OLBIA TORNA ALLA VITTORIA AL NESPOLI,
E MOLINO E’ IL SUO INCANTEVOLE PROFETA

Olbia-Cynthia 3-1
Olbia: Sannino, Ravot, Peana, Varrucciu, De Cicco; Masia, Steri, Khalì (59’ Budroni); Oggiano, La Cava (83’ Barone), Molino; a disp.: Saraò, Taras, Malesa, Capuano, Del Rio A., Del Rio I., Doddo; all.: Biagioni.

Cynthia: Scarsella; Bagaglini, Leccese, Carta; Bianchi; Marchetti (70’ Senesi), Martena (46’ Bellini), Cacciotti; Errico; Di Bartolomeo(69’ Vignolo), Peressini; a disp.: Chincari, Vignolo, Tabarini, Bellini; all.: Rughetti
Arbitro: Comunian di Biella
Reti: 7’ Peressini; 42’ Khalì; 76’ Molino; 95’ Budroni.
Note. Corner 8-3 per Olbia, amm.: De Cicco (va in diffida), Peana, Molino; Bagaglini(va in diffida), Carta(va in diffida), Leccese, Errico (diffidato salta la prossima), Peressini; espulsi  al 43’ Rughetti per protese; al 67’ rosso diretto per Bellini per gioco scorretto; rec. 4′ e 5′.

kHALìLe vittorie sono come l’aria, ne hai sempre bisogno! E dicono anche che il piacere senza rischi non abbia sapore.
Però alla volte rischia di strozzarti il gargarozzo. Ma, quanto è stata dura. Il Cynthia, lo avevo detto ripetuto per tutta la settimana, non è la squadra che indica la classifica. E subito, al levar del cronometro Carta serve su una punizione una palla invitante per il solista Peressini (lasciato a pascolo brado dentro l’area dalla difesa bianca) che si inventa una semirovesciata da X-factor.  La Cynthia in vantaggio gioca a viso aperto, non butta via mai la palla, dimostrando di meritare il vantaggio che, per tutto il primo tempo non è stato quasi mai messo in discussione (a parte due conclusioni fuori, una di Oggiano e una di Molino).

Poi arriva quel che non ti aspetti e tutto cambia.
Al 42’ Scarsella esce, a nostro avviso maldestramente, su Molino lanciato verso la sua porta; i due si toccano (o come sembrerebbero dire le immagini forse no) sta di fatto che Molino pur ruzzolando a terra riesce a deviare la palla verso la linea di porta dove, inopinatamente, nessuno dei difensori laziali interviene, cosa che fa invece il 19enne Khalì che rimette in sesto barca, baracca e incontro. Arbitro (molto vicino all’azione) e segnalinee non rilevano niente di irregolare del capitano contro il portierone genzanese, e convalidano il gol del talentuoso moretto di Rusquife.
Tutta Cynthia protesta con vigore, anche troppo. Rughetti entra anche in campo (allontanato dall’arbitro) e Scarsella per quattro muniti resta a terra, facendo presagire una sua sostituzione per una, fortunatamente, solo apparente forte contusione al braccio. Poi tutto rientra, almeno così sembra, nella normalità e dopo 4’ di recupero si va al riposo, con Scarsella in porta e Rughetti in tribuna.

Alla ripresa il giovanissimo mister ospite rimanda alle docce uno spento Martena e chiama all’appello Bellini, spostando coraggiosamente in avanti il baricentro della squadra. La Cynthia ha tutta l’intenzione di giocarsela e sente possibile l’impresa. Ma l’Olbia parte meglio e già dal primo su un piazzato di Molino, Steri e Oggiano mancano dì un pelo l’aggancio con il tapin decisivo. La gara non è bella, ma la sua complessità  la fa diventare estremamente avvincente. All’8’ Sannino deve superarsi per sventare miracolosamente una deviazione ravvicinatissima (Leccese) su calcio d’angolo; 13° Oggiano da fuori, alto di pochissimo; 14’ grande girata di Errico, mezzo metro alta sulla traversa; 16’ Molino su piazzato impegna a terra Scarsella che pur vendendo la palla all’ultimo momento riesce a deviare quel tanto che basta per salvare la sua rete, al 20’ è Budroni a sprecare il pallone del vantaggio calciandolo fuori, a pochi passi da una Scarsella non più in grado di intervenire. L’Olbia in questo periodo appare più convinta, mentre Cynthia si mostra nervosa e, a tratti eccessivamente, fallosa. Ne fa le spese Bellini che, per una brutta entrata a centrocampo, chiude per questa partita il suo apporto alla squadra. Siamo al 67’ e nei sette-otto minuti successivi quasi non si gioca, visto il netto rallentamento delle ostilità da parte di una Cynthia che, per la prima volta, mostra di temere il peggio.

Ed il peggio arriva, anche perché sale in cattedra sua eccellenza Don Daniele del Molino bianco di Ovilò. Quel che ha combinato in questa gara il grande capitano bianco ha del superlativo, a tratti sublimando gli esteti del calcio, con la danza sopra, a fianco e al centro del pallone: a niente approdano anche i continui falli ai suoi danni. È incontenibile e, alla resa dei conti, trequarti della vittoria sono a suo esclusivo appannaggio. Al 31’ della ripresa manda in angolo basso, là dove niente può Scarsella, un delizioso mancino da fuori area; al 95’ serve l’assist vincente ad un Budroni in fase di apprendistato da centravanti di manovra che, stavolta, sfrutta al meglio l’imbeccata del suo capitano e dopo 17 gare ed oltre mille minuti giocati (tra queste e quelle dello scorso anno) mette a segno il suo primo stupendo e meritato gol.
Finisce così, con l’Olbia che la spunta alla fine con merito, ma  con Cynthia cui probabilmente ha fatto difetto solo il carattere, facendosi condizionare eccessivamente da un episodio sfortunato e, può anch’essere, erroneamente valutato dall’arbitro. Ma, nel calcio queste cose avvengono abbastanza di sovente, e buona dose di esperienza vuole che, anche quando subisci un torto, meglio sarebbe far tesoro della massima dantesca: Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Ecco, questa è l’unica cosa che la bella e meritevole squadra di  Genzano non ha saputo fare. Ma questa squadra, soprattutto con i nuovi innesti in attacco, darà del filo da torcere a tutti, essendo in grado di uscire dagli immeritati bassifondi di classifica in cui è ancora relegata.
Per noi finisce novembre, meglio di come era cominciato, e ritorniamo a vincere in casa sfatando una iella che stava più nelle nostre fisime che nella realtà, e che comunque sia è davvero passata. Riprendiamo la leadership tra le squadre sarde e, probabilmente la meritiamo tutta. Adesso ci attende il doppio salto mortale al di là del Tirreno con due trasferte insidiose: Fondi e San Cesareo. E, di sicuro, sia per l’una che per l’altra non partiamo battuti. Tanto più con un Molino a questi livelli.
Ad majora ragazzi,
Simprie.