I sogni sono come le stelle…
Basta alzare gli occhi e sono sempre là
Palestrina- Olbia 2-2
Palestrina: Apruzzese; Rossi , Antico, Paz, Ruggiero; Guglielmi (55’ Falco), Covetti, Anydike (50’ Di Cori), Della Penna; Gallaccio, Delgado. A disp.: Fratticci, Fratarcangeli, Petitta, Di Domenico, Oueslati, Mattogno, Di Bagno. All.: Cangiano. 
Olbia: Sarao; Malesa, Peana , Farina, De Cicco; Budroni , Masia (74’ Simeoni), Varone, Corona (74’ Molino); Aloia (64’ Doddo), Pozzebon. A disp.: Sorrentino, Varricciu, Manetta, Taras, Carboni, Capuano. All.: Biagioni.
Arbitro: Affatato di Domodossola, voto 5. 
Reti: 54’ Gallaccio (Pal), 58’ Aloia (Olb), 73’ rig. Delgado (Pal), 86’ Simeoni (Olb).Note: espulso Budroni (Olb) al 41’ per doppia ammonizione. Ammoniti Rossi (Pal), Antico (Pal), Masia (diffidato salta la prossima), Farina (Olb). Angoli: 4-2 per l’Olbia.

SimeoniDi questi tempi non c’è scampo, o è Giolgi o è Mannena. Ma, se hai fame, anche un morso ti aiuta a sopravvivere. A nove giornate dalla fine, meglio guardare la parte piena di un bicchiere che, oggettivamente, avrebbe potuto essere colmo fino all’orlo. Non è stata una gara semplice. Campo maledettamente allentato, in dieci per 55’, sempre a rincorrere un avversario tosto ed affamato guidato da due dei più prolifici frombolieri del torneo, insomma questo è un punto che fa sangue. Con un partita in meno dalla fine, la distanza con il quinto posto è sempre di 4 punti. Anche se il pericoloso incedere di Cynthia ed Anzio mostra una poco promettente ressa alle nostre spalle, in chiave playoff. Davanti il balletto a tre continua, con la Lupa che succhia le ruote in un sprint che vede i Cesarioti di Ferazzoli  guidare il gruppetto delle reginette del girone. Sta di fatto che, per la prima volta (in era Biagioni) in cassiamo due gol, uno quasi fotocopia di quello di domenica scorsa con Maccarese (dislessia tra Saraò e Peana) replicato oggi tra Saraò e Farina a vantaggio del principino dei bomber Gallaccio, l’altro (mani di Farina) a causa del solito rigore (e siamo a 13), su cui da tempo abbiamo smesso di sfruculiare, tanto non serve a niente. A dirla meglio però, siamo ai soliti difetti di attenzione sui quali sarebbe il caso di riflettere. Come serve a poco il lamento per l’espulsione(anche questa la numero 13), stavolta  Budroni che con la quarta ammonizione di Masia ci conduce dritti a 38 giornate di squalifica complessive. Lo diciamo tanto per dire, non per farci compendi letterali o nuovi guinness dei primati. È semplicemente un dato di fatto che, forse, con una qualche maggiore attenzione e, magari, un pizzico di fortuna (perché no, anche nelle valutazioni arbitrali) li in alto e per lo sprint finale ci saremmo potuti star bene anche noi. Dati confortanti vengono da alcune annotazioni estremamente positive. Sopra ogni altra, la soddisfazione del settimo sigillo del bomberissimo AleAlò che, se non avesse avuto la catena di santantonio degli infortuni, sarebbe da tempo in doppia cifra nella graduatoria dei killer d’area di rigore. Eppoi bellissima la soddisfazione per Simeoni il quale, probabilmente, un po’ troppo scarnificato in panchina, ha avuto il merito di farsi trovare pronto appena richiamato in servizio per dare il suo contributo notevole alla causa, con il più che benaugurante gol del pareggio finale. In attesa di riassorbire la sindrome del Nespoli, accontentiamoci di questo pari in rimonta che (ahh, se Pozzebon a due dalla fine fosse stato aiutato dalla dea maldata) sarebbe potuta persino diventare festa carrascialiesca con tanto di Giolgi da mandare al rogo e Mannena in recital permanente effettivo di laudi per la bravura degli angeli bianchi. Accontentiamoci, anche perché non è finito niente e con 27 punti ancora a disposizione, siamo in grado di andare a fare spese con la consapevolezza di essere solvibili giocandocela fino all’ultimo respiro. Perché alla fin della fiera, questo pareggio è il giusto ponte tra la depressione e la speranza. È incredibile quante cose si trovano, mentre cerchi qualcos’altro. Ad majora, Steddi.

Simprie