Sora-Olbia 0-1
Sora (4-3-3): Ludovici; Giusti, Scardala, Casavecchia (86’ Cassandro), D’Ambrosio (79’ Prata); Ciaramelletti, Tirelli, D’Ovidio,; Casimirri, Taverna, Pintori (58’ Talamo). All. Farris; a disp.: Agostini, Santaroni, Di Iorio, Zaccaro, Palmitessa.
Olbia (4-4-2): Saraò; Doddo, Manetta, Farina, De Cicco; Budroni (88’ Columbano), Di Gennaro, Varone, Capuano; Pozzebon, Carboni (75’ Masia). A disp.: Sorrentino, Simeoni, Varrucciu, Taras, Abachisti, Corona. All. Biagioni.
Arbitro: Camplone di Pescara.
Rete: 12’ Varone.
Espulso: D’Ovidio (S) al 24’per doppia ammonizione.
Ammoniti: D’Ovidio (S), Tirelli (S) e Varone (O).
Note: spettatori circa 200 con rappresentanza ospite, angoli 2-5, rec. 2’pt, 4’st.

Le vittorie sono come l’aria, te ne accorgi quando mancano. E, probabilmente, capiremo solo alla fine quanto la immeritata “asfissia” di domenica scorsa contro Fondi ci farà pagare dazio il 4 di maggio. L’Olbia di sor Biagioni ha dimostrato, se qualcuno avesse bisogno della controprova, che gioca sempre per vincere e lo fa contro chiunque. E, per quel che conta, non solo ci riesce, ma lo fa sempre nel modo più semplice  e naturale. Cambiando i fattori (prima volta con Caterpillar Varone), sovvertendo le regole (per la prima volta segniamo nel primo tempo) e mantenendo intonsa la Saraocinesca, nonostante il 12° rigore contro (con il Sora siamo addirittura a quota 3 contro). E, meglio non dimenticare, che avevamo persino qualche renitente di troppo (Malesa e Peana, out per squalifica; Del Rio, Molino e Aloia per malasuerte fisica). Insomma comunque la si osservi, questa sesta vittoria in trasferta ha tutta l’aria di non essere frutto del caso, visto che in nessun momento ha sembrato vacillare, in quanto davvero sul campo abbiamo remato sempre e solo noi e sempre dalla parte giusta. è questa nuova Olbia, una squadra diversamente abile che il mister sta forgiando giorno dopo giorno, con acume e costrutto. Siamo davvero curiosi di vedere come andrà a finire con la “triplice” alleanza delle prime della classe nelle gare del ritorno. Senza illusioni, ma con la consapevolezza di aver trovato una consistenza di gruppo e di gioco che può reggere il confronto, siamo pronti a scommettere che con Lupa, Terracina e San Cesareo (tutti incontri in trasferta) questa Olbia se la giocherà alla pari, riscattando qualche brutta figura di troppo che, nelle gare di andata, ci ha portato sull’orlo di una deflagrante crisi di identità. A ben vedere i 20 punti conquistati in trasferta e i 21 incamerati nelle partite casalinghe dimostrano, comunque, un equilibrio complessivo che, allo stato dell’arte, è stato sconquassato solo dallo stramaledetto, contingente e irripetibile mese dei defunti e dell’alluvione (4 gare, 4 scoppole, 15 gol subiti e 5 siglati). E, a ben guardare, nella graduatoria parziale delle prime 6 del ritorno, siamo secondi dietro il Terracina che ha conquistato 16 punti, contro i nostri 15, gli stessi del San Cesareo che però ha usufruito della vittoria a tavolino, ma 3 più della Lupa. Insomma, ci siamo anche Noi, nelle danze propiziatorie dell’alta quota, dove si respira aria buona. È l’Aria sinonimo di vittoria che i bianchi non vogliono più smettere di respirare.
Ad majora, ragazzi.
Simprie.