TUTTO COME AL SOLITO…
SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’

Olbia-Viterbese 0-1
Olbia: Sannino (65’ Deiana);  Doddo (78’ Khalì), Ortega, Miceli, De Cicco; Malesa,  Steri, Franzese (54’ Moro), Falasca; Molino, Budroni; all.: Serreri (Biagioni in tribuna per squalifica); a disp.: taras, Masia, Varrucciu, Capuano, Ravot, Peana.

Viterbese: Fadda; Perrocchi, Scardala, Dalmazzi, Tuniz; Nuvoli, Giannone; Oggiano (58’ Morini), Neglia (64’ Pacciardi), Pippi, Pero Nullo (83’ Assenzio); all.: Ferazzoli; a disp.: Zonfrilli, Pingitore, Gimmelli, Varricchio, Faenzi, Fanasca.
Arbitro: Agrò di Terni
Rete: 94’ Pippi
Note: corner 3-2; espulsi:  Tuniz rosso diretto, 72’ Ferazzoli per proteste; amm.:  De Cicco, Franzese, Ortega, Miceli; Tuniz, Scardala, Nuvoli, Pippi.
In volo spedito verso il baratro. Sfigati e disorientati, sconfitti da una Viterbese che non ti aspetti, deludente e inconcludente oltreché sfacciatamente culona. Il calcio non ha alcuna morale e si perde e si vince al di là dei meriti, al di là della consistenza del gioco e degli organici. Oggi non ha vinto la Viterbese, ma ha perso, come sempre, l’Olbia. In una partita giocata più nelle intenzioni che nelle conclusioni (appena due tiri in porta per parte in tutta la gara) con un’Olbia che decide, per scelta tecnica, quasi sicuramente dettata da paura e timore reverenziale, di regalare un tempo pieno agli ospiti, lasciando incomprensibilmente a poltrire in panchina uno come Marco Moro ed inventandosi esterno avanzato un Malesa che, per quel ruolo, non ha più né il passo né lo spunto vincente. Eppoi l’equivoco di sempre con Budroni a fare da perno avanzato di un attacco che, di fatto, nell’Olbia non esiste più. Il ragazzo di Oschiri come sempre, ci mette il cuore e tutto l’impegno possibile, ma Dalmazzi lo annienta su ogni tackle ed in ogni anticipo. Dall’altra parte non è che i castrensi facciano faville. Escluso il fuoco di paglia dei primi due minuti: prima con un piazzato di Nuvoli, per la testata in tuffo di Oggiano (deludentissimo) che Sannino manda in angolo di piede e sul corner Pippi va in gol ma solo dopo il fischio dell’arbitro che sanziona un fallo di mischia.
Per il resto, predominio sterile degli ospiti, comparsata piuttosto problematica dei bianchi. Nella ripresa con l’ingresso del Moro trevigiano, la musica cambia e cambia anche l’Olbia che, a tratti, sembra aver ritrovato grinta e convinzione, da tempo purtroppo assenti dalle sue prestazioni. Al 57’ la più bella azione della gara: Moro-Molino duettano ed alla fine il capitano serve De Cicco che si trasforma in assist man, per la testa di Budroni che, per una volta, si ritrova smarcato dal suo stopper  e manda la palla verso la porta, Fadda si salva anche con l’aiuto della traversa. Alla fin della fiera, è tutto qui. L’Olbia pressa, anche perché ha un uomo in più ma non incide, tante buone intenzioni, ma ben poco arrosto nella griglia di una partita complessivamente bruttina. Ma nel finale, per due volte, esattamente all’88’ con Morini ed al 94’ con Giannone, i gialloblu hanno la chance per il KO, grazie a nostri errori. Non la sfruttano a dovere i due tiratori scelti, ma sulla seconda, il pallone rinviato saltabecca nell’area piccola dove nessuno dei nostri rinvia, e Pippi ne approfitta meritandosi, almeno in questo evento, il credito, a lunghi tratti, solo millantato ed il lauto compenso percepito. E per l’Olbia non resta che il triste ripetersi di un requiem senza fine. Davvero non sappiamo cosa deciderà la società, ma è certo che la gigantesca linea di credito garantita alla attuale guida tecnica deve poter essere ripensata. Ed in fretta. Due soli punti nelle ultime sei gare (nessuna delle quali al di sopra delle nostre possibilità) non si possono raccontare e giustificare solo con la sfiga. Serve un colpo d’ala ed il coraggio per riprendere il cammino dal punto in cui l’abbiamo inopinatamente interrotto.
Ad Majora e sempre Forza Olbia
Salvatore Zappadu