CARRARESE-OLBIA 1-0
Carrarese (3-5-2): Bleve; Illanes, Di Gennaro, Imperiale; Grassini (89’ Zanon), Della Latta, Schiavi (80’ Capezzi), Belloni (63’ Morosini), Cicconi; Capello (80’ Giannetti), Panico (89’ Finotto). A disp.: Mazzini, Calò, Maccherini, Coppolaro, Cerretelli. All. Antonio Calabro
Olbia (4-3-1-2): Rinaldi; Arboleda, Bellodi, Motolese, Montebugnoli (73’ Mordini); Schiavone (78’ Zanchetta), La Rosa, Dessena (78’ Catania); Biancu; Ragatzu (64’ Cavuoti), Bianchimano (64’ Nanni). A disp.: Van der Want, Zallu, Incerti, , Palomba, Nanni, Scaringi, Cavuoti, Gennari, Scapin. All. Marco Gaburro
Arbitro: Adolfo Baratta di Rossano
Rete: 47’ Schiavi
Note: angoli 9-3; amm. Motolose; rec.: +2’+4’.

Usciamo da questa partita, con l’onore delle armi.
Si è perso, com’era oggettivamente preventivabile, vista la forza dell’avversaria e la sua stratosferica “autostima” dopo la manita rifilata alla Torres, ma per la prima volta in 14 sconfitte, non siamo stati solo a guardare gli avversari che, alla fine hanno davvero tremato giocando a perder tempo, arretrando visibilmente la loro manovra, tanto da rischiare seriamente il pareggio all’86’ con quel retropassaggio sventurato di Illanes che, solo per un centimetro Bleve è riuscito a sottrarre a Catania.
Quei troppi centimetri fortuiti che, nella nostra deviazione della barriera sul piazzato di Schiavi al 47’. hanno infilato l’incolpevole Rinaldi (migliore in campo) e garantito i 3 punti meritati alla Carrarese.
Sta di fatto che, come squadra, siamo stati bravi a “contrarre” l’indiscutibile dominio del primo tempo, in maniera ordinata e sempre efficace.
Abbiamo rischiato quasi sempre solo sugli sviluppi di palle inattive, quasi mai su azione e, quando c’era da mettere una pezza. ci ha pensato lui, il Rinaldi in campo davvero superlativo. Nel secondo tempo siamo stati più coraggiosi, dando spesso la sensazione di potercela fare a recuperare il risultato.
Abbiamo giocato da squadra che mostra di avere anche cambi dalla panchina di tutto rispetto, soprattutto non abbiamo mai smesso di lottare o di perdere la testa, giocando con intelligenza senza nervosismo.
Tra i primi 11 avevamo in campo 5 ammoniti e, senza mai tirarci indietro nei contrasti, non abbiamo mai sgarrato, collezionando una sola ammonizione con Motolese (che diffidato non era) nel segno anche di una ritrovata serenità e concentrazione.
L’impressione netta è che questa sia proprio la strada giusta e che l’organico rinforzato possa raggiungere il traguardo della ottava salvezza in 8 stagioni.
Interessante aver potuto osservare le prestazioni di tutti e 3 gli attaccanti e
la sensazione a pelle è che sia proprio Catania quello più indicato come terminale offensivo nel modulo catechizzato da Gaburro.
Il neo acquisto non ha sollo il fisico, ma anche doti tecniche più convincenti di Bianchimano che, comunque, sia nella vittoria con Arezzo, sia in questa “Battaglia” di Carrara ha avuto modo di “dimostrare” la sua pericolosità in area avversaria.
Però è anche vero che, anche oggi, ogni volta che c’era da “inserirlo” nel fraseggio collettivo perdevamo palla rendendo futile ogni tentativo di ripartenza.
Ad Ancona domenica ci aspetta la prova della verità, perché pur contro un’avversaria per noi storicamente molto ostica, ma comunque alla nostra portata possiamo davvero uscire dal Tunnel in cui, il ritardo societario nel rimandare il “cambio di panchina” ci hanno condotto.
Aver ritrovato LOLBIA che gioca da squadra ci porta a credere, con ottimismo, che  l’arcobaleno non sia poi così lontano.
Ad Majora Ragatzi,
Tore Zappadu

 

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