posto, sarebbe stato inevitabile.
E non appaia strano che, proprio quando si vince per 1-3 fuori casa, si cominci a parlare dal portiere.
Tante, troppe volte la nostra fragilità difensiva ci ha negato simili sprazzi di felicità, per cui ci piace festeggiare, partendo da colui che, in questa stagione, con 8 gettoni di presenza (7 a tutto tondo+ pochi minuti finali con Cuneo) e 4 gol subiti, detiene la minor media di perforazioni che, faremmo bene a non dimenticarlo, se riferita a tutte le gare in cui, i mister di turno, lo hanno chiamato in causa è di 21 gol in 26 partite, cioè meno di un gol a partita. Per l’esattezza ed al millesimo, l’olandese volante si attesta a 0,808 gol a partita; che è poi la stessa media (anche se con quaranta partite in più) di Luca Righi (69 gare e 56 reti, media 0,812) in pratica il più “produttivo” tra tutti portieri utilizzati dalla stagione 2006 all’attuale.
Detto di lui, parliamo un po’ di Vallocchia. Non ha segnato, ha anche sbagliato alcuni passaggi, ma non è assolutamente un caso che, a forza di descriverne le gesta e la costanza di presenza nel vivo del gioco, il telecronista l’abbia definito il Barella dell’Olbia. Il reatino del centrocampista ha martellato testa, polmoni e muscoli per una prestazione eccezionale, irretendo gli avversari, procurandosi decine di falli, amministrando i suoi, sempre veniali ma decisivi, in maniera efficacissima per far rifiatare la squadra o farla ripartire a seconda delle circostanze.
Insomma Andrea Vallocchia il migliore in campo.
Altra Immensa ed attesissima soddisfazione per il ritorno al gol di SetterBellezze; oggi bravissimo anche nel fare reparto da solo, assolutamente geniale in alcuni duetti con il Divin Esteta di Quartu, incontenibile in diverse folate, meraviglioso in quella del gol, con un tocco (del tutto sorprendente e inedito) di grande classe con l’esterno destro che spiazza letteralmente l’incolpevole Pagnini uscito alla disparata sul “Nuestro Aries” (Nostro Ariete) che, finalmente, recupera il suo strameritato sorriso.
Eppoi ancora il folletto Tosco/argentino, il nostro Dieguito che, a coronomento di una ottima prestazione, si inventa un piazzato che cambia volto alla partita, piazzandosi dietro la palla in duetto con Vallocchia e volando dopo la battuta verso l’area avversaria, facendosi trovare col petto all’impatto perfetto con il rimpallo giusto, su precedente tiro respinto di Vallochia, che lo invola verso il suo secondo sigillo per la seconda vittoria esterna consecutiva che lo vede Protagonista Assoluto.
Eppoi, eppoi questo tris in terra “amica” (al Melani abbastanza spesso ci andata bene) ci ha regalato anche il pregio di una ripartenza da favola, con i due maghi di giornata Ogunseye e Ragatzu a confezionare un Gol di splendida fattura. Insomma tante cose belle da questa trasferta spensierata e meritata, con fatica, sudore e applicazione. Ma anche tanta voglia di resurrezione….
Infine, grazie a Tutti Voi Ragazzi, degni, e tanto, attesi Protagonisti di questa Meravigliosa e Benarrivata Primavera
Ma non è finita qui, Adelante Chicos, perché se potete farlo ancora, Lo Dovete fare sempre…
Il Futuro Ci Aspetta, e la Primavera è Appena all’Inizio
Ad Majora, nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie