Domenica incontriamo
una SQUADRA
di Alto Lignaggio
Dopo 84 anni, 11 mesi e 10 giorni… a Torre Annunziata rigiochiamo per la terza volta contro il Savoia. Anche allora era domenica, ma in quel mondo “alla rovescia” accadde che nell’estuario del Rio della Plata la corazzata tascabile tedesca Admiral Graf Spee, cacciata dal porto uruguaino di Montevideo fu obbligata a ripartire, autoaffondandosi la sera del 17 dicembre nell’estuario del Río de la Plata.
Ma al Campo Formisano di allora ed all’Alfredo Giraud di oggi, si gioca soltanto una partita di calcio….In quella lontana occasione accadde questo:
Giornata-17 dicembre 1939
Savoia-GIL Terranova 2-0 (1-0)
SAVOIA: Fosco Risorti, Arcangelo Di Reda, Raffaele Giraud I°, Remigio Scavazza, Antonello Martinolli, Paris La Rocca, Sergio Marcer, Oscar Sacchi, Mario Abatematteo, Giulio Negri, Giovanni Giraud III°. (all. Osvaldo Sacchi)
TERRANOVA: Antonio Spano, Luciano Patalani, Faliero Squarcialupi, Salvatore Satta, Adolfo Benuzzi, Saverio Dasdia, Gino Piro, Francesco Picciaredda, Flavio Piras, Paolo Zandano, Pierino Carlo Esposito. (all. Mario De Palma)
ARBITRO: Di Nanni di San Severo
GOL: 31’ Giulio Negri, 52’ Mario Abatematteo.
Come si legge, nei tabellini ufficiali ripresi dalla Federazione, ancora non compare il ritorno all’antica “denominazione” di Olbia, ma il cronista olbiese de L’Isola, il quotidiano dell’epoca fascista, dal Martedì 10 ottobre 1939 obbedì da subito al “comunicato” pubblicato dal suo giornale: “Ci telefonano da Roma: La Gazzetta Ufficiale pubblica il decreto con cui il comune di Terranova Pausania è autorizzato a cambiare la propria denominazione in Olbia”.
Da allora pur con la “conservazione” della sigla G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) L’Olbia ridiventa a tutti gli effetti OLBIA.
Al ritorno vincemmo Noi per 1-0, con un gol dell’aviere napoletano Pierino “Bistecca” Esposito che riscattava quello 0-2 dell’andata degli uomini di Osvaldo Sacchi, napoletano anch’esso, che nella stagione precedente aveva conquistato il secondo posto dietro la imbattibile Master Roma di Fulvio Bernardini.
Oggi ci reincontriamo in serie D, categoria “stretta” per noi, ma ancor di più per loro visto che non va dimenticato che nella stagione 1923-1924 il Savoia si laureò campione dell’Italia centromeridionale e perse la finalissima per il titolo nazionale contro il Genoa.
Annovera nella sua storia, anche la partecipazione a cinque campionati di primo livello, antecedenti al girone unico, e quattro di secondo livello, di cui 3 di Serie B.
Una curiosità, nella compagina campana giocava anche un calciatore con la Carta di Identità sarda, visto che Raffaele Giraud (primo di 5 fratelli, di cui 3 calciatori, oltre lui e Giovanni (III°), in squadra anche contro di noi, anche Michele II°) nacque nel 1908 a La Maddalena, risultando anche un buon attaccante anche con la maglia del Cagliari tra il 19271930 disputando 31 partite e segnando 3 reti.
I tre Giraud erano figli di Alfredo Giraud che, di quella squadra vicempione d’Italia, era vicepresidente ed a cui è intitolato proprio lo stadio oplontino.
In quella stagione di serie C, la prima per noi, il Savoia Torre Annunziata (la sua corretta denominazione di allora) si classificò all’8° posto, noi fummo 13esimi con 20 e ci salvammo con onore.
Ma, sempre su decisione della Federazione, pur conservando la “categoria” per via degli eventi bellici fummo esonerati dalla disputa dei campionati successivi, cosa che invece fece il Savoia classificando 6° e 11° nei due tornei prima della “catastrofe” bellica.
Tore Zappadu