Arzachena-Olbia 0-2
Arzachena: Ruzzittu; Loi (92’ Aiana), Sola, Manzo, Balleello, Cro, Spina, Buonocore (76’ Dello Russo), Siazzu (66’ Del Rio Mirco), Hasa, Spano; all. Alvardi; a disp.: Marzeddu, Guberti, Rossi, Zucchi.
Olbia: Saraò; Malesa (91’ Doddo), De Cicco, Di Gennaro (82’ Simeoni), Peana, Farina, Del Rio Alessio, Varone, Pozzebon, Carboni (70’ Corona), Budroni; all. Biagioni; a disp.: Sorrentino, Abachisti, Varrucciu, Masia, Columbano, Manetta.
Arbitro: Bianchini di Cesena
Reti: 85’ Corona; 95’ Doddo
Note: corner 4-6 per Olbia; ammoniti: Manzo, Loi; Saraò, Malesa (diffidato salta Astrea), Varone, Budroni; espulsi 62’Spina per  fallo su Varone; 85’ Sola per fallo su Del Rio.

Il miglior odore della vittoria è quello di non averne nessuno. La vittoria copre gli odori, i sapori ed anche gli errori. E l’Olbia oggi ha persino sbagliato tanto. Gol fatti e finiti al macero, cross dalle fasce scalciati alla vivailparrocco, palesando a tratti anche troppa confusione. Ma ha fatto la partita, pressocchè da sola per i 90 minuti. Ha voluto la vittoria ed alla fine l’ha meritata, con fatica ma l’ha meritata senza ombra di dubbio. L’Arzachena con l’immarcescibile Siazzu l’ha fatta tremare solo nei primi 10’. Il TorpèOne ha anche superato Saraò con una palombella di testa, finita sulla traversa e atterrata al di qua della linea. Ed al 56’, poco prima della sua sostituzione, ha piazzato un basso angolato di quelli che generalmente finiscono nel sacco, ma ha trovato un superlativo Saraò che a terra ha abbrancato con una sicurezza disarmante. Per il resto, ci ha pensato l’Olbia a complicarsi la vita. Pozzebon si è mangiato due occasioni clamorose: al 23’ a mezzo metro dalla porta, su servizio di Malesa, incredibilmente alto con lo stinco; al 49’ solissimo con Ruzzittu fuori causa a porta vuota appoggia di piatto fuori porta. Poi in altre occasioni, una volta Varone (in alcuni tratti sontuosa la sua prestazione), due volte Budroni (al suo mega esordio con 90’ da incorniciare) ed una Del Rio, hanno buttato alle ortiche il golletto del vantaggio. Alla fine ci ha pensato il Beppe di Barumini, il Corona che non ti aspetti con il primo di testa, su assist di Malesa, della sua onoratissima carriera, a mandare in disperazione i verdi e al settimo cielo i bianchi. Doddo ha chiuso i giochi, quando già tutto era stato detto, comprese le immancabili 2 espulsioni (buona la prima, meno convincente la seconda) che sono il pane domenicale da masticare per le squadre sarde che ancora tardano ad adeguarsi al metro arbitrale e continuano a raccattare giornate di squalifica come se piovesse e lamentale inutili gettate al vento. Chiudiamo come abbiamo iniziato, con il quasi odore della seconda vittoria nel girone di ritorno. Perchè, alla fine quel che conta è non fermare il passo. Biagioni ed il nuovo anno hanno portato un vento nuovo, la tiepida frina gallurese che se proprio non ci fa volare, ci consente di procedere grazie alla sua leggera brezza col vento in poppa che non solo non ci ferma, ma ci consente persino di finire senza gol al passivo dopo che questo non accadeva da ben 11 partite consecutive. E adesso, sotto con Astrea.
Ad Majora, Simprie.