Olbia-Pisa 0-1
Olbia: Van Der Want; Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Muroni (75’ Caligara), Vallocchia, Pennington (57’ Ceter), Peralta, Maffei (46’ Ragatzu), Ogunseye (70’ Gemmi); a disp.: Romboli, Marson, Pitzalis, Cusumano, Dalla Bernardina, Pisano, Senesi; all.: Filippi.
Pisa: Gori; Birindelli, Brignani, Benedetti, Meroni (83’ Buschiazzo); Verna, Gucher (90’ Izzillo), Lisi; Minesso (64’ Di Quinzio), Masucci (64’ Pesenti), Marconi (90’ Moscardelli); a disp.: D’Egidio, Kucich, Masi, Gamarra, Lidin; all. D’Angelo.
Arbitro: Gariglio di Pinerolo.
Rete: 39’ Brignani.
Note: corner 2-5; amm. Minesso; Iotti e Gemmi; rec.:0/+4’.
Una via crucis continua. Mai una volta che arrivino due sorrisi di fila. Attesi alla conferma della bella prova di Gozzano, i ragazzi di Filippi hanno fatto peggio della figuraccia con Arzachena, nella domenica prima di Gozzano. D’accordo la forza del Pisa e quindi perdere con la corazzata nerazzurra, ci stava ed era nel preventivo.
Ma, onestamente, c’è modo e modo di farlo.
Quello scelto da Peralta (il peggiore in campo, assolutamente la brutta copia di Gozzano) e compagni è stato il modo meno dignitoso. E dire che, nonostante la forza dei toscani, se avessimo messo a punto una strategia difensiva accettabile sui calci piazzati (cosa che in casa Olbia è, allo stato dei fatti e rifatti continuamente ripetuti, una vera e propria eresia) probabilmente non avremmo concesso a Brignani, tutto solo dietro la consueta linea “sciuésciué” della nostra difesa (?), l’occasione della vita per il primo gol della sua giovane carriera. Davvero, in una gara (per noi) brutta, brutta, ma brutta, alla fine l’occasione per segnare e vincere gliela abbiamo regalata noi.
Come sempre, come tante, troppe volte è successo nelle nostre “maglie slabrate” di una difesa che sui piazzati va sempre e costantemente in bambola.
Niente da eccepire sulla legittimità del successo pisano, perché un palo (capocciata di Marconi) ed una paratona di VdW su un’altra incocciata di Varna, legittimano “ad abundantiam” i meritati tre punti. Di contro Noi: Impalpabili, indecifrabili, scostanti e senza capo ne coda, soprattutto a centrocampo, dove non abbiamo azzeccato due passaggi di fila. L’ingresso di Ragatzu ha dato quel pizzico di spessore che, diciamo una volta per tutte, SOLO LUI, può dare. Qualche piccolo sprazzo anche da Caligara che, forse, andrebbe responsabilizzato un po’ di più. Ma è tutto troppo poco. Lì davanti, poi i nostri due “Giganti di Monti Pinu” (oggi non in tandem) sono nient’altro che il negativo “lacerato” dai tarli, dei tempi felici che… furono; ma non hanno mai avuto un pallone giocabile, neppure per grazia ricevuta.
Davvero complicato prevedere un futuro prossimo meno gramo e controverso di quello a cui, prevedibilmente, andiamo incontro. Non abbiamo una nostra “anima”, una nostra connotazione chiara ed evidente. E le poche volte nelle quali ci pare di averla intravvista (6 vittorie vere su 29 gare, sono un ben misero incasso, uno dei peggiore della nostra storia), questo abbozzo di “personalità” si dissolve alla successiva controprova. Probabilmente, nonostante la forza innegabile di squadre come Cuneo (oggi 3 gol a Vercelli) e Lucchese, salveremo la pellaccia, per via delle gestioni “ballerine” di natura societaria di queste due squadre e delle consistenti penalizzazioni. Insomma ci salveremo (almeno così speriamo tutti) come gli altri due anni trascorsi, ma con una quota di punti e di prestazioni assolutamente “fallimentari” rispetto alle due stagioni appena trascorse. Pensate che, per arrivare al “minimo sindacale” di 12 gare vinte, come nei due campionati precedenti, dovremmo vincere 6 delle 7 gare che ancora mancano.
Ci salveremo (almeno così speriamo tutti), ma difficilmente raggiungeremo i 43 punti del campionato scorso o i 42 punti della stagione 2016-17. Oggi, al netto della farsa delle gare fantasma della “desaparecida” Pro Piacenza, ne abbiamo appena 28. Per arrivare a quei “traguardi”, da “ultimo” posto prima del playout, dovremmo farne 14 sui 21 che mancano. Ed i “mereumiracoli”, capitano solo una volta ogni… millennio.
Spiace dirlo e constatarlo, ma questo è lo stato dell’arte e le chiacchiere stanno a zero. Nel corso delle settimane ne abbiamo sentito tante, ma questo è il deprimente quadro dei “saldi” di prestazione che questa brutta stagione (profetizzata, alla vigilia, come quella della scalata ai playoff) si appresta ad offrirci. Mi rendo conto come il mio, sia un’analisi deprimente, ma questi sono i numeri e le sensazioni che ci offre questa triste e opaca realtà. A Voi, Staff e ragazzi, smentirci e regalarci qualche timido sorriso per sperare che il domani sia un tantino più allegro di questa sconfortante … Noia totale.
Ad Majora, nunc et semper OléOlbiaOlé,
Tore Zappadu