Olbia-Budoni 1-0
Olbia: Sorrentino; Malesa, Peana, Farina, De Cicco; Di Gennaro (60’ Simeoni), Varone ; Capuano, Molino(77’ Carboni); Aloia (66’Del Rio), Pozzebon. All. Bioagioni; a disp.: Saraò, Abachisti, Varrucciu, Manetta, Corona, Doddo.
Budoni: Perozzi; Meloni, Pinna, Palazzo, Raimo; Zela (70’ Piras), Steri, Gavioli, Pala (89’ Rizzo); Caggiu (81’ Saiu), Mastinu. All. Cerbone; a disp.: Sanna R., Mastio, Scanu, Brundu, Sanna A., Cossu
Arbitro: De Angeli di Abbiategrasso
Rete: 40’ Molino
Note: corner 3.9 per Budoni; amm.: De Cicco, Varone e Simeoni (diffidati saltano la prossima); Pinna (diffidato salta la prossima), Palazzo; 83’ espulso Raimo per doppia ammonizione; rec. 1’ e 5’.
A dirla tutta: Vincere è meglio che perdere! Quantomeno perché è molto più divertente. Non è stata una gara semplice, con gli ospiti spesso e volentieri padroni del campo e noi in affanno più per nostri errori che per meriti altrui. Ed anche se pericoli dalle parte di gigi Sorrentino, oggi a far le veci di beppe Saraò, ne sono arrivati pochi (spettacolare il rinvio in angolo su botta mancina del bravissimo Mastinu al 58’), si è rimasti in apprensione sino al termine. Merito del Budoni nel non darsi mai per vinto, merito dei bianchi (oggi cromaticamente di rosso toscano vestiti) quello di aver retto l’urto anche in condizioni di non mirabile giornata di vena. Il Budoni, all’ennesima (e non certo decisiva) ultima spiaggia, ha provato di tutto per raccattare la seppur piccola soddisfazione del pari. Di contro l’Olbia si è spesso complicata la vita da sola, con troppi giocatori in afasia di parola e di polmoni, con un centrocampo sempre in inferiorità quantitativa e qualitativa e con un attacco in evidente compressione vista la evidente carenza di condizione di un Aloia, rientrato anzitempo dai guai meniscali. È stato però sufficiente un lampo di due dei genialoidi del gruppo: Pozzebon a destra che, sul finale del primo tempo, si invola sulla come un imprendibile furetto e serve a sua eccellenza Molino di Ovilò una palla che l’estroso e fortissimo trequartista non fatica a mandare alle spalle di un incolpevole Perozzi. È stato l’unico bagliore in una di quelle partite di semifine stagione che, come gli anziani sanno, è meglio non farsi mai sfuggire. Ad otto gare dalla fine ogni tappa è uno spareggio tra la depressione e la speranza. Non sono ammesse distrazioni e quando va bene, il sorriso vale ancor più dei tre punti conquistati. Non c’è più tempo per scherzare e quindi i 20 punti dell’era Biagioni, debbono essere soltanto un viatico per quelli che mancano a garantirsi i playoff. Evitando sin dalle prossime due trasferte (Lupa e Latte), di tornare a mani vuote, come avvenuto all’andata. Perché come dice il saggio: Se hai chiare le cose da dire, le parole le trovi. E da queste parti la sensazione è che ci sia ancora qualcosa di non detto che si voglia urlare al campionato e alle rispettabili avversarie. Perché è chiaro che anche questa stagione è per una volta sola, ma se la concludi al meglio può valere per Sempre.
Ad Majora, steddi…non mollate la presa e… divertiamoci assieme, fino alla fine.
Simprie