Ciao ENRICO cuore ed anima
Biancolbiese, per l’eternità
Enrico “Pippo” Favilli, nasce nel comune di Monteverdi Marittimo, che, all’epoca aveva duemila abitanti, il 6 marzo del 1940, in provincia di Pisa. Ma i suoi trascorsi calcistici cominciano in età giovanile a San Vincenzo, in provincia di Livorno, dove nella giornata di ieri ha chiuso gli occhi, per affrontare l’eterno viaggio che lo strappa a Fiorella ed Enrica, ai suoi cari ed… anche ai suoi tantissimi amici che, ad Olbia, hanno avuto l’onore di ammirarne le qualità, come calciatore e come Uomo d’altri tempi.
Favilli arriva da Noi a 25 anni, nella stagione 1965-66, dopo aver disputato una stagione più che dignitosa (16 presenze, 1 gol) nello Spezia in serie D.
In maglia bianca, rimarrà per 5 stagioni (3 in D e le prime due, con Palleddu in C), collezionando 144 presenze e 16 gol.
Ha militato, nella sua Carriera di calciatore anche con la Salernitana, Piombino e Carrarese.
Da allenatore, con Calangianus, Rosignano, San Vincenzo e Piombino è stato anche ad Olbia, per un breve periodo, nella serie D di Mauro Putzu, ma soprattutto, fino all’ultimo respiro è stato il Mister, il vero Signore dei giovani del San Vincenzo, in cui ha “coltivato” i talenti di tanti giovani, giustamente fiero di aver plasmato anche quello di Walter Mazzarri.
Da calciatore nell’Olbia plasmata da zio Palleddu Degortes il suo “ingresso” tra i titolari è abbastanza complicato.
In una squadra con Della Pietra, Fanti, Merlo, Misani, Balzano, Bernardi, il mister fatica a trovargli posto, ma quando lo fa preferendolo a “Pruddeddu” Degortes, siamo nel derby “velenoso” della Gallura: un Olbia-Tempio, cominciato male (autorete di Vittorio Caocci) e finito in parità 2-2… Enrico Favilli risponde subito presente siglando il primo pareggio (1-1) ed il suo primo gol all’esordio dopo 36’, entrando così nella graduatoria di quei pochissimi calciatori nella storia dell’Olbia riusciti in questa impresa.
In pratica da quel momento sarà uno dei titolari fissi negli 11 di Palleddu, indossando spesso anche la fascia da capitano.
Due anni dopo Pintus e Palleddu accettano il consiglio di Enrico, per “accasare” in maglia Bianca un suo ex compagno nello Spezia, l’emiliano Bruno Selleri che con l’amico Enrico “Pippo” assembla una coppia di centrocampo indimenticabile.
Insieme (“67-“68) portano l’Olbia in serie C, insieme esaltano le prime due dignitosissime stagioni (7° posto nella prima, salvezza acquisita con il pari 1-1 col Prato all’ultima giornata) nella seconda.
Giusto quel pari sofferto, fu anche l’ultima prestazione di Enrico “Pippo” Favilli, in maglia bianca.
Con lui ci siamo ritrovati su Facebook e, come sempre, è riuscito a commuovermi quando in occasione di un “mio pensiero” postato per ricordare “Mammina”, lui lo condivise con affetto e amicizia, anche perché l’aveva conosciuta, quando papà Mario lo invitata nel suo “sgabuzzino-studio” di collegamento con il “gazzettino sardo”, per commentare la partite del giorno prima.
Chissà perché ho la sensazione che in queste ore il rituale e immancabile “cumbidu” di mia madre per l’intervistato della settimana, si stia materializzando nel… paradiso biancolbiese di Lassù.
aDIOsu amico di sempre,
un abbraccio grande, grande Tore.