#PRO PIACENZA #ESCLUSIONE SUBITO

La Pro Piacenza, come la sua più nobile consorella, festeggia quest’anno i suoi primi 100 anni nel più clamoroso e roboante dei modi.  Il club dei centenari del calcio non è poi così “affollato” se è vero che non sono più di 66 le squadre che possono fregiarsi di questo titolo. Quest’anno sono ben 11 le squadre che festeggiano i loro primi 100 anni, tre delle quali (Pro Patria, Piacenza e, appunto, la Pro Piacenza) nel nostro girone, le altre sono: Reggiana, Massese, Salernitana, Imolese, Cavese, Corniglianese, Sestrese, Lavagnese ed Aullese. Bene, nessuna di queste altre 10 squadre è riuscita nell’intento di festeggiare il centenario in maniera così clamorosa e, mediaticamente, altisonante come Ha saputo fare la… Pro Piacenza.

Una immagine delle “vittime” designate per uno scandalo vergognoso

Oggi tutti i giornali d’Europa (di sicuro anche in altre parti nel mondo), parlano e “festeggiano” (a modo loro) una ricorrenza così “importante” dei rossoneri che, in una giornata anonima della terza domenica di febbraio, si sono presentati in un campo di calcio, per utilizzare l’ennesimo ridicolo stratagemma pur di non “fallire e, nel contempo, scomparire” dagli annali del calcio Italico.

Sia chiaro, la Pro Piacenza, soprattutto la sua storia e il suo blasone, non c’entrano niente con quel che è successo che, va detto a chiare lettere, va addebitato ad una sola, unica e colpevole persona, vale a dire il Presidente Maurizio Pannella che, prima dell’inizio di questa stagione, ha rilevato  la società, dall’ex presidente Alberto Bulzoni per la cifra simbolica di 1 euro e, meglio ricordarlo, senza alcuna pendenza debitoria.

In sei mesi, questo personaggio, si  è permesso  di tutto. Intanto una drammatica situazione debitoria (si parla di cifre sopra i 600 mila euro), istanze di fallimento, inchieste della Guardia di Finanza per  sospetti di Truffa, falso e appropriazione indebita. Ma tornando al calcio, va detto che, per mancati pagamenti  degli emolumenti fino a dicembre, spariscono, con la clausola della rescissione, Tutti i Giocatori della Rosa, lo staff tecnico ed anche quello organizzativo. Insomma tutto sembra pronto per la “cancellazione” dal campionato della Pro, ma anche la Lega nicchia, concedendo una serie di deroghe, allo stato dei fatti incomprensibili e foriere di danni e guasti ancora più clamorosi. 
Pannella ed i suoi traffici…
Sembrano godere di molta colpevole “sopportazione” nei vertici federali. La Pro, comunque, perde per 0-3 a tavolino, tre gare consecutive con Pro Vercelli, JuventusU23 e Siena. Poi, alla quarta e conclusiva gara con Alessandria (a quattro gare interdette scatta la cancellazione dal campionato), quella gara e tutte le successive vengono sospese a data da destinarsi.
Questo, fino a giovedì scorso quando, dopo  quelle 6 gare di stop (una anche con l’Olbia nella 4 di ritorno) viene invece, perentoriamente richiesto alla Pro di rispettare il calendario, ripartendo dal Cuneo rivale già designato della 8 di ritorno. Non avendo più alcun calciatore tesserato (persino la Berretti è stata esclusa dal suo campionato e i suoi giocatori “svincolati”) Pannella si inventa una “sessione allargata” del mercato e recupera 7 ragazzini (tutti nati tra il 2000 e 2002). Di più, poiché i regolamenti Federali non ammettono di giocare senza un allenatore responsabile in panchina o in campo, ne “eleggono” uno seduta stante di fronte all’arbitro Giuseppe Repace di Perugia; è così che il cosiddetto capitano, Nicola Cirigliano non ancora diciannovenne, diventa, in un sol colpo, anche allenatore. Dopo lo scorno, anche la beffa perché, uno dei quattro classe 2001, Isufi dimentica la carta di identità e quindi non può scendere in campo. Il NOIF (la Bibbia del calcio Italiano) prevede un  numero minimo di 7 calciatori perché, una gara qualsiasi, sia considerata ancora “valida” (per la verità servirebbe anche una distinta di almeno 13 nomi, ma su questo si è inteso sorvolare). La fantasia del Team di Pannella non ha limiti e quindi, in maniera pazzesca, viene richiesto al massaggiatore Picciarelli (classe 1980) di “diventare” calciatore. E siccome al grottesco non c’è limite, gli viene assegnata una maglia numero 10, con il numero posticcio attaccato con lo scotch. Allucinante che per consentire lo svolgimento di questa farsa tafazziana, l’arbitro decida (tutto in accordo con la Lega, con cui resta sempre collegato) di posticipare l’inizio dell’incontro di 45 minuti. Tant’è che l’ultima sceneggiata avviene quando a metà partita Isufi, recupera, non si capisce bene come, la sua carta di Identità, e decide di “partecipare” alla… Festa, portando ad 8 il numero dei “malassultati” che partecipano alla farsa.

Il resto sono i 20 gol, spiegati nel modo più umano e leale possibile dal capitano Santacroce del Cuneo:

È successo uno scempio di partita, che comunque è stata giocata da noi sin dall’inizio. Questo è il risultato quando mandi in campo un fisioterapista e sette ragazzi contro una squadra di serie C. Essendo capitano ho parlato ai ragazzi prima della partita. Non dovevamo metterci a fare tocchi leziosi o un qualcosa per irridere gli avversari. Ci hanno concesso di giocare questa partita contro una squadra di 7 persone e noi lo abbiamo fatto. Abbiamo semplicemente fatto quello che dovevamo fare. È una cosa che riuscirà a portare fuori delle problematiche e ce ne sono tante. Questo campionato è iniziato male sta andando anche peggio”.
Il 20-0 è stato un segnale che il Cuneo ha voluto dare a tutto l’ambiente:
Dopo 30′ non mi sentivo più di partecipare, quindi ho chiesto anche il cambio. Il problema è della società che pur di evitare una squalifica giusta, visto che non ha pagato stipendi a staff e giocatori, ha mandato allo sbaraglio sette ragazzini. È un dispiacere sportivo. Ci tengo a dirlo, i ragazzi sapevano a cosa andavano incontro. Purtroppo se metti in campo sette ragazzini in campo contro qualsiasi squadra di serie C questo è il risultato. Purtroppo siamo in un campionato professionistico, chi permette queste partite deve capire che questo è il risultato“. 

Quello che è sicuro è il più che riuscito effetto Bomba. Visto il clamore che questa sceneggiata evitabilissima ha suscitato nel resto del mondo. Ecco alcuni degli effetti: “Italian minnows Pro Piacenza beaten 20-0 in league match” è il titolo della BBC Sport, che analizza il match nel dettaglio il match.  L’Equipe ha titolato senza mezzi termini: “Italie: avec seulement sept joueurs au coup d’envoi, Pro Piacenza perd 0-20 à Cuneo en Serie C“. Un titolo diretto in cui si cerca di spiegare la situazione, con il Pro Piacenza che si è presentato con soltanto sette giocatori al calcio di inizio. Il risultato, poi, non ha bisogno di ulteriori traduzioni.  Nemmeno AS va sul sottile: “Ridículo en Italia: el Pro Piacenza juega con 7 niños y pierde 20-0“.

Tore Zappadu

P.S.: Fatichiamo a capire, da nonni e genitori, come sia stato possibile che nessuno di questi parenti responsabili  si sia adoperato a che nessuno di questi ragazzi venisse strumentalizzato, ridicolizzato ed offeso, prima ancora che dalle ferree regole del calcio, da un irresponsabile patron di una società da lui distrutta e saccheggiata. Sono i loro genitori che avrebbero dovuto e potuto impedire, questo scempio sportivo ed umano. Speriamo davvero che sia finita qui e che, NESSUNO si sogni di far giocare la gara di domenica Pro Piacenza-Novara.
#PRO PIACENZA #ESCLUSIONE SUBITO