Certo, rivedere (nella memoria) il film degli anni “dieci” di questo secondo millennio, sembra davvero incredibile che oggi, sia noi, ma soprattutto loro, ci debba incontrare per non… precipitare. Tant’è, occorre farsene una ragione e meglio non indugiare sui ricordi o sui sogni di gloria del passato. Questo della 7ma di ritorno, al Moccagatta non ha niente a che vedere con le sfide playoff, ma molto meno prosaicamente: è un “dannato”, ennesimo scontro per evitare… l’inferno. E se l’Olbia soffre, di certo l’Alessandria non sorride. Domenica ha perso con un secco 1-3 in quel di Siena, ma, a dire il vero, i grigi hanno qualcosa da recriminare, soprattutto per i troppi errori in fase difensiva. E dire che proprio la retroguardia è stata, fino a qualche settimana fa, il fiore all’occhiello della compagine di D’Agostino. Non è un caso che, tra le pericolanti, l’Alessandria abbia la difesa meno perforata con 29 reti subite e che per ben sette volte la sua porta sia rimasta involata. Ha il record di pareggi (13), ma da qualche settimana la sua “perforabilità è stata messa in crisi, visto che in tre gare consecutive (dalla 12 alla 14 giornata) ha preso la bellezza di 8 reti (3 con Entella a Chiavari, 3 con Cuneo e 2 con Piacenza al Mocagatta). Va anche detto che i grigi sono tra i meno prolifici del girone, con sole 19 reti all’attivo, tra cui 4 rigori. Il giocatori più prolifico è il Manuel De Luca, clase ’98, scuola Torino che, dopo aver esordito con il Renate (12 presenze con 3 reti, dal gennaio 2018) è esploso sotto la guida di D’Agostino con 6 centri finora. Insomma non sarà una passeggiata, anche perché gli innesti di gennaio (Gemignani, Chiarello e Coralli) sono già di per se sinonimi di qualità e quantità per la terza serie. È l’ennesima sfida per non retrocedere, e nessuno la vorrà perder, di sicuro nessuna delle due contendenti potrà sottovalutarla. Buona partita a Tutti,
Simprie