molino1TERZA VITTORIA CONSECUTIVA  DELL’OLBIA DI BIAGIONI
Olbia- Astrea 2-0

Olbia: Saraò; Doddo, Di Gennaro, Peana, Farina, Del Rio, Varone, Pozzebon (82’ Masia), Carboni (50’ Molino), Budroni (88’ Capuano); all. Biagioni, a disp.: Sorrentino, Abachisti, Simeoni, Varrucciu, Manetta, Corona.
Astrea: Micheli; Secci, Brotti, Battisti, Cipriani (59’ Cruciani), Sannibale, Maurizi (60’ Di Iorio) Mollo, Giuntoli, Di Benedetto, De Vincenzi (80’ Sorrentino); all. Rambaudi; Ciurluini, Di Fiordo, Pentassuglia, Bellini.
Arbitro: Agrò di Terni
Reti: 55’ Molino; 78’ Pozzebon
Note: corner 1-5 per Astrea; amm.: Di Gennaro (diffidato salta Portotorres), Budroni; Secci, Sannibale, Maurizi, Cruciani.

Mo-li-ni-ssi-mo, il genio di Ovilò, entra dopo 5 minuti nella ripresa e dà subito il cambio marcia all’incontro. Un piazzato da 25 metri, appena un refolo di frina favorevole, e Micheli, per la seconda volta (uguale uguale era capitato all’andata a Casal del Marmo), raccoglie palla dentro e paga pegno. Un gol da cineteca, una partita difficilissima, rimessa in carreggiata dalla classe indiscutibile di un artista del calcio. Tutti, Biagioni per primo, avevano i nervi scoperti contro Astrea, una squadra tra le più attrezzate e rispettate del campionato che, quando gioca partite di prestigio, ce la mette tutta per complicare la vita agli avversari. Ed oggi, nel primo tempo ha forzato i ritmi del pressing, raddoppiando e triplicando sempre sul portare di palla, sostenuto da un asfissiante fraseggio a metà campo. In grandi difficoltà, per questa ragione, il tandem Di Gennaro-Varone, ma non solo loro. L’Olbia in nessuna fase dei primi 45’ ha mostrato di essere in grado di addomesticarla, questa gara. Al riposo probabilmente solo Saraò, Farina e Carboni avrebbero meritato la sufficienza. Eppure, nonostante le indiscutibili difficoltà, a guardare il taccuino emerge con chiarezza che la retroguardia bianca ha consentito poco e nulla a Mollo e soci, a parte un discreto intervento di Saraò ed un mancino malaccorto di Giuntoli, dopo un buon slalom personale. Tutto qui. Per il resto davvero niente da segnalare nel giornale di bordo di questa terza di ritorno; anzi alla fin fine è stata proprio l’Olbia ad arrivare più vicino al vantaggio anche nel primo tempo, grazie alla perizia di Del Rio, una volta Micheli sventa con buon tempismo su tiro al volo del turritano, nell’altra è Pozzebon che, sul cross del furetto bianco, manca la deviazione. Poi, come detto nell’incipit, entra la musica dolce e suadente, quella che ristora lo spirito e fa volare la fantasia e il piacere del calcio. Come detto ci pensa Molino, ma da segnalare anche il raddoppio con una ripartenza sagace di Peana, degna di un centometrista, e l’assist per la stoccata senza scampo di Pozzebon che riprende la marcia nei quartieri alti dei cannonieri e chiude i giochi di questa, lo ripetiamo, sofferta e difficile gara. L’Olbia per la seconda volta consecutiva, vince bene e non prende gol. Sembra la marcia giusta, ma soprattutto cresce la sensazione che esistano ancora grandi margini di miglioramento. E nel contempo, mancano esattamente 9 punti per la salvezza matematica, visto che questo, quantomeno all’inizio, era sulla carta il traguardo minimo per non toppare la prima stagione di questa ritrovata serie D. E domenica si va a Portotorres, una gara che l’Olbia nuova edizione, ha tutta l’aria di non prendere a cuor leggero e di non snobbare nella maniera più assoluta.

Ad majora ragazzi, Simprie.