Olbia-Anziolavino 2-1
Olbia: Sorrentino; Malesa, De Cicco, Di Gennaro (63’ Varone), Peana, Farina, Del Rio (77’ Capuano), Masia (83’ Simeoni), Pozzebon, Molino, Aloia; all. Biagioni; a disp.: Saraò, Doddo, Varrucciu, Carboni, Corona, Taras
Anziolavinio: Rizzaro; Succi (21’ Salvini), Ugolini, Nanni (69’ Bendia), Petricca, Fioravanti, Musilli, Guida, Massella, Tulli, Angeletti (34’ Lauri); all. Chiappara; a disp.: Rotatori, Giordani, Di Dionisio, Giancana.
Arbitro: Miele di Torino
Reti: 8’ Angeletti; 29’ Pozzebon, 82’ Molino.
Note: corner 9-2 per Olbia, espulsi: 88’ Massella per frasi irriguardose al segnalinee D’Elia, 90’ Petricca per lo stesso motivo, ma contro l’altro segnalinee Puggioni; 92’ Biagioni per ingresso in campo; 95’ Capuano per doppia ammonizione; amm. Farina, Molino; Fioravanti, Massella. Rec.: 2’ e 7’.
Match-ball di pura adrenalina tra due delle squadre sorpresa della stagione. Tensione a mille tra la matricola terranovese e i lanciatissimi portodanzesi ad un tiro di schioppo dal traguardo dei play off che, visto il clima che gira attorno al calcio di lega pro, probabilmente tanto inutili finiranno per non essere. Nessuno voleva perdere e, al Nespoli (a proposito bellissimo il manto erboso di un campo che allo stato è il migliore di tutto il girone) se le sono date di santa ragione. Comincia le danze uno splendido destro a spiovere imparabile per chiunque, gol delle domeniche, bellissimo, 0-1 e gara in ripida ascesa per i bianchi di Biagioni. Per giunta contro vento. L’Olbia tarda a carburare, ma le strisce biancoazzurre non sembrano in grado di chiudere, tant’è che Sorrentino vedrà solo qualche sibilo da fuori area con tiri pochi e comunque imprecisi. Diverso sull’altra sponda: al 13’ Pozzebon sfiora su piazzato il sette, con Rizzaro in ambasce. Al pareggio si arriva grazie alla classe del Molino bianco che si beve tre avversari, con una serpentina magica, e serve al limite dell’area bomberone Demiro che, precisione chirurgica, fende il palo interno e sbatte in faccia a Rizzaro la sua diciottesima perla stagionale. Al 40’ Molino (sempr’isse) con un piazzato irriverente incasina Rizzaro che respinge come può, irrompe Aloia che di testa manda in gol il pallone del sorpasso, ma mentre l’arbitro sembra propenso a dire si, c’è chi dice No: è D’Elia, il guardialinee che vede un dubbioso fuorigioco. Si chiude il tempo con l’Olbia meglio in arnese e con due sostituzioni già effettuate, dagli ospiti per infortuni a gioco fermo sia di Succi che del fortissimo Angeletti. Si riprende con l’Olbia a favore di vento e molto più arravvanata nella ricerca dei 3 punti. Al 58’ Daniele di Ovilò (giusto per non chiamarlo sempre Molino) si tracanna mezza fascia sinistra e dopo una serie di finte e controfinte, spara un sinistro a botta sicura su cui Rizzaro compie il suo miracolo domenicale mandando in angolo. Al 68’, Aloia oggi non in forma smagliante, ha l’occasionissima per il suo sigillo personale, ma credendosi in fuorigioco parte con mezzo passo di ritardo Rizzaro lo controbatte respingendo di piede. All’80’ Capuano, appena entrato, scatta da finisseur si beve sia Ugolini che Fioravanti, arriva tutto solo davanti al portiere e spara bene alla destra di Rizzaro che, evidentemente è in giornata buona, e con la punta delle dita devia ancore in angolo.
L’Olbia insiste e all’83’ Masia fa il fenomeno al limite dell’area e viene steso in una posizione (nelle tre foto la sequenza del piazzato decisivo) che il Molino bianco adora ed infatti Rizzaro e come le tre scimmie, vale a dire non vede, non sente, non parla: raccoglie solo la sfera dalla porta e la riconsegna ai compagni che, va detto, a questo punto entrano in paranoia completa. Prima Massella, poi Petricca si scagliano verbalmente contro i due segnalinee (che avranno fatto ai loro danni, non si è davvero capito) e finiscono in anteprima alle docce, poi tocca a Biagioni e, stupidamente, anche al solito ingenuotto di turno, stavolta Capuano che rimedia la più stupida doppia ammonizione della sua ancora giovane carriera e “regala” all’Olbia la quindicesima espulsione e la 43ma giornata di squalifica. Il tutto per foraggiare l’epidemia alla quale ogni domenica, evidentemente, i bianchi non riescono a rinunciare. Ed ora tutti a Terracina in casa dei primi della classe.
Ad Majora, steddi.
Simprie
Le foto sono di Sebastiano Calamusa