PREMESSA
Sarà pur vero che i soldi non garantiscano la Felicità, ma di sicuro aiutano e tanto a primeggiare il classifica. Quantomeno nel nostro girone, questa sembra essere una costante: le sei squadre con il più alto valore economico della rosa a disposizione (tra i 7,7 milioni del Modena e i quasi 5 milioni del Siena) sono inserite tra le prime 8 in graduatoria. Con due sole eccezioni, Ancona e Imolese che, anche per questo, sono finora le sorprese della stagione. Noi che, in classifica caracolliamo nella “terra di mezzo”, siamo nel gruppo delle Rose di minor valore (con Pontedera  e Montevarchi).
Domani incontriamo il Siena, di proprietà della “Noah Siena” con capitali armeni, già impegnati nel calcio di serie A armeno con la Noah FC.  

LA NOSTRA AVVERSARIA
Per quanto ci riguarda, in campionato, noi e il Siena ci siamo “lasciati” nella stagione 2019-20, quella del Covid, interrotta alla 27ª giornata, con i Bianconeri al sesto posto in classifica con 39 punti e la disputa dei Playoff (eliminati dall’Alessandria per 3-2) e noi terzultimi a 27 punti, ai playout con Giana vinti nella doppia sfida (1-0; 1-1) all’ultimo secondo utile, con la inzuccata di Ogunseye a Gorgonzola.
Lo scorso anno la loro crisi, con la mancata iscrizione alla serie C ed il “trasferimento” della Società Robur Siena ai capitali Armeni, la nascita della Associazione Calcio Noah Siena e la ripartenza dalla serie D, conclusa al 5° posto con il successivo ripescaggio in serie C.
Due anni fa, nonostante l’interruzione del campionato avevamo potuto confrontarci sia alla prima di andata a Siena quando vincemmo per 2-1, con reti di Ogunseye e Pisano per noi, Arrigoni per loro, sia al ritorno, con rivincita senese a risultato rovesciato 1-2 per loro, con 2 gol di Guidone, inframmezzati dal pareggio del solito RobertONE.
Nessun giocatore di quel Siena, fa più parte del Siena di Oggi. Insomma, per i nostri ragazzi sarà davvero tutta un’altra storia.
Sulla carta e nel campo sono davvero una grande Rosa, talvolta come per esempio a Viterbo, smettono di essere squadra e perdono per 2-1 , in una partita disordinata ed inconcludente,  dove il contestatissimo Gilardino finì per schierare nel finale congiuntamente (ed inutilmente) tutti i Cinque attaccanti a disposizione (Varela, Caccavallo, Guberti, Karlsson, e Montiel) senza mai finalizzare.
La domenica successiva al Franchi contro il forte Pescara, furono invece bravissimi ad opporsi con grande carattere, gioco e intelligente agli abruzzesi e la Squadra, pur giocando in inferiorità numerica per più di 80’ minuti, dopo l’espulsione di Mora per doppio giallo ha conquistato un meritatissimo pareggio, sfiorando persino la vittoria.
Quel pari (1-1) con Pescara è stata anche l’ultima partita di Gilardino, sostituito in panchina da Massimiliano Maddaloni che, dopo l’esonero dal Carpi nella stagione 2011-2012, ritrova una panchina Italiana dopo 2 lustri di esperienza nel calcio cinese, come secondo di Lippi e Cannavaro.
Nell’esordio a Gubbio il Siena di Maddaloni vince per 2-1, cambia modulo (4-3-3) rispetto al 3-5-3 dell’ultimo Gilardino, ma non certo i protagonisti che nello zoccolo duro di questo Siena sono fondamentalmente gli stessi: in porta  Lanni, la difesa con Mora, Milesi, Conson (Terzi adesso infortunato), Favalli; i tre di centrocampo tra Acquadro, Bianchi e Pezzella, Cardoselli e talvolta Bani; in avanti a rotazione un po’ tutti i disponibili con Disanto, Varela e Guberti, comunque sempre utilizzati e Montiel, Caccavallo, Karlsson a fare la staffetta.
La vittoria a Gubbio arriva al 90’ con un colpo di testa di Milesi sull’ultimo corner battuto da Salvatore Pezzella che, oltre ad essere il “duemila”  maggiormente schierato nella formazione titolare, dimostra di aver maturato una sempre più spiccata personalità da leader del centrocampo, dopo le importanti esperienze con Modena due anni fa  in C (24 presenze) e lo scorso anno alla Reggiana in B (22 gettoni).
Il Siena è anche una delle squadre con la Rosa più “anziana” 28,18 l’età media della squadra schierata col Modena,  superata solo dal 28,7 della Reggiana.

L’ULTIMA DI CAMPIONATO
Nella tredicesima tappa di campionato i ragazzi di Maddaloni hanno affrontato in casa  un Modena, abbastanza incerottato con non poche e non irrilevanti assenze (Ingegneri, Ponsi, Giovannini, Ogunseye,  Bonfanti  e lo squalificato Minesso)  e nonostante tutto si sono misurati con gli avversari, senza molte idee, poco ritmo e senza quasi mai riuscire a finalizzare le azioni imbastite. Nervosi (6 ammoniti tra le loro fila), imprecisi e stranamente timorosi in difesa che, comunque, è pur sempre una della meno battute (-9 reti subite) in campionato, mettendo in mostra un vero bailamme collettivo nell’azione del vantaggio di Tremolada.
Di contro il Modena si è reso protagonista di una vivacità di ritmo e di pericolosità (non meno di 5 le occasioni importanti) con un Azzi straordinario che da “finto nueve”, da unica punta, ha perforato come e quando ha voluto la retroguardia toscana.
Il primo gol di Tremolada, come detto sopra, arriva al 43’ quando, dopo una azione insistita di Mosti sulla destra, subita troppo supinamente dalla difesa senese, Armellino riceve palla a due passi dalla porta, proprio davanti a Lanni, ma scivola andando a terra epperò, nonostante la presenza inoffensiva di Lanni, Mora e Milesi, riesce ad allungare il pallone quel tanto che basta a Tremolada di arrivare indisturbato in area piccola e calciare facilmente in rete.
Il secondo gol del Modena è una magia di Mosti, assist al bacio per Azzi che, tra le linee di una difesa a 4, anche in questa occasione a far da spettatrice, si “imbuca” incredibilmente e solo davanti a Lanni manda in rete col sinistro.
In corso d’opera, subito dopo  il bellissimo gol di Disanto (il migliore dei suoi) che in azione di contropiede riceve un’imbucata da Varela e, prima di entrare in area, si beve con una finta Silvestri, centrando il sette alla sinistra di Gagno con il destro ad effetto, mister Maddaloni  manda in campo Caccavallo e Montiel al posto di Guberti e Pezzella.
Il Siena sposta il suo baricentro in avanti rischiando di… deragliare, un po’ come a Viterbo seppur con diverso allenatore, si ritrova con 4 attaccanti (Del Santo, Varela, Caccavallo e Montiel) ed un centrocampo sguarnito.
Un
Siena sbilanciato, diventa preda dei contropiede degli avversari che al 69’ si divorano il 3-1 con Mosti, servito dal solito Azzi. I bianconeri ci provano anche, con qualche guizzo del solito Disanto, ma senza mai essere veramente  pericolosi. Al 93’ Caccavallo (5 apparizioni, zero gol) fallisce un controllo su una ribattuta della difesa e facilita la presa di Gagno che evita un pareggio che, per quel che si è visto in campo, sarebbe stato un danno eccessivo per la sua squadra.
Al “Rastrello” di Siena finora abbiamo giocato 14 volte, questo il consuntivo:  3 gare vinte, 4 pareggi e 7 sconfitte; 5 i nostri gol;15 quelli dei bianconeri.
Buona partita a Tutti,
Tore Zappadu