Olbia-Selargius 3-1
Olbia: Saraò; Malesa, De Cicco, Di Gennaro, Peana, Farina, Del Rio (76’ Doddo), Simeoni, Pozzebon (88’ Varone), Carboni (86’ Masia), Aloia; all.: Biagioni, a disp. Sorrentino, Abachisti, Varrucciu, Budroni, Corona, Manetta.
Selargius: Goio; Callai, Lai, Farci, Piselli (82’ Melis Em.), Garau, Mancosu, Giordano, Figos, Angheleddu (86’Caprioli), Piras; all. Fadda; a disp.: Caddeo, Pandori, Cabras, Sanna, Secci.
Arbitro: Dalla Palma di Milano
Reti: 25’ Aloia; 41’ Figos; 54’ e 79’ (entrambe su rigore) Pozzebon.
Note: corner 8-3 per Olbia; al 570’ espulsi Farci per reazione Aloia per fallo di gioco; amm. Di Gennaro, Simeoni e Garau (vanno tutti in diffida).
Il mai dimenticato Bruno Selleri usava dire. “quando vinco, mi sento più intelligente”. Probabilmente per Pino Scanu ed i suoi non è la stessa cosa, ma più sereni sì. Questo di sicuro sì, dopo una meritata vittoria su un mai domo e buon Selargius. Giusto per festeggiare la prima gara di un nuovo anno e nuovo corso . Una gara, la prima in panchina anche per mister Biagioni, su un campo pesantissimo in cui un forte e freddissimo vento di ponente ed una continua e fastidiosissima pioggia, hanno letteralmente congelato tutti i protagonisti. Un match comunque avvincente. La gara, com’era nelle previsioni l’ha fatta l’Olbia, soprattutto nel primo tempo. Ha sempre provato a superare l’avversario riuscendoci una sola volta con il solito grandissimo opportunismo del suo diamante,forse, più prezioso, il ‘96 AleALOIA che ha reso imparabile un bellissimo servizio di un altro giovanissimo (’95) De Cicco che, poco prima, con una stangata dai 20 metri aveva costretto Goio a superarsi per deviare sopra la traversa. Anche con un altro under il ’94 Del Rio (buonissima la sua prova) i bianchi avrebbero meritato di passare. Il turritano terribile fa tutto bene, slalom sugli avversari compreso, e calcia deciso sul palo lontano di Goio fallendo di un niente la mira. Insomma l’Olbia sempre padrona del campo, sembra sicura e decisa, ma viene inaspettatamente raggelata da Figos che di testa insacca facile facile, a tre metri da Saraò uno splendido servizio del bravo Algheleddu. Un’occasione ed un gol, il massimo con piccolo brillante sforzo. Tutto da rifare e l’Olbia, comunque nonostante il vento contro del secondo tempo, non demorde. Continua col suo Gioco magari non brillantissimo ma comunque martellante, vista anche la continua trepidazione dei difensori amaranto, privi di Porcu e Cabras. Al 54’ Pozzebon, da vero gladiatore si prende di forza l’ennesimo pallone buono, entra in area e costringe Garau al rigore che il Bomber ostiense trasforma in maniera così naturale da rinnovare il rimpianto per la sua pesantissima assenza con San Cesareo. La partita si scalda (si fa per dire, vista l’aria di zinna polare) al 57’ quando Aloia commette fallo su Farci che se la prende troppo e spinge a terra il baby goleador. L’arbitro (bravo anche lui nel corretto uso del fischietto e non solo in questo caso) li spedisce a “rinfrescarsi” le idee sotto una doccia calda. In 10, a rimetterci maggiormente sembra proprio il Selargius, perché l’Olbia si difende con ordine, e di rimessa riparte con Simeoni e Carboni che, alla lunga, paiono i più razionali fra tutti. Proprio dopo un bel fraseggio fra i due, Sasà di Bosa viene steso da un troppo ingenuo Callai e l’arbitro non può che far altro che offrire il dessert ad un Pozzebon raggiante e mai domo: 3-1 e finisce con l’Olbia in festa (Biagioni su tutti), che si scopre forse più intelligente, di sicuro più serena. Serenità che in casa selargina stenta a farsi viva, ma che, continuando a giocare al pallone come hanno dimostrato di saper fare, più presto che tardi ritroveranno sulla loro strada.
Auguri di Buon anno a Tutti ed…
Ad Majora, Olbia.
Simprie
foto dell’incontro di sebastiano calamusa