OLBIA-JUVENTUSu23 2-1
Olbia (4-3-1-2): Tornaghi; Arboleda (86’ La Rosa), Emerson, Altare, Cadili; Lella (86’ Pisano), Ladinetti, Pennington; Giandonato (72’ Gagliano); Ragatzu (86’ Biancu), Cocco (52’ Udoh); a disp.: Van Der Want, Dalla Bernardina, Secci, Demarcus, Occhioni, D’Agostino, Marigosu. All.: Canzi
Juventus U23 (3-4-2-1): Nocchi; Delli Carri, Capellini, Gozzi (44’ Coccolo); Di Pardo, Peeters, Ranocchia (57’ Petrelli), Wesley (46’ Correia); Mosti (46’ Fagioli), Rafia; Brighenti (75’ Rosa); a disp.: Bucosse, Raina, Troiano, Leone, Barbieri, Del Sole, Riccio. All.: Zauli.
Arbitro: Michele Di Cairano (Airano Irpino)
Reti: 10’ Pennington; 65’ Rafia; 82’ Udoh
Note: corner 2-4; amm. Di Pardo, Rafia (espulso al 67’ per doppia ammonizione); Cadili; rec.:+1’+4’.
Questa vittoria ha, sopra ogni altra valutazione, un Nome ed un Cognome…. Nicholas Pennington. Il nostro numero 13, alla 13ª di campionato… ci incarta in più bel regalo di Natale.
Il Cangurino 4mori de Noantri è stato semplicemente STRE-PI-TO-SO. Ha corso come il Panetta dei tempi migliori, su ogni pallone, su ogni avversario ed ogni zolla del campo. Sempre al posto giusto al momento giusto. Non è un mistero per nessuno che, in questo strampalato inizio di stagione, lui sia sempre risultato tra i più positivi e produttivi per una squadra che, a fatica (tanta e complicata) sta cercando di uscire dalle sabbie mobili della mediocrità. Il longilineo biondino aussie, questa volta ha dovuto fare gli straordinari, incontrista a centrocampo ed in difesa, sempre pronto nelle ripartenze, mai assente dalla fase conclusiva dell’azione. Avrebbe meritato la seconda rete se solo non fosse arrivato con fiato corto davanti a Nocchi al 29’ calciando dritto per dritto il suo sinistro che impatta sul portiere e finisce in angolo. Meritatissimo invece, il primo gol che vede protagonisti, con uno scambio delizioso ed in velocità sulla destra, Lella ed Arboleda, davvero convincente nella sua fascia, stavolta anche in copertura, ed il nostro Cangurino piazzato, laddove toccherebbe star alle punte, a presidiare il “fronte” e sovrastare i tre avversari (Delli Carri, Capellini e Gozzi) che lo accerchiano ed il portiere Nocchi a cui, con caparbietà, ruba tempo ed elevazione infilando la rete del vantaggio, da autentico fuoriclasse.
Sembra fatta, finalmente in vantaggio e, persino, decisamente padroni del rettangolo di gioco diamo la sensazione che questa sia davvero la giornata buona. Anche perché la difesa sembra reggere maolto meglio con i 4 in linea, ed a centrocampo Lella e Ladinetti fanno benissimo anche il lavoro sporco. Inutile dire che i problemi continuano, persistono e si incancreniscono, giornata dopo giornata, lì davanti. Purtroppo, nella ripresa, complici gli ingressi di Fagioli e Correia, perdiamo campo e lucidità. Loro attaccano con continuità e con più convinzione, noi nonm riusciamo a ripartire, perché Cocco non c’è, e Udoh, che lo sostituisce, non ne imbrocca una buona. Il pareggio è nell’area ed è frutto di una bellissima triangolazione Correia, Di Pardo e Rafia che, tutto solo al limite sinistro della nostra area (zona di responsabilità di Cadili ed Emerson), manda facilmente in rete, un diagonale imprendibile per il pur bravo Tornaghi. Un pari che sembra, purtroppo, nuovo presagio di antica e consolidata sventura. Due minuti dopo Pennington, mostra di non essere d’accordo ed arriva solo con un attimino di ritardo sul “diretto” dalla destra indirizzato verso l’area piccola da Ragatzu (ancora in fase di rodaggio). Poi dalla sinistra prova a servire lui un filtrante in area che si perde nel buio delle nostre punte. Ma più che l’Olbia, ad invertire lo spartito ci pensa, fortunatamente per noi, lo stesso Rafia, autore del pari, con un fallo stupido a centrocampo su Cadili, doppio giallo ed Juve in inferiorità numerica. Oddio per una decina di minuti non succede niente, e sembra di rivivere l’inutilità dell’uomo in più, già conosciuta in settimana a Como. Udoh, entrato a sostituire un “immobile” Cocco, corre certamente di più, ma senza alcuna meta precisa. Anche Gagliano, subentrato a Giandonato per rinforzar l’attacco, non ne azzecca una. Insomma, proprio quando tutto sembra scritto, ci vuole una intuizione di Altare che dalla fascia centrale di destra, indovina un traversone di 60 metri indirizzato all’estrema sinistra dove, da almeno 5 minuti staziona Pennington per tener alta e lunga la linea maginot della nostra fascia offensiva. Nicholas non sbaglia, stavolta arriva in orario al momento perfetto, svetta su Delli Carri di almeno 20 cm in più e serve una sponda straordinaria per Udoh che, tutto solo davanti a Nocchi, deve solo farla carambolare in porta. questo gol è impossibile sbagliarlo, anche per lui. Finalmente sbloccato il nostro centravanti, arrivato per sostituire Ogunseye, finalmente i 3 punti in casa grazie ad un suo sigillo personale. gli auguriamo e ci auguriamo che non sia l’unica perla che ha in serbo per la nostra stagione. Insomma qualcosa si muove, con più convinzione di quel che, purtroppo ancora tanto, rimane fermo. Quel che è certo, scusate l’insistenza, è che un Pennington così stellare ce l’abbiamo solo noi. E, la sensazione, è che al rientro in condizione accettabile dell’Esteta di Quartu, l’Olbia possa davvero ricominciare tutto da capo… magari convincendosi essa stessa che non è poi così scarsa come ha raccontato la prima parte di questa stagione complicatissima.
Siami Sani e ad Majora Ragazzi, per una continuità di risultati (vittorie più che insulse pareggiti) che ci faccia solcare gli orizzonti del mare della tranquillità.
OlèOlbia Olè,
Simprie.