Statisticamente parlando questo scontro  di Coppa Italia è il n° 114 complessivo tra le due eterne rivali.
Considerando solo le gare di Coppa Italia, siamo invece alla sfida n° 28, come abbiamo sintetizzato nella tabella riepilogativa della sfide ufficiali che abbiamo elencato nello schema che pubblichiamo.

Questa ennesima sfida si svolge in un momento storico assolutamente unico, con la Torres che, anche grazie alla travolgente impresa del 3-0 a nostro scorno, guida meritatamente e con grande prestigio la graduatoria di Campionato con 6 vittorie su 6.
Anche per questa evidente superiorità Scotto e compagni sono favoritissimi per il passaggio del turno in Coppa.
E, sulla carta, non dovrebbe esserci storia, soprattutto se i Bianchi ripetessero la “anonima” e insulsa prestazione della sera del 16 settembre.
Di sicuro, quella controprestazione ci ha fatto perdere molte delle certezze sulla tenuta della nostra giovane squadra, ma anche i virtù di quel che Ragatzi e compagni hanno saputo esprimere nella sfortunata sconfitta con Ancona, può anche essere che per la Torres questo 114° Derby non sia una passeggiata come la precedente.
A ragion veduta cambiano gli scenari di riferimento delle due squadre, viste le oggettive ambizioni della Torres (suffragate da una condizione invidiabile e da risultati eclatanti) costruita su solide basi di “esperienza e qualità” di una rosa tra le più competitive del girone, per noi non resta che affidarci ai segnali di importante crescita di un gruppo tra i più giovani di tutta la serie C.
Lo 0-3 settembrino è frutto anche del considerevole “differenziale”, messo in campo dai 2 Greco delle panchine: 29,91 è stata l’età media di Scotto e i 10 compagni schierati nella sfida, contro i 22,82 anni dei Biancolbiesi con 9 millennials, con gli due veterani Ragatzu 32 anni e Arboleda 26.
Questa diversità di target si è sentita enormemente in queste prime 6 gare, visto che proprio dalla gara di Olbia mister Alfonso Greco ha “ridotto” al minimo “tabellare” la presenza di Titolari Millennial con 1 solo 23enne Kalifa Kujabi su 11 Titolari, rilevato dall’altro talento “duemila” Ruocco.
Dei 19 titolari impiegati dalla capolista, solo 5 Millennians (Fabriani, Kujabi, Ruocco, Pelamatti e Cester) hanno trovato spazio, più o meno con continuità, nella cavalcata solitaria in vetta alla classifica, e solo Kujabi e Pelamatti sono alla prima esperienza tra i professionisti.
Radicalmente diverso il disegno “futurista” di Marino e Tatti con  un manipolo di “Matusa” (ai miei tempi così chiamavamo i veterani) Dessena, Ragatzu, La Rosa, Mordini, Arboleda che accompagnano nella “crescita 17 millennials, tra cui mezza dozzina (Motolese, Montebugnoli, Scapin, Cavuoti, Zallu, Caggiu) sono al primo contratto tra i professionisti.
Una sfida tra due progetti diversi, un piacere indescrivibile assistervi col fiato sospeso, anche perché solo chi vince passa il turno e quindi il pareggio ed il nulla di fatto è severamente vietato.
Buon Derby a Tutti, Tore Zappadu